Il giro della Sardegna a nuoto: 700 km per la figlia Amelia e per aiutare gli altri

di Alessandro Vinci

Corrado Sorrentino, ex atleta professionista, ha perso la figlia di 7 anni per una patologia rara. Il suo obiettivo: raccogliere fondi in favore dell’ospedale pediatrico Microcitemico di Cagliari

Ogni volta che Corrado Sorrentino scrive il nome della figlia Amelia sui social, non manca mai di racchiuderlo tra due teneri cuori rossi. La piccola aveva appena 7 anni il 16 novembre 2018, quando dopo cinque giorni di rianimazione al Brotzu di Cagliari fu costretta ad arrendersi a una patologia rarissima e silente: il volvolo intestinale, manifestatasi senza alcun preavviso dopo un allenamento in piscina. Anche lei, proprio come il papà, adorava il senso di libertà che solo il contatto con l’acqua può regalare. Se è vero che buon sangue non mente, non poteva comunque essere altrimenti.

Le medaglie

Sorrentino, oggi 48enne, nella sua carriera da nuotatore professionista è stato infatti per tre volte campione italiano assoluto (200 e 400 misti), per 23 volte campione italiano di categoria (100 e 200 dorso e 200 e 400 misti) e medaglia di bronzo ai campionati europei Juniores 1991 (200 misti). L’impresa più importante, mai neppure tentata prima, è tuttavia ancora da completare: quella di compiere l’intero giro della Sardegna a nuoto per raccogliere i fondi necessari a dotare il reparto di oncoematologia pediatrica dell’ospedale Microcitemico di Cagliari di un macchinario di monitoraggio multiparametrico che consenta di seguire a distanza i bambini ricoverati.

Partito il primo luglio dal porticciolo di Marina Piccola, Sorrentino vi farà (trionfale) ritorno questa domenica 28 agosto. Costantemente scortato da un gommone con personale di soccorso a bordo, avrà coperto a quel punto gli oltre 700 chilometri del periplo antiorario dell’isola in 58 giorni come da programma. È tuttavia sulla terraferma che in questi due mesi si è dipanato il vero fulcro del progetto, ovvero la quotidiana organizzazione di eventi a supporto dell’iniziativa nelle varie località d’arrivo: «Club nautici, scuole di surf, associazioni di cittadini, a volte direttamente amministrazioni comunali: in tanti – racconta il nuotatore – si sono offerti di darmi una mano. Ne sono felicissimo, l’obiettivo iniziale di 20mila euro è stato ampiamente superato, perciò ora tramite la Onlus intitolata a mia figlia potrò impiegare le risorse aggiuntive per fornire al Microcitemico anche altre apparecchiature, sul modello di quanto già fatto in questi anni con il Brotzu». Un vero successo, al quale peraltro chiunque può ancora contribuire collegandosi al portale online GoFundMe.com.

La forza degli abbracci

Inutile sottolineare come a fornire a Sorrentino l’energia per completare il periplo sia stato anzitutto il ricordo di Amelia: «Oltre a essere solare – racconta – era un’anima buona e generosa. Anche le sue compagne mi hanno sempre riferito che con loro si era sempre comportata in maniera gentile. A volte, per esempio, quando tornava da scuola scoprivamo che aveva rinunciato alla merenda per donarla agli altri bambini. E come dimenticare poi i suoi abbracci… ti entravano proprio dentro». Preziose memorie destinate a restare indelebili: «Io mia figlia la sento sempre con me – rivela infine il 48enne – e vi assicuro che non si tratta del vaneggiamento di un papà disperato. Perché per quanto anche io dopo un lutto del genere mi senta morto, di fatto sono costretto a vivere. O meglio, a vivere alla grande. Non c’è giorno che non passerei chiuso in casa a piangere, ma se lo facessi vanificherei non solo la mia vita, ma anche quella di Amelia. Getterei alle ortiche la meravigliosa opportunità che ci ha dato: quella di risvegliarci dal torpore di una quotidianità fatta esclusivamente di caos e cose inutili. Quando attraversi un’esperienza simile e vedi intere famiglie in silenzio davanti ai cellulari, capisci che oggi le persone non riescono proprio a dare importanza a ciò che conta davvero».

26 agosto 2022 (modifica il 26 agosto 2022 | 17:40)

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, 2022-08-27 05:19:00, Corrado Sorrentino, ex atleta professionista, ha perso la figlia di 7 anni per una patologia rara. Il suo obiettivo: raccogliere fondi in favore dell’ospedale pediatrico Microcitemico di Cagliari, Alessandro Vinci

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