Gli insegnanti svolgono un ruolo centrale nella formazione delle nuove generazioni, un incarico tanto nobile quanto delicato. In alcuni Paesi, per sottolineare l’importanza e la gravità di questa missione, viene richiesto un giuramento deontologico, ispirato da vari modelli. Questa pratica pone l’accento su principi fondamentali come il rispetto per l’unicità di ogni studente e la sua integrità fisica e mentale.
Non esiste un’unica versione del giuramento, come ricorda un approfondimento su Loescher il rapporto Eurydice. Ad esempio, in Finlandia è utilizzato il Giuramento di Comenio, mentre in India si adotta una formulazione suggerita da Abdul Kalam, ex presidente noto per il suo impegno sociale. La diversità nelle versioni del giuramento riflette le varie sfaccettature culturali e sociali che caratterizzano l’educazione in ogni Paese.
La cerimonia del giuramento è particolarmente solenne in Paesi come Singapore e nelle Filippine.
Negli Stati Uniti, invece, il giuramento ha una storia più articolata, essendo stato introdotto per la prima volta nel 1863. Il giuramento ha subito varie modifiche, anche di tipo critico. Nella prima metà del XX secolo, ad esempio, alcune formule del giuramento erano state utilizzate per scoraggiare l’adesione a sette sovversive e per evitare l’insegnamento di dottrine considerate antiamericane. Nel 1961, la Corte Suprema degli Stati Uniti stabilì che le formule del giuramento non possono violare i diritti del Primo Emendamento, che tutela la libertà di pensiero e di espressione. Tuttavia, ha anche confermato la costituzionalità dei giuramenti che impegnano gli insegnanti a sostenere lo Stato e i principi costituzionali.
In Italia, invece, niente di tutto ciò. Ieri, durante un evento al Ministero, Maria Assunta Palermo, Direttore Generale per lo Studente, la Partecipazione e l’Orientamento, ha sottolineato l’importanza fondamentale della professione docente paragonandola a quella medica: “La professione degli insegnanti è forse la più bella e importante professione che ci sia, parallelamente a quella dei medici e dei sanitari. Perché i medici e i sanitari ci salvano la vita molte volte, mentre i docenti, gli insegnanti e i dirigenti scolastici formano le generazioni del futuro. Questo è un compito di alto livello, e quindi ecco perché dicevo che la professione dell’insegnante è forse parallelamente importante, ma probabilmente è superiore. Questa non è retorica, è realtà. Perché io dico sempre, se oggi sono quella che sono, lo devo a tutti i buoni insegnanti che ho avuto nel corso del mio percorso di studio. Ne ho avuti tanti, ne ho avuto anche qualcuno che non era perfetto, ma anche da quelli oggi scopro di aver imparato qualcosa. E questa è una cosa molto importante, anche perché siamo esseri umani e ovviamente la perfezione non è di nessuno di noi”.
Visto che gli insegnanti svolgono un ruolo cruciale come quello dei medici (a cui viene richiesto un giuramento deontologico) perché, dunque, non richiederlo?
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