Il prof Galiano: Mandare i bulli a pulire le strade non è la soluzione. Stop ad alunni sbattuti fuori dalle classi, sì a prevenzione

In questi giorni, in seguito all’esplosione della vicenda relativa alla promozione, con voti alti in condotta, dei ragazzi coinvolti negli spari alla prof, con una pistola ad aria compressa, a Rovigo, lo scorso ottobre, si discute molto di bullismo, violenza a scuola e condotta.

A dire la sua è stato lo scrittore e professore Enrico Galiano a La Repubblica. “Prima di tutto le parole: ‘condotta’ o ‘comportamento’ rimanda a tutto un orizzonte che sa di passato, di scuola in bianco e nero. Ma la scuola non è fatta di soli bianchi e neri, e le sfumature dei colori sono infinite. E poi ‘condotta’ etimologicamente è un concetto affine a formalità e controllo, e non credo sia questo che dobbiamo insegnare. Molto meglio forse far confluire il tutto nell’educazione civica o istituire una voce che rimandi al rispetto degli altri compagni e degli insegnanti, credo”, ha esordito.

Secondo Galiano non bisogna pensare alla bocciatura come la soluzione: “Va tenuto conto che un voto è sempre in funzione del futuro, non è un martelletto di un giudice: per cui bisogna stare attenti all’equazione ‘comportamento violento’ = bocciatura. Ci sono casi in cui questi provvedimenti rischiano di abbassare le probabilità di una redenzione e, quindi, fare ancora peggio. La paura della bocciatura non è mai stata un deterrente efficace: è importante investire nel prima, nella relazione, nell’educazione e nella possibilità per gli studenti di usufruire di supporto psicologico a scuola”.

Il prof si trova d’accordo con Valditara, secondo cui le sospensioni, a volte, possono essere dannose. “Le sospensioni possono essere, oltre che inutili, perfino dannose, in un paese già funestato da una dispersione scolastica imbarazzante. E visto che ci siamo diamo un taglio definitivo anche a tutte le situazioni in cui gli studenti vengono ‘sbattuti fuori dalla classe’, pratica ancora usatissima e secondo me del tutto nociva. Per farlo però occorre investire in personale e strutture e, purtroppo, sono anni che l’Italia ha smesso di voler investire sulla scuola”.

“Benissimo tutto ciò che abbia funzione rieducativa, ma non si pensi che mandare il bullo a leggere un libro agli anziani o a pulire le strade sia la panacea di tutti i mali: occorre prima di tutto lavorare sulla prevenzione e quindi su tutto ciò che faccia diminuire questi episodi in origine. Solo che è un lavoro lento, faticoso e soprattutto dispendioso: e, ripeto, spendere per la scuola non ci piace. Meglio e più facile ottenere consensi attraverso slogan facili, per quanto condivisibili”, ha concluso, spiegando come, a suo avviso, occorrerebbe intervenire.

Le misure annunciate oggi da Valditara

Proprio oggi Valditara ha annunciato le misure di contrasto al bullismo a scuola, divise in tre direttrici; ecco quali:

Prima direttrice

- Si precisa che il voto assegnato per la condotta è riferito a tutto l’anno scolastico e che nella valutazione dovrà essere dato particolare rilievo a eventuali atti violenti o di aggressione nei confronti degli insegnanti, di tutto il personale scolastico e degli studenti.

- Nelle scuole secondarie di I grado si ripristina la valutazione del comportamento, che sarà espressa in decimi e farà media, modificando così la riforma del 2017.

- La valutazione del comportamento inciderà sui crediti per l’ammissione all’Esame di Stato conclusivi della scuola secondaria di secondo grado.

- La normativa attuale, che presenta varie criticità e ambiguità, prevede che la bocciatura, a seguito di attribuzione di 5 per la condotta, sia attuata esclusivamente in presenza di gravi atti di violenza o di commissione di reati. Con la riforma si stabilisce invece che l’assegnazione del 5, e quindi della conseguente bocciatura, potrà avvenire anche a fronte di comportamenti che costituiscano gravi e reiterate violazioni del Regolamento di Istituto.

- L’assegnazione del 6 per la condotta genererà un debito scolastico (nella scuola secondaria di secondo grado) in materia di Educazione civica, che dovrà essere recuperato a settembre con una verifica avente ad oggetto i valori costituzionali e i valori di cittadinanza.

Seconda direttrice

- Si ritiene che la misura della sospensione, intesa come semplice allontanamento dalla scuola, sia del tutto inefficace e, anzi, possa generare conseguenze negative sullo studente. Si prevede pertanto che la sospensione fino a 2 giorni dalle lezioni in classe comporti  più scuola, più impegno e più studio. Lo studente sospeso sarà coinvolto in attività scolastiche -assegnate dal consiglio di classe- di riflessione e di approfondimento sui temi legati ai comportamenti che hanno causato il provvedimento. Questo percorso si concluderà con la produzione di un elaborato critico su quanto è stato appreso, che sarà oggetto di opportuna valutazione da parte del consiglio di classe.

- Qualora la sospensione superi i 2 giorni, lo studente dovrà svolgere attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate. La convenzione conterrà le opportune coperture assicurative.

Terza direttrice

- Nel caso di sospensione superiore ai 2 giorni, se verrà ritenuto opportuno dal consiglio di classe, l’attività di cittadinanza solidale potrà proseguire oltre la durata della sospensione, e dunque anche dopo il rientro in classe dello studente, secondo principi di temporaneità, gradualità e proporzionalità. Ciò al fine di stimolare ulteriormente e verificare l’effettiva maturazione e responsabilizzazione del giovane rispetto all’accaduto.

Le decisioni che riguardano queste misure saranno adottate dalle singole scuole, nello specifico dai consigli di classe, nel rispetto dell’autonomia scolastica.

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