Il senso della felicità per Vialli, raccontato nella serie di Cattelan

di Aldo Grasso

in «Una semplice domanda», il conduttore propone su Netflix sei incontri, con Roberto Baggio, Geppi Cucciari, Elio, Mandelli, Paolo Sorrentino e Vialli sul tema della felicità

«Io penso che lo scopo della vita sia proprio quello di trovare uno scopo nella vita. Quando trovi un motivo per cui vale la pena risolvere i problemi, arrabbiarti, gioire, è molto più facile provare la pulsione della felicità. Però cerco di dimostrare loro che va bene anche essere vulnerabili, piangere, essere tristi. Anche perché se non sei mai triste come fai a capire quanto è bello essere felici?». Ho seguito quasi tutta l’intervista che Alessandro Cattelan ha fatto a Gianluca Vialli, il grande campione che tutti abbiamo ammirato, con il fiato sospeso. Vialli non ha paura a nominare la sua malattia, un cancro; Vialli ha dovuto iniziare a fare i conti con la morte; Vialli trasforma la sua attuale situazione non in una battaglia ma in una convivenza. Non avrei mai immaginato avesse una così grande forza d’animo.

Con «Una semplice domanda», Alessandro Cattelan propone su Netflix sei incontri (Roberto Baggio, Geppi Cucciari, Elio, Francesco Mandelli, Paolo Sorrentino e Gianluca Vialli) sul tema della felicità, o meglio su come agire per essere felici. Di solito, quando si scopre cos’è la felicità è sempre troppo tardi, troppe volte assomiglia al rimpianto. Non per Vialli, quando pensa alle sue due figlie: «Mi sento molto più fragile di prima. Cerco di insegnare loro che la felicità dipende dalla prospettiva con la quale guardi la vita, che non ti devi dare delle arie, devi ascoltare di più e parlare di meno, migliorare ogni giorno, devi aiutare gli altri. Secondo me questo è un po’ il segreto della felicità». I due parlano mentre giocano a golf: Cattelan è la prima volta che tiene un «ferro» in mano, anche se si vanta di riuscire in tutti gli sport. Vialli, invece, ha l’aria del gentleman, come se il golf fosse un avanzamento sociale rispetto al calcio. O, invece, è solo un modo, per ingannare l’avversario che lo incalza e farlo cadere in qualche buca.

18 marzo 2022 (modifica il 18 marzo 2022 | 20:40)

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, 2022-03-18 20:03:00, ,

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