nella città del palio
15 novembre 2021 – 12:32
Ad accoglierlo le istituzioni locali e regionali, con il rettore Francesco Frati che ha espresso tutta la sua gratitudine perché «il presidente ha sempre dimostrato grande fiducia nella ricerca e nei ricercatori»
di Aldo Tani
Forze dell’ordine nel raggio di chilometri e cerimoniale organizzato al centimetro. Siena, in assetto blindato, ha accolto la visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Intervenuto questa mattina all’inaugurazione del 781° anno accademico dell’università. Ad accoglierlo le istituzioni locali e regionali, con il rettore Francesco Frati che ha espresso tutta la sua gratitudine perché «il presidente ha sempre dimostrato grande fiducia nella ricerca e nei ricercatori». Frati, così come il capo del Quirinale, è arrivato all’ultimo anno di mandato. Il suo successore sarà nominato a giugno, mentre Mattarella terminerà il settennato tra meno di tre mesi. Per l’ateneo si tratta della terza volta con un capo dello Stato a presenziare l’inaugurazione accademica nel recente passato: in precedenza c’erano state le visite di Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi.
Prima da dare il via all’anno accademico, Mattarella si è soffermato su alcuni punti toccati dal rettore nel suo discorso. A partire dal tema della disabilità: «Siamo molto lontano da una condizione adeguata. Abbiamo ritardi di carattere culturale e di mentalità. Ritardi ad acquisire la consapevolezza che il mondo della disabilità costituisce una risorsa. È importante l’attenzione dell’ateneo». Università che ha preso a cuore anche la questione afghana, accogliendo alcuni studenti. Il presidente ha fatto un plauso a tutto ciò, sottolineando al tempo stesso quanto sta avvenendo al confine tra Polonia e Bielorussia:«È sconcertante quello che avviene ai confini dell’Unione ed è sconcertante il divario tra i proclami dei padri fondatori e quello che sta accadendo alle persone che vengono ignorate tra il freddo e la fame». L’ultimo passaggio evidenziato da Mattarella è sulle Università: «Hanno un ruolo fondamentale, perché contribuiscono ad accrescere culturalmente il nostro Paese». Quella in ateneo è stata però solo la prima tappa cittadina per Mattarella, perché in seguito si è spostato a visitare la Fondazione Tls. L’incubatore è impegnato nello studio sugli anticorpi monoclonali come cura contro il Covid. Al presidente, che ha incontrato un gruppo di dipendenti e i vertici dell’azienda, sono stati mostrati i risultati della ricerca. Un tema caro al capo dello Stato, che un mese fa, in occasione della visita a San Rossore, indicò proprio nella scienza il motivo della ripartenza del Paese.
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15 novembre 2021 | 12:32
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