Il Corriere della Sera elogia la scelta della bancaria che lascia il posto per la scuola: Una lezione di vita

Nella sua rubrica sul Corriere della Sera, Massimo Gramellini racconta la storia di Silvia Chiereghin, una donna che ha deciso di abbandonare la sicurezza di un lavoro d’ufficio per inseguire il suo sogno: diventare un’insegnante di ruolo.

A 48 anni, Chiereghin ha superato la montagna di concorsi e punteggi, e ha ottenuto una cattedra di scuola superiore in economia aziendale, tra Taglio di Po e Sacile.

Sempre sul quotidiano milanese, spazio alle considerazioni del vice-direttore, Barbara Stefanelli. Molti si chiedono: perché farlo? La risposta è nel DNA di un esercito di insegnanti, in particolare di maestre e professoresse, che vedono nella docenza non solo un lavoro, ma una vera e propria missione. Affrontano chilometri in auto, treni o bus, vedendo ogni spostamento come un passo avvicinamento verso il loro vero sé.

Questa scelta ricorda le azioni di molti insegnanti del passato, che scrutavano i tabelloni del Provveditorato agli Studi, sperando in una destinazione favorevole. Guardavano nervosamente i punti in graduatoria, parole-chiave che a volte erano più emozionanti delle hit parade. Tutto questo in un contesto dove ogni dettaglio potrebbe alterare non solo la loro vita, ma anche quella dei loro studenti.

Come sottolineano Gianna Fregonara e Orsola Riva nel loro libro Non sparate sulla scuola, l’insegnamento è parte della “più grande comunità organizzata del Paese”. È lo spazio fisico e ideale dove si formano gli individui, dove si gettano le fondamenta della nostra futura architettura come persone.

Silvia Chiereghin rappresenta un perfetto esempio di come la passione per l’insegnamento possa guidare a scelte audaci. Rappresenta una lezione di vita per i nove milioni di individui, dai 3 ai 65 anni, che ogni giorno cercano il proprio posto in classe e nel mondo. Una storia che ribadisce quanto la vocazione all’insegnamento sia radicata in chi decide di farne il proprio mestiere.