l’editoriale Mezzogiorno, 20 agosto 2022 – 10:21 Il ruolo della politica di Silvio Suppa A pochi giorni dalla chiusura delle candidature al voto del 25 settembre, in Puglia si leva una buona dose di nervosismo intorno al Pd. La ragione, non nuova, sta nella mai risolta confusione fra il ruolo di Emiliano – presidente della Regione – e il suo enorme peso sulla vita del Pd, al quale però non è iscritto. Così è stato in altre tornate elettorali, così è ancora oggi, dato che fra i candidati pugliesi al futuro Parlamento spuntano ai primi posti figure personalmente legate a Emiliano, o dedotte da quei gruppi civici che lo sostennero alla seconda presidenza regionale. Il dissenso oggi ruota intorno alla mancanza di almeno una capolista donna e all’assenza di candidati di riconosciuto valore civile e democratico, ormai messi da parte da piccoli gruppi privi di progettualità politica e tuttavia padroni del Pd locale e delle sue leve di decisione. Certo, le liste non sono ancora chiuse; ma se il buon giorno si vede dal mattino, in questi piccolissimi spazi di manovra, nel Pd pugliese non si vede né il rinnovo di nomi da troppo tempo nel Parlamento, né l’apertura a una cultura politica che riparta dallo sviluppo e dalla proiezione della Puglia oltre i suoi confini. La contestazione oggi sembra venire dal Salento; ma anche dalla provincia di Bari, come abbiamo appreso pochi giorni or sono su queste colonne. Possiamo ripetere all’infinito le cifre di un avanzamento economico della nostra regione, quasi locomotiva del Sud, e possiamo ripetere all’infinito i numeri di un’espansione commerciale dei nostri prodotti come mai in precedenza; le grandi cifre, se durano – il turismo è quasi solo speculazione – restano ancora un fatto economico, positivo, certo, ma soltanto economico. Tocca alla politica raggiungere la grande dimensione di un impulso regionale allo sviluppo, con la sintesi sapiente fra territori, settori e ceti diversi, oggi non tutti premiati dai profitti immediatamente privati e dalla tuttora fragile struttura consortile della nostra agricoltura e del rapporto non eccezionale fra produzione agricola e commercializzazione in loco del prodotto. In questo quadro, difficile ma accattivante, diventa importante mandare i rappresentanti del Sud riformatore a votare le leggi e a utilizzare i fondi del Pnnr, altrimenti esposti a impieghi non organici e di facciata. Se poi il Pd, con suggerimenti di piccolo cabotaggio preferisce i nomi di amici degli amici o di organigrammi dalle origini oscure e poco discusse, allora deve sapere che rischia di farsi male e di donare sangue al presidenzialismo anticostituzionale. 20 agosto 2022 | 10:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-08-20 08:22:00, Il ruolo della politica,