Il David degli outsider

di Valerio Cappelli

Rotolo miglior attrice con il film di Carpignano, Scarpetta commosso nel ricordare il padre e Saponangelo, la mamma del regista di «È stata la mano di Dio»

ROMA — Sei David di Donatello a Freaks Out di Gabriele Mainetti, e 5 a È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino, ma sono quelli che pesano di più, ed è la rivincita dopo il mancato Oscar: vince come miglior film e migliore regista, di una storia (la sua) su un ragazzo di 16 anni che perde i genitori, mentre all’altro, sorta di blockbuster fantasy, vanno riconoscimenti tecnici. Si erano presentati entrambi con 16 candidature, mentre appaiono stretti due David a Mario Martone (su 14 nomination) per Qui rido io: costumi e Eduardo Scarpetta attore non protagonista. Diabolik, 11 nomination, un solo premio, minore (canzone originale). Migliore attrice protagonista l’outsider Swamy Rotolo, appena 17 anni (record), per A chiara di Carpignano; l’attore è un emozionato Silvio Orlando per Ariaferma, dove in un carcere dismesso, gli ultimi detenuti in un’atmosfera sospesa stanno per essere trasferiti, in un comune destino con le guardie e in un’inattesa prova di umanità: «È il terzo David, non me l’aspettavo, non volevo fare questo film, il personaggio era lontano dalle mie corde». Tre David al documentario Ennio di Giuseppe Tornatore, Sinfonia per voci e immagini, appassionante omaggio a Morricone.

I David di Donatello tornano a Cinecittà con i due conduttori, Carlo Conti e Drusilla Foer, la rivelazione al Festival di Sanremo che qui canta e dice: «Amo il cinema ma ancora di più il dopo cinema, il momento in cui ci si confronta su emozioni e sentimenti e si comunica, è un modo bello e civile di stare insieme». E guardando la valletta Samira scherza sulla sua età matura: «Lei così alta, bella, giovane: era necessaria?». Dopo la musica di Ennio Morricone in chiave rock, ecco il ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini. Sembra preso alla sprovvista quando Conti gli chiede: ma dovremo aspettare il 15 giugno per toglierci la mascherina nelle sale? «Ci sono regole del governo che valgono per ogni luogo chiuso, ci sono opinioni diverse, io sono per tenerla. Il cinema ha attraversato il deserto con spirito di adattamento, sono cresciute le produzioni, non si sono fermati i set». La crisi delle sale: «La differenza non è più tra piccolo e grande schermo ma tra esperienza individuale e collettiva».

Anche i non protagonisti sono due outsider. Scarpetta (che si commuove) e Teresa Saponangelo, che nel film è la madre di Sorrentino: «Grazie Paolo per avermi dato una possibilità così importante e per te così intima. Ringrazio la mia famiglia che mi ha anche sostenuto economicamente negli anni, è difficile senza tanti mezzi fare un percorso così lungo». Primo David (speciale) alla versatile Sabrina Ferilli che affida a un detto napoletano il pensiero sulla lunga attesa: «Ho 31 anni di carriera, vengo dalla gavetta, il premio gratifica l’ego». Tante le curiosità: le cinquine di film e regista che coincidono (Sorrentino, Mainetti, Martone, Di Costanzo, Tornatore, tutti andati a Venezia e accade per la prima volta in 67 edizioni); la duplice candidatura di Toni Servillo (come protagonista in Qui rido io, e non protagonista in È stata la mano di Dio); le candidature di due attrici non protagoniste nello stesso lavoro (Luisa Ranieri e la premiata Saponangelo); l’esplosiva creatività di Napoli che stravince (Sorrentino, Martone ma anche I fratelli De Filippo di Sergio Rubini); le sei candidature per un documentario (Ennio); il cinema di domani che si affaccia sulle prime nomination come migliori attrici: Miriam Leone e le ancora non conosciute Aurora Giovinazzo, Rosa Palasciano e la vincitrice Rotolo. David alla carriera a Giovanna Ralli: si prepara per Cannes nel debutto alla regia di Jasmine Trinca.

4 maggio 2022 (modifica il 4 maggio 2022 | 00:35)

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, 2022-05-03 23:36:00, Ai premi per il cinema vincono i giovani   Rotolo miglior attrice, Scarpetta commossoA Sorrentino le statuette per film e regia, Valerio Cappelli

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