La piaga dell’isolamento sociale volontario, denominato “hikikomori”, viene riconosciuto con l’approvazione della mozione presentata dalla vicecapogruppo di Fratelli d’Italia e prima firmataria della mozione Augusta Montaruli.
“Un primo passo davvero importante per più ragioni” spiega Montaruli. Finalmente si dà spazio ad un fenomeno che coinvolge in Italia decine di migliaia di giovani e diventa oggetto di confronto e stimola la necessità di intervenire.
Un disagio che colpisce principalmente una fascia di popolazione già debole e che con il Covid e la reclusione forzata, si è evidentemente acuita.
“Dopo questa giornata, rispetto all’hikikomori il passo successivo da compiere diventa la mappatura precisa e reale dei soggetti che ne sono colpiti dal momento che, ad oggi, rispetto al fenomeno, abbiamo soltanto delle stime – spiega Montaruli – contestualmente vi è la necessità di definire un protocollo che individui con chiarezza le caratteristiche del fenomeno, da cui poi possano discendere le linee di intervento. Il ritiro dalla società di tipo volontario costituisce un rifiuto della società stessa, che viene concepita come inadeguata rispetto alla propria esistenza. Si tratta dunque di una spirale estremamente scivolosa che va curata con attenzione, rafforzando anche il rapporto con i genitori dei ragazzi coinvolti. Loro, infatti, sono state le prime sentinelle dell’hikikomori e con loro ci dobbiamo interfacciare, perché hanno sofferto e spesso sono poi riusciti a far uscire i loro figli dal disagio”.
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