di Enea Contidi
Forlì, la testa dell’agricoltore sparita. Perquisita la casa di uno dei sei fratelli
A Civitella di Romagna, piccolo Comune immerso nel verde dell’Appennino romagnolo, sopra Forlì, è ancora un mistero la morte di Franco Severi , l’agricoltore cinquantacinquenne il cui cadavere decapitato è stato rinvenuto mercoledì della scorsa settimana in una scarpata, vicino alla sua abitazione. L’altra sera la casa di uno dei suoi sei fratelli, Daniele Severi, è stata perquisita così come l’automobile a lui intestata. «Non conosciamo però l’esito di queste operazioni», spiega Massimiliano Starni, legale della vittima. Quello di Civitella è un giallo tanto macabro quanto tragico. La testa di Franco Severi ancora non si trova: i vigili del fuoco di Forlì hanno liberato intere aree da sterpaglie ed erbacce pur di facilitare le ricerche ancora in corso in cui sono impegnati con tutte le forze dell’ordine.
L’inchiesta
Le indagini dei carabinieri delle compagnie di Meldola e Forlì, coordinati dalla Procura che ha aperto un fascicolo per omicidio, proseguono nel massimo riserbo. Sarebbero però ore decisive per gli inquirenti, per riuscire a dare un volto e un nome all’assassino dell’agricoltore. Tutta la vicenda è avvolta nel mistero, ma gli unici episodi di contrasto ricostruiti nella vita della vittima conducono a Daniele Severi. Sono stati gli altri fratelli a raccontarli e a farli entrare nei verbali dei carabinieri all’indomani del rinvenimento del cadavere. Da qui probabilmente la perquisizione dell’altra sera. In passato Daniele Severi aveva intentato parecchie cause contro gli altri congiunti. Pare che alla base dei dissidi ci fossero questioni relative all’eredità familiare. «Ma non solo», spiega Starni. Due denunce sono state depositate dopo altrettanti incendi divampati nell’azienda agricola della vittima. Secondo Daniele Severi erano stati appiccati da suo fratello Franco affinché risultassero dolosi. In questo modo, era la sua tesi, avrebbe potuto chiedere il risarcimento dei danni alla sua assicurazione. Tutte le accuse sono però risultate poi infondate per i giudici.
La famiglia
Insomma, per quanto Daniele Severi fosse ostile a tutti i suoi fratelli, sembra che in famiglia i rapporti più tesi fossero proprio quelli tra lui e la vittima. A completare il quadro le parole della sorella Anna, affidate a un post pubblicato su Facebook, in cui la donna ha espresso quasi rabbia per la cronaca di quella che ha definito «una morte annunciata». «Nessuno — ha attaccato — ci ha ascoltato». A proposito di queste accuse, il legale della vittima non si sbilancia. «Difficile dire — commenta l’avvocato Starni — a che cosa si riferisca con queste frasi». Severi era conosciuto in paese per il suo carattere arcigno e burbero. Il ritratto che emerge dal racconto di alcuni compaesani è quello di un uomo di altri tempi che sapeva fare il suo lavoro. Un uomo burbero ma buono, solitario e legato al suo cane, con cui viveva da qualche tempo. Che sia stato assassinato lo dimostra la recisione netta del collo. La testa è stata tagliata con un colpo secco, come dimostrato anche dall’autopsia che ha confermato l’assenza di sangue rappreso già evidenziata dalle prime ispezioni sul cadavere. È questo un particolare che avvalora un’altra ipotesi, quella secondo la quale il corpo della vittima sarebbe stato gettato tra i rovi solo in un secondo momento. Il delitto non sarebbe stato però neppure commesso nell’abitazione dell’uomo. Gli investigatori infatti non hanno infatti trovato segni di scasso o di colluttazione all’interno della casa.
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28 giugno 2022 (modifica il 28 giugno 2022 | 23:19)
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, 2022-06-28 21:19:00, Forlì, la testa dell’agricoltore sparita. Perquisita la casa di uno dei sei fratelli, Enea Conti