di Stefania Chiale
Giulia Boniardi, responsabile dell’associazione Haccade: «Escalation di rabbia a Genova, tutti vivevano un disagio. Non è colpa dei passeggeri che non hanno lasciato il posto. Siamo stati abbandonati». Trenitalia: garantita la massima assistenza
Nessun «caso disabili»: la colpa non è dei passeggeri che non si sono alzati, ma di Trenitalia. È questa l’accusa mossa da Giulia Boniardi, responsabile di Haccade, l’associazione con cui viaggiavano nel pomeriggio di Pasquetta i 25 disabili tra i 30 e i 50 anni residenti a Milano, più cinque operatori che non sono riusciti a salire sul treno alla stazione di Genova Piazza Principe e sono dovuti tornare in pullman nel capoluogo lombardo. «Le persone che si trovavano sul convoglio avevano diritto quanto noi a viaggiare — racconta al Corriere —. L’escalation di rabbia si è manifestata sulla banchina e sulla carrozza nei confronti della situazione di forte disagio che stavano vivendo tutti. La responsabilità di quanto successo non è di chi non si è alzato, ma di chi non ha garantito il servizio».
La vacanza in Liguria e l’assalto al treno
Una gita in Liguria, 25 adulti con sindrome di Down e cinque accompagnatori prenotano sul treno Regionale 3075 i posti da Genova a Milano. «Avevamo prenotato un Regionale veloce che garantisce i posti alle persone a pieno carico. Il problema è che il convoglio è arrivato a Genova Piazza Principe con due carrozze in meno perché vandalizzate all’altezza di Savona». All’arrivo in stazione il treno è già stracolmo ed è ulteriormente preso d’assalto dai turisti. Così tutti i posti vengono occupati. «A quel punto la Polfer Genova ha garantito l’ordine pubblico e supportato noi nel garantire la serenità dei nostri ospiti in questa situazione». Quattro addetti di Trenitalia provano a convincere i passeggeri ad alzarsi e lasciare le poltrone, ma la trattativa non ha successo: «Trenitalia dichiara di aver riservato una carrozza per noi, ma è un dato che non possiamo confermare: non c’era alcun simbolo di posto riservato». A quel punto la comitiva sale su uno dei pullman sostitutivi verso Milano.
Il ritorno in pullman
Da qui in avanti, secondo Boniardi, il viaggio non va meglio. «Sull’autobus le condizioni erano disagevoli: privilegiamo il treno normalmente perché ha una maggiore possibilità motoria, oltre ai servizi igienici. A Milano Centrale, quasi tre ore dopo l’orario previsto, l’autobus si è fermato in piazza Duca d’Aosta in una fermata dei bus Atm senza garantire alcuna sicurezza per i nostri passeggeri. Sono stati fatti scendere sul marciapiede, ma le valigie erano in mezzo alla strada. Abbiamo richiesto assistenza a Trenitalia, ma non ci è stata data: l’azienda non sapeva né dove fossimo né tantomeno che ci fossimo. Siamo stati abbandonati». L’associazione assicura che ci sarebbe stata «tutta la disponibilità a cambiare prenotazione e salire su un altro treno: bastava una telefonata per avvisare del disguido». Invece a posteriori «siamo di fronte a una narrazione agghiacciante. Stanno mettendo le persone una contro l’altra, mentre il punto centrale è la mancata tutela del diritto di viaggiare. Il messaggio non è “poveri disabili trattati male”: Trenitalia doveva garantire lo spazio e il servizio a tutti i suoi clienti».
La versione di Trenitalia
Trenitalia, che ha contattato Haccade per fissare un incontro, ricostruisce i fatti segnalando che «il 18 aprile aveva riservato sulla prima vettura del treno 3075 Albenga-Milano i posti necessari a far viaggiare da Genova a Milano una comitiva di persone con disabilità». A Genova poi «sono saliti numerosi viaggiatori occupando tutti i posti, compresi quelli tenuti liberi per la comitiva. A quel punto il personale di assistenza è salito a bordo per invitare le persone a liberare quei posti. Dopo circa venti minuti, nell’impossibilità di persuadere i clienti, Trenitalia ha individuato una soluzione alternativa, utilizzando un pullman sostitutivo». L’azienda assicura di aver fornito «la massima assistenza, consegnando a ciascuno un kit con snack e bevande, accompagnandoli ai servizi igienici, poi al pullman». E conclude promettendo il «rimborso integrale» del biglietto. Il ministro per le Disabilità Erika Stefani parla di «un gesto da condannare», la Regione Liguria valuta azioni legali a tutela dei 25 disabili, il Codacons annuncia che presenterà una denuncia-querela e Assoutenti depositerà alle Procure di Genova e Milano esposti con l’ipotesi di violenza privata.
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20 aprile 2022 (modifica il 20 aprile 2022 | 08:33)
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, 2022-04-20 06:34:00, Giulia Boniardi, responsabile dell’associazione Haccade: «Escalation di rabbia a Genova, tutti vivevano un disagio. Non è colpa dei passeggeri che non hanno lasciato il posto. Siamo stati abbandonati». Trenitalia: garantita la massima assistenza, Stefania Chiale