Il racconto del nostro inviato della finale Roma-Feyenoord

di Fabrizio Roncone, inviato a Tirana

Si gioca a Tirana la finale di Conference League: i giallorossi di Mourinho vogliono conquistare un trofeo internazionale. La vigilia è stata caratterizzata da scontri tra le tifoserie, gli albanesi e la polizia

Ore 22.33: gesti da sciamano di Mou

Escono Zaniolo e Zalewski, entrano Veretout e Spinazzola. Mou, gesti da sciamano: state calmi. Non facile, va.

Ore 22.13: botte di ansia

Ripresa con botte di ansia brutale. Subito palo degli olandesi e, a seguire, strepitosa parata di Rui Patricio. Quattro minuti, e il Feyenoord scheggia la traversa (ancora Patricio meraviglioso).

Ore 21.51: andate e ascoltate Mou

All’intervallo si va con pensieri forastici: gli olandesi, dopo il gol, confusi e meno aggressivi. Roma più sciolta, in palla. Adesso andate negli spogliatoi e ascoltate le parole Mou.

Ore 21.35: bel tocco di Zaniolo, ma calma

Roma in vantaggio: lancio di Mancini, Zaniolo controlla di petto e la piazza. Gol apparentemente facile. E invece il tocco è stato morbido e preciso. Ma siamo al 32’, è lunga. Calma.

Ore 21.30: Oliveira meglio di Mkhitaryan

Partita non bella. L’uscita di Mkhitaryan (riacutizzarsi del vecchio infortunio) sembra però giovare alla manovra della Roma: Sergio Oliveira, che gli è subentrato, ha più gamba, meno impacci. Detto questo: bellissima la sensazione di essere dentro la partita, di poter ascoltare i calciatori che si chiamano il pallone, e il rumore del pallone, soprattutto.

Ore 21.14: Roma un po’ schiacciata

Dopo un quarto d’ora: olandesi molto aggressivi, Roma ordinata ma, forse, un po’ troppo schiacciata. Non si capisce se sia una precisa scelta tattica, o una necessità.

Ore 20.59: l’accoglienza della Sud

Strepitosa accoglienza della curva Sud, qui a Tirana, all’ingresso delle squadre: «1927 As Roma», in giallo su sfondo rosso. Come ci siano riusciti, qui, in trasferta, resta un mistero.

Ore 20.56: coreografie all’altezza

Coreografie carine. E anche l’organizzazione all’interno dello stadio: sembra funzionare. Gli albanesi stanno facendo le cose davvero molto bene.

Ore 20.51: la banalità di Tiago Pinto

Il gm portoghese della Roma Tiago Pinto dice: «Vogliamo vincere. Stagione positiva». Che poi uno pensa: devi dire una banalità, ma non la dire, no?

Ore 20.46: rissa furibonda tra gli olandesi

Intanto scoppia una rissa furibonda nel lato destro della curva olandese. Si picchiano come fabbri. Tra di loro (sembra).

Ore 20.40: sugli inni non c’è gara

Dagli altoparlanti, del tutto fuori liturgia per una finale Uefa, parte l’inno di Venditti «Roma Roma Roma». Olandesi sbalorditi. Romanisti in sciarpata, cantano in coro. Una roba molto bella, struggente, mai vista. Subito dopo parte l’inno del Feyenoord. Sagra di paese, va.

Ore 20.33: giornalista piacione/2

Il giornalista italiano di prima, intanto, non molla la collega olandese. «Post match… se tu uont, noi vedere, okay? You capire me, sì?».

Ore 20.27: i giocatori sono in campo

Entrano i calciatori della Roma per il riscaldamento. Boato della Curva Sud (i tifosi romanisti sono stati sistemati in modo da farli sentire a casa).

