I Trentenni: «Il passato è un rifugio. Siamo affamati di memorabilia»

di Micol Sarfatti

Silvia Rossi, Ilaria Sirena e Stefania Rubino hanno lanciato 9 anni fa un blog diventato un punto di riferimento generazionale. «Abbiamo aperto il dibattito tra noi, la nostalgia è la leva»

Lo sfogo di una generazione è diventato uno dei successi digitali più interessanti degli ultimi anni. Dietro la piattaforma I trentenni, prima blog e poi account Instagram seguitissimo, ci sono Silvia Rossi, 39 anni, autrice e attrice, Ilaria Sirena, 40 anni, architetto, Stefania Rubino, 38 anni, sales manager. Sono le protagoniste della nuova puntata di Luce Verde, la serie di dialoghi con Millennials (i nati tra il 1980 e il 1995), condotti da una di loro, per raccontare una leva ormai adulta, ma ancora in cerca del posto del mondo che gli era stato promesso. Da settembre il trio inizierà una collaborazione sull’ account instagram di @7Corriere. Siete riuscite a ridere del senso di smarrimento che ci ha travolti e a creare una comunità virtuale unita dalla nostalgia – dalle bambole Anni 90, alle copertine dei cd, agli attori di telefilm- ma anche dallo scambio sui tempi incerti che viviamo. Come siete diventate le Trentenni?
Ilaria Sirena: «Nel 2013 io e Silvia ci siamo ritrovate a un aperitivo per condividere le nostre disperazioni lavorative: curriculum inviati, colloqui senza riscontri e contratti fantasiosi. Ho immaginato che Silvia, da attrice, potesse raccontare quelle disavventure in una web serie come La mamma imperfetta, (ideata e diretta da Ivan Cotroneo per Corriere.it e poi successo televisivo, ndr) ai tempi era molto seguita. Abbiamo cercato subito su google se ci fossero già idee simili e, con grande sorpresa, ci siamo accorte che il dominio “I trentenni” non era registrato. Abbiamo aperto un blog e coinvolto Stefania».
Stefania Rubino: «Io mi ero trasferita dalla Sicilia a Milano, per frequentare la facoltà di Pubbliche Relazioni, dove ho incontrato Silvia. A Messina esistevano solo Giurisprudenza o Medicina, mi dicevano che studiavo “Scienze delle Merendine”. Ho avuto la rivincita grazie al digital. Abbiamo intercettato il bisogno di raccontarsi di una generazione nata in un momento di boom economico e diventata grande nel disastro».
Cosa condividevano i primi utenti?
Silvia Rossi: «Le sciagure professionali e sentimentali. Avevamo un modello di felicità fatto di famiglia, casa di proprietà e posto fisso. Eravamo convinti di sposarci a 25 anni e fare il primo figlio a 26. Appena laureati abbiamo capito che non sarebbe stato così, ma questo ci ha creato un senso di inferiorità. Però abbiamo capito in fretta che tutto stava cambiando e ora viviamo con serenità il fatto di non sapere, magari, chi ci piacerà domani, facciamo figli senza sposarci, ci sposiamo senza per forza immaginare una famiglia o scegliamo di non essere genitori. C’erano tanti lettori che avevano già un contratto a tempo indeterminato, ma erano infelici o stavano con una persona che non amavano più. Volevano trovare il coraggio di cambiare. Per questo abbiamo scelto il claim “A 30 anni si può fare tutto o quasi”». Stefania Rubino: «Ci siamo sentiti in ritardo verso la vita, poi abbiamo rotto gli schemi. Internet è stata la nostra rivincita, mentre è la rovina dei ventenni di oggi ». Perché?
Stefania Rubino: «Ne sono dipendenti e sono illusi dal grande seguito che a volte ottengono e dai guadagni, anche importanti, che ne conseguono. Nella maggior parte dei casi durano poco e danno un’idea del mondo del lavoro sfalsata».

