Il merito rovesciato: Isabella prima nel concorso ma deve scegliere la cattedra che nessuno vuole

di Gianna Fregonara e Orsola Riva

Isabella Nova, milanese, 34 anni, è arrivata prima in Lombardia all’ultimo concorso per la cattedra di latino e greco nei licei classici. Per colpa del meccanismo di scorrimento delle graduatorie, a settembre finirà in provincia di Varese, mentre chi è arrivato secondo o terzo potrà scegliere una sede più comoda in città

Bastava arrivare seconda, magari per stare più tranquilla terza o quarta. Tutto, ma non prima. E invece con un punteggio di 98 centesimi non c’è stato nulla da fare. Già partiva male, del resto, con quei venti punti su venti di «titoli». Pure un dottorato in Letteratura greca, s’è presa… Allo scritto, poi, ha voluto strafare: 78 su 80, secchiona! Risultato, è finita in cima alla graduatoria lombarda dell’ultimo concorso per la scuola, che si è svolto a febbraio dell’anno scorso. Bella grana. Sì, perché, per un complicato incrocio di leggi, norme e cavilli, essendo arrivata prima, è finita nell’ultimo posto disponibile, in una scuola in provincia di Varese dove nessun altro aveva voluto andare. Non ha avuto scelta. Prendere o lasciare. E lei, obtorto collo, ha preso.

Ma lei chi è? Si chiama Isabella Nova, milanese, 34 anni, laurea in letteratura greca alla Cattolica nel 2011, dottorato dal 2012 al 2015, poi quattro anni di supplenze nei licei classici di Milano (Carducci, Parini, Virgilio…), dal 2019 ha un assegno di ricerca in letteratura greca sempre alla Cattolica. «Nel frattempo – spiega – ho tentato il concorso per la scuola e sono arrivata prima. Ma a causa del meccanismo di scorrimento delle graduatorie, mi sono trovata con le spalle al muro: o dicevo sì all’ultimo posto rimasto libero o mi cancellavano dalle graduatorie. E io ho detto di sì».

Summum ius, summa iniuria, diceva Cicerone per denunciare le storture prodotte dalla legge quando viene applicata in modo ottuso. E nel caso della professoressa Nova, proprio di questo si tratta: di una somma ingiustizia. A determinare questa situazione paradossale è il decreto 228 del 23 luglio 2021 che regola le immissioni in ruolo per l’anno in corso dando la precedenza ai vincitori rimasti dalle precedenti tornate concorsuali. Che nel caso della classe di concorso A013 (Discipline letterarie, latino e greco) erano ben 70 per 18 posti in tutta la regione. Peccato che molti di loro un posto a scuola lo avessero già, magari alle medie o in un istituto tecnico, e avessero partecipato al concorso del 2018 (quello riservato appunto ai docenti in possesso dell’abilitazione) nella speranza di migliorare la propria posizione, non certo per peggiorarla. Di qui il diluvio di rinunce, per cui alla fine, arrivati a febbraio, l’ultimo posto rimasto è stato offerto alla prima arrivata del concorso successivo. La professoressa Nova, appunto, la quale di dire di no proprio non se l’è sentita, perché un assegno di ricerca non è certo uno stipendio fisso garantito fino alla fine dei tuoi giorni. «Non ho molte speranze, perché lo scorrimento delle graduatorie è un meccanismo consolidato per legge, ma intanto – spiega – mi sono rivolta a un avvocato per capire se ci siano dei margini per fare ricorso. Io proprio non riesco a capacitarmi che non esista una qualche forma di tutela del merito, che invece in questo modo viene completamente calpestato». Tanto più visto che comunque la professoressa non prenderà servizio prima di settembre – così le è stato comunicato dall’Ufficio scolastico regionale – mentre per allora si saranno liberati diversi posti molto più convenienti anche in città. Ma quelli, a questo punto, toccheranno al secondo, al terzo o al quarto in graduatoria. Che errore, arrivare prima!