Ore 20.24: Di Biagio vuole stare vicino a Totti

Totti arriva accompagnato da due hostess incantevoli. Quella bionda viene salutata dall’ex capitano con un occhietto. Dietro, Gigi Di Biagio: «Vabbé, a Francé… stamo vicini, no?». Risale la tribuna d’onore uno come la faccia spiritata, si ferma a due metri da Totti e gli urla: «A Capitano, mortacci tua, ma quanto te posso volé bene?». Scarica di selfie.

Ore 20.21: l’ambasciatore tifa Roma (e anche l’Albania)

L’ambasciatore italiano a Tirana, Fabrizio Bucci, è un tifoso romanista di fede certa. Ha raccontato: «Possiedo prove documentali del mio romanismo. La mia famiglia è originaria di Trastevere. Prima volta allo stadio? Per un Roma-Inter, 1-0 per noi, gol di Pierino Prati». Stasera, garantisce l’ambasciatore, l’intera Albania tiferà per la Roma. «Questa nazione è come se fosse una regione italiana». Sull’ordine pubblico, qualcosa in più di un monito agli ultrà della Roma: «Ragazzi, mi raccomando: la polizia non tollererà niente». Il governo albanese vuole gestire al meglio questo grande evento: e non ha alcuna intenzione di rovinarsi la reputazione conquistata (a fatica) in diretta tivù.

Ore 20.15: formazione ufficiale

Formazione ufficiale della Roma: Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Karsdorp, Cristante, Mkhitaryan, Zalewski; Pellegrini, Zaniolo; Abraham.

Ore 20.10: Verdone, Leo e Blanco

Rimbalzano notizie non verificabili: starebbero per arrivare Carlo Verdone, Edoardo Leo e Blanco (quest’ultimo, secondo l’avvocata Giulia Bongiorno, l’altro giorno sul palco del concerto di Radio Italia Live sarebbe stato letteralmente «vittima di violenza sessuale»).

Ore 20.07: il cronista piacione

In tribuna stampa un cronista italiano fa il piacione con una cronista olandese bionda. «Io come da Rome… Tu capire me?». Almeno un po’ di inglese basico, diamine.

Ore 20.00: la rosicata di Pallotta

Rosicata clamorosa di James Pallotta, l’ex presidente della Roma che i tifosi detestano: «Questa Conference League è una coppa minore». Linea politica dettata da Paolo Di Canio.

Ore 19.52: l’amore dall’Olimpico

Arriva la notizia che, a Roma, lo stadio Olimpico è sold out: con 50 mila tifosi davanti ai maxi-schermi. Amore profondo.

Ore 19.50: stadio gioiello (ma piccolo)

Lo stadio, come scritto, è una bomboniera. Delizioso. Ma tremendamente piccolo. Circondato da un grande porticato, ospita ristoranti, bar, negozi, e un hotel, che sta per essere inaugurato. Ha firmato il progetto un architetto italiano, Marco Casamonti. «L’ho concepito come l’anfiteatro ai tempi dei romani». La tribuna stampa è così in basso, e così vicina al campo, che sembrerà di giocare (oh, ragazzi: occhio con i rinvii, che qui ci beccate in pieno).

Ore 19.45: un affare di 1000 euro

Bagarini al lavoro. Poco fa, un tifoso della Roma arrivato a Tirana senza biglietto ha avviato una clamorosa trattativa. Alla fine ha tirato fuori mille euro in contanti, si è messo il biglietto nel taschino, s’è aggiustato la sciarpa giallorossa, e ha detto: «Quel cretino non ha capito che, pur di entrare, gliene avrei dati pure il doppio». Un affare. «Beh, mo’ ce vo’ che me faccio incartà da un bagarino albanese». Lei che lavoro fa? «Il primo lavoro è fare il tifoso della Roma. Poi, come seconda attività, gestisco una società di noleggio».

Ore 19.38: Slot arrogante

Il tecnico del Feyenoord, Arne Slot, arrogantello: «La Roma ha un solo schema: lancione lungo a cercare gli attaccanti». Il tipo ha 43 anni, è un ex modesto centrocampista folgorato dagli schemi di Pep Guardiola (gli piacerebbe, eh). Nel campionato olandese la sua squadra si è classificata al terzo posto: 120 reti segnate, 56 quelle incassate (probabile che Mou, su queste 56, abbia fatto qualche riflessione).

