I bambini armati per il figlio del Chapo

di Roberto Saviano

Il narcos era gi stato fermato nel 2019 e poi rilasciato dopo un assalto. Negli scontri per il suo arresto 29 morti

Il Messico il centro del mondo. il centro del mondo osservandolo dalla prospettiva del narcotraffico, ossia l’unica economia comparabile a quella del petrolio. Nel 2021 i 13 membri dell’Opec hanno ricevuto entrate (ufficiali) per 561 miliardi di dollari; ebbene, il narcotraffico mondiale, secondo le stime del think tank Global Financial Integrity, gestisce proventi tra i 400 e i 600 miliardi di dollari annui. Queste cifre sono indicative, non tengono conto per il petrolio degli introiti non rendicontati e nel narcotraffico ci servono per mostrare una verit: le pi grandi economie del mondo sono le pi compromesse e le pi disumane. Le pi irraggiungibili e le meno monitorabili. L’economia del mondo cammina su queste gambe. Da un lato il petrolio, energia per i motori; dall’altra la droga, energia per i corpi. Produrre, produrre, produrre, e avvelenare, avvelenarsi, distruggere e distruggersi per profitto.

Soltanto i cartelli del Messico, secondo le stime analizzate recentemente dal Washington Post, gestirebbero un profitto di quasi 6-10 miliardi di dollari, ma considerando anche il volume di affari dei mercati sudamericani assoggettati ai narcos messicani, arriverebbe a oltre 30 miliardi. Eppure, la supremazia mondiale nel narcotraffico da parte del Messico cosa relativamente recente: a partire dagli anni ‘90 il Messico ha progressivamente assunto questa centralit, spodestando la Colombia (che rimane, con Per e Bolivia, il maggior paese produttore di coca). Come stato possibile? Difficile sintetizzarlo in poche righe, ma prover a descrivere la dinamica che ha portato i narcos messicani ad essere gli imperatori del narcotraffico. chiamata dinamica Amazon. In breve, i cartelli e i Paesi che vincevano nel mercato mondiale delle droghe erano quelli che producevano e, quindi, distribuivano la merce. Inizialmente i cartelli colombiani producevano cocaina e la distribuivano personalmente o attraverso gruppi direttamente dipendenti da loro. Ma negli anni ’80, le autorit americane intensificarono i controlli nei Caraibi nell’ambito della war on drugs e cominciarono a sequestrare i carichi provenienti dalla Colombia. Sempre di pi, uno dopo l’altro, sempre pi difficile arrivare inosservati via mare sulle coste della Florida.

Per far arrivare la coca negli Stati Uniti i narcos colombiani dovevano, quindi, trovare rotte alternative. E si rivolsero ai narcos messicani, che da anni trasportavano negli Stati Uniti la marijuana e l’eroina prodotta in Messico. Per loro si trattava solo di trasportare un nuovo prodotto, utilizzando le stesse rotte. All’inizio i narcos messicani si facevano pagare in contanti per il servizio, ma poi ebbero un’idea: farsi pagare in merce, in cocaina, che poi avrebbero messo loro stessi sul mercato. cos che i messicani da semplici corrieri diventarono distributori di cocaina. Non avevano la materia prima, ma rispetto ai colombiani avevano un vantaggio enorme: 3.145 chilometri di confine con il Paese che il maggior consumatore di cocaina al mondo, gli Stati Uniti. Il distributore diventa pi importante del produttore, chi distribuisce si compra chi produce. Metodo Amazon, ossia vale molto di pi la qualit e accessibilit di chi distribuisce il prodotto rispetto a chi lo produce.

Ecco come i messicani in pochi anni sono diventati i padroni mondiali del traffico di coca. Responsabile di questo allargamento esponenziale El Chapo Guzmn, storico leader del cartello di Sinaloa, che oggi sta scontando l’ergastolo in un carcere degli Stati Uniti, in Colorado, dopo essere stato condannato da una corte di Brooklyn nel 2019. El Chapo l, negli Stati Uniti, con la possibilit di potersi pentire e svelare l’incredibile intreccio di alleanze politiche e finanziarie internazionali che governano il narcotraffico. Per ora tace, purch il suo silenzio sia garanzia del potere del cartello. Che non affatto in crisi, come si sarebbe portati a pensare.

