Questa mattina,simultaneamente alla analoga presentazione avvenuta a livello mondiale, l’INVALSI ha illustrato i risultati italiani dell’indagine internazionale IEA ICCS 2022. La presentazione ha avuto luogo nel corso di un convegno svoltosi a Roma presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito, coordinato e concluso da Roberto Ricci, presidente dell’Istituto.
Nel 2022 l’Italia ha partecipato per la terza volta (dopo le edizioni del 2009 e 2016) all’International Civic and Citizenship Education Study (ICCS), indagine promossa dalla IEA (International Association for the Evaluation of Educational Achievement) e coordinata dal consorzio di istituti di ricerca che annovera l’Australian Council for Educational Research (Melbourne) e l’Università LUMSA (Roma), realizzata nel nostro Paese da INVALSI.
La rilevazione ICCS 2022 si è svolta in 22 paesi e due regioni tedesche, e nel corso delle tre edizioni ha coinvolto più di 40 nazioni. Alcune, come la Russia, hanno deciso di non partecipare a quella del 2022. L’obiettivo di ICCS è quello di esaminare, in una dimensione comparativa, le modalità con le quali gli studenti frequentanti l’ottavo anno di scolarità (13-14 anni, la terza media in Italia) vengono preparati per svolgere attivamente il proprio ruolo di cittadini nelle società democratiche. Insomma, la qualità della loro formazione nel campo dell’educazione civico-politica. In Italia hanno partecipato 224 scuole, 2.400 insegnanti e circa 4.900 studenti, un campione rappresentativo della diversificata realtà scolastica nazionale.
La relazione, affidata a Laura Palmerio, Responsabile Area Indagini internazionali INVALSI e a Sabrina Greco, Co-National Research Coordinator IEA ICCS, ha messo in luce la buona collocazione dell’Italia rispetto alla media internazionale, avendo il nostro Paese raggiunto un punteggio di 523 nettamente superiore alla media internazionale di 508. L’Italia dei tredicenni, insomma, è promossa (come lo era stata anche nelle due edizioni precedenti), a conferma del fatto che la nostra scuola media, se mostra lacune e ritardi dal punto di vista della preparazione sul piano cognitivo (con conseguenze negative che due anni dopo saranno evidenziate dalla indagine Ocse-PISA, destinata ai quindicenni: appuntamento la prossima settimana, 5 dicembre, per i dati della edizione 2022) si rivela efficace nella formazione delle competenze civico-politiche, favorita anche da un clima di classe più sereno e costruttivo di quello che si evidenzia nelle scuole della maggior parte degli altri Paesi.
Pur nel contesto di un giudizio complessivamente positivo sono tuttavia emerse, anche in ICCS 2022, alcune differenze significative sul piano territoriale, perché mentre le Regioni del Nord hanno registrato un punteggio superiore alla media nazionale (539 il Nord-Ovest, 542 il Nord-Est), quelle del Sud e delle Isole si sono collocate al di sotto (509 il Sud, 495 le Isole). Sul dato ha fortemente inciso la squilibrata condizione socio-culturale delle famiglie di provenienza (titolo di studio dei genitori, disponibilità di libri in casa).
PISA ci dirà, la prossima settimana, se e quanto la mancata riforma della scuola secondaria superiore, concausa della frattura del Sessantotto e dei perduranti fenomeni di dispersione e dis-orientamento, continui a proiettare le sue nefaste conseguenze sui nostri quindicenni. (O.N.)
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