Ore 19.36: la scaramanzia su Venditti

Una buona notizia per i romanisti sul fronte della scaramanzia: Antonello Venditti avvistato in un albergo qui vicino. Quindi non è già al Circo Massimo.

Ore 19.31: i rumors su Zaniolo

La Roma entra in campo per il sopralluogo. La voce che gira è: Zaniolo parte titolare. Staffetta tra Sergio Oliveira e Mkhitaryan. Ma Mou è capacissimo di averla mandata in giro per mandare in confusione il tecnico del Feyenoord.

Ore 19.27: persone non gradite

Sarebbero 80 — secondo fonti della polizia albanese — i tifosi romanisti portati a Durazzo e imbarcati su un traghetto, destinazione Bari: persona non gradita, foglio di via (9 i feriti negli scontri della notte scorsa).

Ore 19.21: le birre come il Dom Perignon

Albergatori e ristoratori hanno deciso di far alzare il Pil dell’Albania in 48 ore, le ultime: prezzi degli alberghi schizzati a cifre francamente immorali (cameraccia di un presunto 3 stelle venduta a 380 euro a notte); nei bar e nei ristoranti, i conti praticati sono di due tipi: uno per i clienti abituali, che pagano in Lek, la moneta locale (l’Albania non è nell’Unione europea); uno per i tifosi, che pagano in euro (alla quarta birra, gli olandesi non capiscono che gliela stanno facendo pagare come una bottiglia di Dom Perignon).

Ore 19.15: l’eleganza dei Friedkin con Rosella

I Friedkin, con una botta di vecchia eleganza, hanno invitato qui a Tirana anche Rosella Sensi, figlia di Franco, il presidente della Roma che vinse l’ultimo scudetto.

Ore 19.04: i brutti ricordi di Hoxha

Il corteo dei tifosi della Roma sta per raggiungere lo stadio. Attraversa una città in stato d’assedio. Schieramenti di polizia ed esercito (tra cui truppe speciali di origine kosovara, sembra particolarmente temibili) come — raccontano gli albanesi con le rughe più profonde — non si vedevano dai tempi di Ever Halic Hoxha, il feroce dittatore comunista che, agli agricoltori, dava da coltivare solo un lungo filare di patate, e mai un appezzamento (temeva che con il tempo avrebbero potuto sviluppare strane idee sul concetto di proprietà privata).

Ore 18.43: Totti capo di Stato

Francesco Totti ricevuto come un Capo di Stato: ha pranzato con il premier Edi Rama e con il numero uno della Federcalcio albanese, Armando Duka. C’era anche Ceferin. Totti accompagnato da ex calciatori della Roma (Aldair, Candela, Di Biagio). Nessuno sa quale sia stata la lingua ufficiale dell’incontro.

Ore 18.30: già serve un miracolo

Il primo WhatshApp non è per mettere le mani avanti. Però, davvero, insomma: speriamo vada tutto bene. Gli incidenti di ieri notte sono un pessimo presagio. È molto rischiosa l’ideona del presidente Uefa Aleksander Ceferin di far disputare la prima finale di Conference League in questa bomboniera di stadio, l’Arena Kombetare, ventimila posti senza barriere, hooligans olandesi e ultrà romanisti a contatto, e una folla non ben stimata che ronza qui intorno senza biglietto. Se tutto fila liscio, prima durante e dopo la partita, siamo dentro il miracolo. Ci credete ai miracoli?

25 maggio 2022 (modifica il 25 maggio 2022 | 22:33)

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, 2022-05-25 19:56:00, Si gioca a Tirana la finale di Conference League: i giallorossi di Mourinho vogliono conquistare un trofeo internazionale. La vigilia è stata caratterizzata da scontri tra le tifoserie, gli albanesi e la polizia , Fabrizio Roncone, inviato a Tirana

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