Hamraoui, la polizia: «Diallo l’ha fatta picchiare. Ha cercato su Google “Come rompere una rotula”»

di Salvatore Riggio

Aminata Diallo, ex giocatrice del Psg, arrestata di nuovo il 16 settembre, secondo gli inquirenti, avrebbe organizzato l’aggressione alla compagna di squadra perché la vedeva «come un ostacolo alla propria carriera»

Si complicano le cose per Aminata Diallo, ex giocatrice del Psg, arrestata venerdì 16 settembre, perché ritenuta la presunta mandante dell’imboscata nei confronti dell’allora compagna di squadra Kheira Hamraoui. La donna fu assalita per strada lo scorso 4 novembre a Chatou, e colpita alle gambe con delle spranghe da uomini incappucciati. Per Diallo è il secondo arresto, dopo quello (fu poi liberata) del novembre 2021. È tornata nel mirino degli inquirenti che hanno indagato sul rapporto tra le due atlete.

E adesso è il quotidiano francese Le Parisien a svelare alcune indiscrezioni. Infatti, nel quadro investigativo, emergerebbe una forte rivalità che sarebbe sfociata in un profondo odio. Tanto che Diallo si sarebbe addirittura sfogata con un’amica sulle sue intenzioni di fargliela pagare in qualche modo ad Hamraoui. «Una lenta deriva psicologica divenuta, per così dire, patologica», è quanto ricostruito dalla polizia. In sostanza, un odio maturato in un contesto di rivalità sportiva. E tutto questo, secondo gli investigatori, spiegherebbe i motivi per i quali Diallo avrebbe deciso di far aggredire la compagna di squadra con spranghe di ferro: «La vedeva come un ostacolo alla propria carriera», è in sostanza quanto spiegano gli agenti in un report di 37 pagine.

È l’ennesimo colpo di scena di una vicenda intricata e misteriosa. Ma non sono le uniche novità dell’inchiesta. Spuntano anche altri episodi. Come quello che Diallo avrebbe cercato su Google «come rompere una rotula» e «cocktail di droghe pericolose» prima dell’assalto alla compagna di squadra, pianificato successivamente. Particolari emersi da alcune intercettazioni. Inoltre, tre mesi prima dell’aggressione ad Hamraoui, Diallo aveva espresso «profonda gelosia» e senso di ingiustizia nei messaggi inviati su WhatsApp e tirati fuori dalla memoria dei suoi due telefoni sequestrati dalla polizia. Aveva menzionato in particolare la possibilità che uno dei suoi parenti, soprannominato «Jaja», attaccasse fisicamente la sua rivale: «Se fossi cattiva, gelosa e calcolatrice come lei, gli dico “distruggila” e lui la distrugge». Non finisce qui. Perché gli inquirenti hanno messo cimici nel suo appartamento e nella sua auto, potendo ascoltare dialoghi in cui Diallo riversava il proprio odio su Hamraoui. Infine, il rapporto sostiene che l’indagata avesse assunto i quattro uomini arrestati (tre di loro erano presenti sul luogo dell’aggressione) per far loro compiere l’attacco alla 32enne compagna. Uno di loro, chiamato «il piccolo», ha ammesso che sono stati ingaggiati in cambio di un compenso di 500 euro. All’appello manca ancora una quinta persona, che dovrebbe essere proprio quella che ha preso a sprangate la vittima. Nessuno degli arrestati ha finora voluto dire il suo nome, forse per paura di rappresaglie.

La centrocampista – che ha lasciato il Psg alla fine della scorsa stagione – era già stata interrogata a lungo poco dopo l’aggressione. Naturalmente respinse le accuse e dopo le prime indagini fu apparentemente scagionata. Le indagini, però, non si sono di certo fermate. Anzi, sono proseguite facendo notevoli progressi, fino all’arresto dei tre uomini il 14 settembre a quello di Diallo di venerdì 16. I fatti risalgono, come detto, al 4 novembre 2021: dopo una cena di gruppo della squadra, il Psg appunto, in un ristorante del Bois de Boulogne, Hamraoui era salita in macchina, guidata da Aminata Diallo, con Sakina Karchaoui. Dopo aver lasciato quest’ultima nella sua casa di Chatou, prima di ripartire, c’era stato l’arrivo di due uomini mascherati che avevano tirato fuori Hamraoui dalla vettura e l’avevano aggredita colpendola alle gambe. «Due sconosciuti incappucciati mi hanno tirato fuori dall’auto sulla quale viaggiavo per colpirmi alle gambe con delle sbarre di ferro. Urlavo per il dolore», il racconto di Hamraoui. E ancora: «Ho cercato di proteggermi il più possibile. Ho un ricordo molto doloroso».

Dall’indagine era poi emersa anche l’esistenza di una relazione tra Hamraoui ed Eric Abidal, ex terzino e dirigente del Barcellona , che aveva portato al divorzio di quest’ultimo. Una notizia che ha reso la posizione di Hamraoui in squadra insostenibile, tanto che il Psg le ha comunicato qualche giorno fa di averla messa fuori dalla rosa.

20 settembre 2022 (modifica il 20 settembre 2022 | 22:56)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-09-20 21:00:00, Aminata Diallo, ex giocatrice del Psg, arrestata di nuovo il 16 settembre, secondo gli inquirenti, avrebbe organizzato l’aggressione alla compagna di squadra perché la vedeva «come un ostacolo alla propria carriera», Salvatore Riggio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version