L’arresto, avvenuto qualche giorno fa, di Ovidio Guzmn Lpez el Ratn, il topo, uno dei dieci figli riconosciuti del Chapo Guzmn, in realt solo un inutile trofeo: quello che il governo messicano sta offrendo agli Stati Uniti (e al mondo) per mostrare il suo impegno nella guerra contro il narcotraffico. Non a caso, l’arresto avvenuto a pochi giorni dalla visita ufficiale in Messico del presidente degli Usa, Joe Biden, e del premier canadese, Justin Trudeau, per il vertice delle Americhe. Sulla testa del Ratn gli Stati Uniti avevano messo una taglia da 5 milioni di dollari. Ma nonostante fosse uno dei maggiori ricercati del Messico, Ovidio non mai stato considerato il vero erede del Chapo nel narcotraffico. Nulla, come sostengono importanti osservatori messicani, cambier nell’assetto del cartello con l’arresto di Ovidio el Ratn.

Insieme ai suoi fratelli Ivan Archivaldo, Jess Alfredo e Joaqun el Gero fa parte dei Chapitos, ossia il gruppo di figli del boss che governa un’ala del cartello di Sinaloa, all’interno del quale dopo il suo arresto sono emerse diverse fazioni, mentre una parte rimane salda sotto la guida del Mayo Zambada. Ovidio considerato il pi debole dei Chapitos, eppure il suo arresto stato sbandierato come un colpo durissimo inferto al cartello. Il presidente messicano Andrs Manuel Lpez Obrador ha un precedente ambiguo nei confronti del potere dei cartelli, nella primavera del 2020 sul web si diffuse un video di un evento organizzato a Badiraguato, citt natale della famiglia Guzmn: nel video si vedeva il presidente messicano salutare rispettosamente l’anziana madre del Chapo, Maria Consuela Loera Perez, per poi dirle: Ho ricevuto la tua lettera. Il presidente veniva poi avvicinato dall’avvocato del narcotrafficante.

Lpez Obrador ha portato avanti una politica di non-conflitto aperto con l’economia del narcotraffico in una dinamica diffusa in molti Stati, si reprime il segmento militare e si lascia prosperare il segmento economico delle organizzazioni. El Ratn era gi stato arrestato nel 2019, ma il giorno successivo era stato rilasciato dopo che un gruppo di sicari del cartello di Sinaloa aveva assaltato e preso in ostaggio membri delle forze dell’ordine. Ora nel Sinaloa assistiamo alla stessa reazione violenta da parte di membri del cartello e proteste anche da parte di semplici simpatizzanti, che sanno che toccare il narcotraffico significa toccare l’economia, i salari, la sicurezza.

In un video diffuso su Twitter si vedono bambini di 8-10 anni armati di mitra messi e pronti a combattere a fianco del cartello di Sinaloa a Culiacn. I narconios sono una delle forze dei cartelli, i pi spietati, i pi fedeli, i meno esposti al tradimento. Uccidono e tornano a dormire nella stanzetta accanto al letto dei genitori. Toccare un chapito pu significare anche aprire fronti di guerra interni all’organizzazione criminale, che si ripercuotono inevitabilmente sulle strade. Ma per ora il cartello pu stare tranquillo: un giudice federale ha gi congelato l’estradizione di Ovidio, accogliendo un ricorso dei suoi avvocati; rester in carcerazione preventiva (ma con la possibilit di sentire i familiari) per 60 giorni, durante i quali gli Stati Uniti dovranno formalizzare la richiesta di estradizione presentando la documentazione necessaria.

E la rivolta di Sinaloa aveva questo fine: rendere impossibile la vita quotidiana delle citt dominate dai cartelli fino a un segnale di rassicurazione. Ad oggi ci sono stati 29 morti per gli scontri dopo l’arresto del figlio del boss. Ovidio attualmente nel carcere El Altiplano, lo stesso da cui El Chapo era evaso nel 2015 fuggendo in sella ad una modo montata su binari, attraverso un tunnel sotterraneo scavato sotto la sua cella. Come tutti i sovrani – e lui un narcosovrano – El Chapo ha cercato di costruire una dinastia pi estesa possibile. Dalla prima moglie, Alejandrina Mara Salazar Hernndez, con cui si spos nel 1977 ebbe quattro figli:

Alejandrina Gisselle, che da imprenditrice nel settore dell’abbigliamento ha lanciato una linea di vestiti chiamata El Chapo 701. Nel 2020, durante la pandemia da Covid-19, fece notizia perch si mise a distribuire generi di prima necessit alle persone in difficolt. Alejandrina moglie di Edgar Cazares, sposato il 25 gennaio 2020 nella cattedrale di Culiacn, blindata e chiusa al pubblico per l’occasione, con una cerimonia lussuosa e cantanti famosi di musica nortea, per mostrare al mondo che la famiglia Guzman era ancora parte dell’lite messicana. Edgar Cazares figura importante nello scacchiere dei narcos: nipote di Blanca Margarita Cazares Salazar La Emperatriz, nota al Dipartimento del Tesoro americano per essere una sofisticata riciclatrice di denaro sporco per i cartelli messicani.

Csar, il figlio che non ha voluto metter mano al narcotraffico per poi gestire con la sorella Alejandrina la linea di moda El Chapo 701.

Ivn Archivaldo El Chapito, classe 1983, il vero erede di suo padre. il figlio che conta. Ricercato dalla Dea dal 2018, sulla sua testa pende una taglia da 5 milioni di dollari. La sua parola la parola del padre.

Jess Alfredo l’altro figlio che conta. Insieme a Ivan, Joaquin e Ovidio parte del gruppo Chapitos. Anche lui ricercato dalla Dea dal 2018, sulla sua testa pende una taglia da 5 milioni di dollari.

Nel 1980 El Chapo spos Griselda Lpez Prez, con cui ebbe altri 4 figli:

Joaqun El Gero o Gero Moreno, di cui si sa pochissimo. certo che appartiene ai Chapitos, ricercato e che sulla sua testa pende una taglia da 5 milioni di dollari.

dgar, ucciso nel 2008, l’unico figlio ammazzato del Chapo.

Ovidio el Ratn, arrestato il 5 gennaio. Era gi arrestato nel 2019, il giorno successivo era stato rilasciato dopo che un gruppo di sicari del cartello di Sinaloa aveva assaltato e preso in ostaggio membri delle forze dell’ordine; anche dopo quest’ultimo arresto, uomini armati hanno messo a ferro e fuoco tutto il Sinaloa come risposta alla cattura del figlio del Chapo.

Griselda Guadalupe

Dall’ultimo matrimonio, quello con Emma Coronel Aispuro (condannata nel 2021 a 3 anni di reclusione per narcotraffico in Usa, dopo essersi dichiarata colpevole di aver aiutato il Chapo a far entrare droga negli Stati Uniti), ha avuto ne 2011 due gemelle, entrambe – per ironia della sorte – cittadine americane:

Mara Joaquna
Emali Guadalupe

Fino a qui, i 10 figli riconosciuti del Chapo. Alcune fonti, tuttavia, sostengono che prima di Emma Coronel, alla fine degli anni ’80, il boss si spos con Estela Pea, un’impiegata di banca che incontr quando aveva 30 anni. Guzmn prov a conquistarla in tutti i modi, ma lei rifiut a lungo le sue avances. Amareggiato, la rap e la violent in un hotel di lusso di Puerto Vallarta. Tre mesi dopo si sarebbero sposati e dalla loro relazione sarebbero nati:

Desir
Diego

Alla fine del 2015 la rivista messicana Proceso rivel che, secondo le carte raccolte, Joaquin El Chapo Guzmn avrebbe avuto 18 figli da 7 donne diverse. La dinastia del Chapo non si estinguer mai si trasformer in una infinita e mimetica confluenza con il potere politico e finanziario: la cocaina, la marijuana, l’eroina, la metanfetamina sono i beni che l’azienda dei cartelli pompa nel mercato americano ed europeo, sono la benzina dei corpi e fin quando i governi non si accorderanno in una nuova strategia di contrasto fondata sulla legalizzazione rendendosi conto che in 50 anni la guerra alla droga ha solo diffuso il potere del narcotraffico, nulla cambier anzi cambier solo la testa sulla quale sar posta di volta in volta la corona al nuovo boss.

8 gennaio 2023 (modifica il 8 gennaio 2023 | 07:44)

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