Noi siamo una generazione felice?
Silvia Rossi: «Lo siamo stati, tantissimo. Abbiamo avuto la migliore giovinezza. Eravamo i bambini fortunati degli Anni 80 e 90. Oggi siamo gli adulti della crisi, economica e climatica, della pandemia, della guerra».
Stefania Rubino: «Siamo stati i primi ad avere più libertà dei nostri genitori, a goderci la gioventù senza il controllo da smartphone e l’ansia da consenso social». Silvia Rossi: «Ora siamo soprattutto stanchi. Dobbiamo difendere quello che abbiamo ottenuto, c’è la sensazione di non poter mollare nemmeno per un secondo. Su niente».
Per questo così siamo legati al passato? Vorremmo ricomprarci l’orsetto Teddy Ruxpin. Impazziamo quando sentiamo la scia di profumo di CkOne e viviamo il riscatto di Britney Spears come quello di una sorella. Ilaria Sirena: «Ogni post che dedichiamo ai memorabilia ottiene reazioni incredibili. Siamo rimasti legati agli oggetti, agli artisti e agli scrittori perché duravano di più, erano protagonisti di intere epoche. E poi di loro non sapevamo nulla, erano irraggiungibili».
Silvia Rossi: «La Gen Z non ha riferimenti così perché l’offerta è sconfinata, ma veloce. Vivono di trend superati in fretta».
Stefania Rubino: «Siamo l’ultima generazione prima del fast, della velocità estreme: fast fashion, internet sempre disponibile, tv in streaming e on demand». Chi vi segue oggi?
Stefania Rubino: «Persone dai 25 ai 45 anni».
Giovani spensierati, adulti alla ricerca di sé e genitori sempre più in tarda età. È uno dei temi più discussi sui vostri canali.
Ilaria Sirena: «È una scelta ponderata al millimetro, soprattutto per le donne, perché si fanno equilibrismi tra partita iva o contratti a termine. Spesso anche se si è assunte si teme di perdere lo spazio conquistato. Il congedo si riduce a pochi mesi, vissuti con ansia, perché al ritorno si rischia il demansionamento o il licenziamento. A me è successo. Mi sono ripresa, ma è stata dura».
Stefania Rubino: «Siamo cresciuti con la cura dei nonni, per i nostri figli non è lo stesso. Abbiamo genitori più anziani, ma che in molti casi ancora lavorano o non sono disposti a sacrificarsi troppo per i nipoti. Per noi la baby sitter era un’eccezione, oggi è la regola: quasi tutte le mamme hanno una carriera. Per fortuna i padri sono più presenti». Silvia Rossi: «Il problema è che si è evoluto il ruolo della donna, ma non lo stato sociale. Io, da autrice freelance, sono sempre stata terrorizzata dalla maternità. Scherzando, ma non troppo, dico che mio figlio Niccolò, 2 anni, non sarebbe nato senza la pandemia. Sono riuscita a pensarlo solo quando il mondo si è fermato e, di conseguenza, anche io».
Continuiamo a sentirci giovani perché non abbiamo avuto le validazioni dell’età adulta immaginate. Come invecchieremo?
Stefania Rubino: «Speriamo di invecchiare! È un privilegio!».
Ilaria Sirena: «Bene: ci basterà un concerto di Max Pezzali per sentirci giovani». Silvia Rossi: «Non invecchieremo perché attendiamo ancora il nostro momento». Arriverà?
Silvia Rossi: «Non so, intanto abbiamo imparato a goderci il presente e le piccole conquiste. È già un risultato».
Stefania Rubino: «Anche perché abbiamo capito che non ci sistemerà mai nessuno».

1 agosto 2022 (modifica il 1 agosto 2022 | 18:19)

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, 2022-08-01 21:21:00, Silvia Rossi, Ilaria Sirena e Stefania Rubino hanno lanciato 9 anni fa un blog diventato un punto di riferimento generazionale. «Abbiamo aperto il dibattito tra noi, la nostalgia è la leva», Micol Sarfatti

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