I giovani con autismo adottano e coltivano i frutteti di Pompei

di Laura Aldorisio

Nuovo progetto della coop Il Tulipano. Dopo l’idea dei percorsi museali inclusivi, ora si pensa al lavoro. I giovani adottano i giardini delle domus e raccolgono la frutta

Il Cristo Velato, Capodimonte, le antiche domus del parco archeologico di Pompei o il museo di Paestum come trampolino di lancio per far affiorare il proprio mondo interiore. Accade a Napoli a partire da una semplice e acuta osservazione: alcuni elementi visivi lungo i percorsi museali attirano l’attenzione dei ragazzi affetti da autismo al punto da far emergere le loro capacit e potenziarle. A raccontarlo Giovanni Minucci, coordinatore della cooperativa Il Tulipano, che dal 2007 sostiene le famiglie preoccupate per i figli che, al compiersi dei 18 anni, si ritrovano senza servizi adeguati alle esigenze che esprimono. Non esiste il “dopo di noi” senza il “durante noi”, dice Minucci che riconosce nel loro fare, ancora, purtroppo, un’eccezionalit. Il nostro non un approccio sanitario, ma lavoriamo sulle abilit di questi nostri amici.

Il modello

Da tempo assieme ai genitori progetta un cohousing, un’accoglienza residenziale. L’obiettivo l’autonomia, che per alcuni pu anche solo significare farsi la barba, mentre per altri guidare. La nostra una cura sartoriale, che guarda e rispetta la persona con la sua storia: si tratta di un progetto di vita. in questa cornice che nasce una nuova idea: molte attivit avvengono il pi possibile all’aria aperta, come accaduto al Parco archeologico di Paestum. L colori diversi identificano i reperti, un’agenda visiva accompagna il visitatore alla scoperta dei luoghi. Ed cos che i ragazzi si scoprono attenti, confermando il visivo come un linguaggio determinante. Un’intuizione che diventa strutturale, grazie alla collaborazione dell’Universit Federico II di Napoli che ne capisce le potenzialit: oggi un progetto di ricerca, valutazione e monitoraggio, definito modello Tulipano Art. Un modello riconosciuto anche dal ministero dei Beni culturali, la cui natura la fruizione dei musei e dei luoghi di cultura da parte di chi affetto da autismo.

Il percorso museale, ripensato per far emergere le emozioni ed esprimere la creativit, realizzato dalla Cooperativa stessa con le famiglie e i ragazzi. Tale innovazione tale da fare la differenza anche nel numero degli ingressi: le scuole hanno compreso di poter coinvolgere nelle gite museali anche quelle classi con bambini che richiedono una fruizione differente. Si capovolta la scena: quello che prima era un freno, oggi la ragione per andare al museo. Questa idea persino un’occasione di lavoro. Il direttore del Parco archeologico di Pompei, infatti, si accorge di aver bisogno di commissionare ben due attivit a Minucci e ai ragazzi: dare vita a un percorso museale nuovo, che racconti la storia di un’antica famiglia di Pompei nella sua quotidianit, ma, soprattutto, poter adottare le aree verdi agricole del parco.

Io da napoletano non conoscevo la grande ricchezza degli alberi da frutta che il sito accoglie, racconta Minucci. Siamo andati a vedere di cosa si trattasse e molte famiglie non erano mai nemmeno entrate. L ci siamo resi conto che Pompei un ambiente fragile, che avrebbe per potuto ospitare i nostri ragazzi fragili. Oggi loro si prendono cura di quel territorio.

Marmellate e succhi

La bellezza coniugata al lavoro: a breve termine il progetto prevede la trasformazione della frutta in succhi, marmellate e liquori che potranno essere venduti al pubblico. Cos formazione e inserimento lavorativo diventano anche un cambiamento possibile. Qualche giorno fa mi sono accorto che un ragazzo stava provando a sollevare una cassa di frutta, troppo pesante. Si avvicinato un altro che l’ha afferrata dall’altra parte per aiutarlo: la relazione con l’altro per un autistico non affatto scontata. Altro che terapia, questa per loro vita.

12 dicembre 2022 (modifica il 12 dicembre 2022 | 15:41)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-12-12 14:51:00, Nuovo progetto della coop «Il Tulipano». Dopo l’idea dei percorsi museali inclusivi, ora si pensa al lavoro. I giovani «adottano» i giardini delle domus e raccolgono la frutta, Laura Aldorisio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version