Il concorso è una prova, una. Lettera

inviata da Miriam Zoccarato – Un pensiero per i miei colleghi impegnati, come me, nelle prove di concorso, e, in gran parte, bocciati, come me.  Mediocre. Forse sono solo mediocre. Mi sento un po’ mediocre. Oggi. Quando sei “bocciato”, quando perdi, ti senti mediocre.

La prova, alla fine, anche la più facile e banale, ti mette alla prova. Bene prepararsi, bene allenarsi, bene concentrarsi, ma, quando sarai lì, non sai …

La prova ti fa sentire solo insieme a molti che si sentono soli come te.

Non sono tuoi rivali, gli altri, no, sono tuoi compagni.

Tu, come loro, ti prepari alla prova arrivando sfinito al fatidico giorno. Hai fatto del tuo meglio e ora sei lì. Adesso siete tu e lei: la prova.

Dipende da come stai, dipende da com’è lei, dipende da come vi combinate.

Una parola, SPERANZA, da digitare, la sensazione di una presa in giro, ma, comunque,  la prova inizia e ti sembra di essere troppo vuoto, troppo pieno, sicuramente incapace di scegliere, là, in quel momento, in quel mare di informazioni difficili da scremare.

Tu sai e non sai, ci provi, speri, quasi ci credi poco prima, quasi ti sembra di toccare con mano il successo per quel giorno, per quella prova.

Ancora sorridi ai compagni che, come te, attendono il risultato che non sarà, come un tempo, un foglio appeso, una comunicazione fra qualche giorno,  il tempo necessario per prendere le distanze, appunto, dalla prova, ma apparirà subito, immediato, efficiente, come dev’essere oggi. Un punteggio.

Chiuso. È finita.

A te le conclusioni. Almeno per oggi. Almeno per questa prova.

Questo punteggio è il messaggio di oggi. Questo è adesso, stasera, questa volta, al momento.

In questo senso, per questa occasione, è finita.

D’altra parte oggi è oggi.

L’oggi che, comunque,  ha un ieri che è una storia personale appartenente a ciascuno. L’oggi che, a Dio piacendo, avrà un domani, che è ancora tutto da costruire, da inventare, da vedere, da giocare.

Ma noi dovremo esserci.

Domani noi, i compagni della prova, dovremo esserci. Questo è l’unico senso, questa è l’unica condizione, l’unico modo per dimostrare che una prova altro non è che una prova, un hic et nunc, una combinazione di fattori, un momento.

Così chi ha vinto passerà alla prova successiva e chi ha perso riproverà nella speranza di essere più fortunato e passare così anche lui alla prova successiva che, alla fine, è il futuro. La prova successiva è il futuro e come lo affrontiamo già da oggi è il nostro vero insegnamento, quello che lasciamo già da adesso in eredità ai nostri alunni, ai nostri figli, a chi sta crescendo dietro di noi: la testa alta, lo sguardo avanti, pronto, per affrontare la prossima prova, forti della lezione delle prove precedenti, della nostra storia, puntando sempre e comunque verso domani, verso un domani che sempre e comunque ci metterà alla prova.

Qualunque risultato abbia avuto la prova di oggi, l’importante sarà continuare ad essere chi siamo, a fare quello che facciamo ed esserci alla prossima prova, non solo per noi, ma per chi cammina dietro di noi e  in noi crede e ci osserva ed impara da noi a guardare avanti.

Grazie per l’attenzione.

, 2022-03-27 18:38:00, inviata da Miriam Zoccarato – Un pensiero per i miei colleghi impegnati, come me, nelle prove di concorso, e, in gran parte, bocciati, come me.  Mediocre. Forse sono solo mediocre. Mi sento un po’ mediocre. Oggi. Quando sei “bocciato”, quando perdi, ti senti mediocre.
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Pietro Guerra

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