15 febbraio 2022 (modifica il 15 febbraio 2022 | 10:08)

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Risultato, è finita in cima alla graduatoria lombarda dell’ultimo concorso per la scuola, che si è svolto a febbraio dell’anno scorso. Bella grana. Sì, perché, per un complicato incrocio di leggi, norme e cavilli, essendo arrivata prima, è finita nell’ultimo posto disponibile, in una scuola in provincia di Varese dove nessun altro aveva voluto andare. Non ha avuto scelta. Prendere o lasciare. E lei, obtorto collo, ha preso. Ma lei chi è? Si chiama Isabella Nova, milanese, 34 anni, laurea in letteratura greca alla Cattolica nel 2011, dottorato dal 2012 al 2015, poi quattro anni di supplenze nei licei classici di Milano (Carducci, Parini, Virgilio…), dal 2019 ha un assegno di ricerca in letteratura greca sempre alla Cattolica. «Nel frattempo – spiega – ho tentato il concorso per la scuola e sono arrivata prima. Ma a causa del meccanismo di scorrimento delle graduatorie, mi sono trovata con le spalle al muro: o dicevo sì all’ultimo posto rimasto libero o mi cancellavano dalle graduatorie. E io ho detto di sì». Summum ius, summa iniuria, diceva Cicerone per denunciare le storture prodotte dalla legge quando viene applicata in modo ottuso. E nel caso della professoressa Nova, proprio di questo si tratta: di una somma ingiustizia. A determinare questa situazione paradossale è il decreto 228 del 23 luglio 2021 che regola le immissioni in ruolo per l’anno in corso dando la precedenza ai vincitori rimasti dalle precedenti tornate concorsuali. Che nel caso della classe di concorso A013 (Discipline letterarie, latino e greco) erano ben 70 per 18 posti in tutta la regione. Peccato che molti di loro un posto a scuola lo avessero già, magari alle medie o in un istituto tecnico, e avessero partecipato al concorso del 2018 (quello riservato appunto ai docenti in possesso dell’abilitazione) nella speranza di migliorare la propria posizione, non certo per peggiorarla. Di qui il diluvio di rinunce, per cui alla fine, arrivati a febbraio, l’ultimo posto rimasto è stato offerto alla prima arrivata del concorso successivo. La professoressa Nova, appunto, la quale di dire di no proprio non se l’è sentita, perché un assegno di ricerca non è certo uno stipendio fisso garantito fino alla fine dei tuoi giorni. «Non ho molte speranze, perché lo scorrimento delle graduatorie è un meccanismo consolidato per legge, ma intanto – spiega – mi sono rivolta a un avvocato per capire se ci siano dei margini per fare ricorso. Io proprio non riesco a capacitarmi che non esista una qualche forma di tutela del merito, che invece in questo modo viene completamente calpestato». Tanto più visto che comunque la professoressa non prenderà servizio prima di settembre – così le è stato comunicato dall’Ufficio scolastico regionale – mentre per allora si saranno liberati diversi posti molto più convenienti anche in città. Ma quelli, a questo punto, toccheranno al secondo, al terzo o al quarto in graduatoria. Che errore, arrivare prima! 15 febbraio 2022 (modifica il 15 febbraio 2022 | 10:08) © RIPRODUZIONE RISERVATA, Photo Credit: , , www.corriere.it, %%item_url %%, Cultura, Cultura, Cultura, Leggi di più, , https://images2.corriereobjects.it/methode_image/socialshare/2022/02/14/5b0ea754-8dba-11ec-a91e-e98defcaa657.jpg, Corriere.it – Homepage, Corriere.it – Notizie e approfondimenti di cronaca, politica, economia e sport con foto, immagini e video di Corriere TV. Meteo, salute, guide viaggi, Musica e giochi online , https://www.corriere.it/rss/images/logo_corriere.gif, http://xml2.corriereobjects.it/rss/homepage.xml, Gianna Fregonara e Orsola Riva

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