Il tenore Marcelo Álvarez lascia la scena per il troppo fumo (del treno)

di Renato Franco

L’incidente durante la Manon Lescaut: il tenore se ne è andato ed è stato sostituito

La povera Manon Lescaut va in fumo. Uno di quegli incidenti che finisce di diritto nella categoria dello «strano ma vero», con il tenore Marcelo Álvarez — mica uno qualunque — che si ferma nel bel mezzo dell’opera e decide che il fumo del treno di scena è fin troppo convincente. Quest’aria non s’ha da fare e soprattutto da respirare (o viceversa, tanto non cambia). Così Álvarez saluta tutti e se ne va, lasciando impietrita, basita e soprattutto sola la collega Maria José Siri, «splendida» — così l’ha definita chi c’era — interprete di Manon.

Un adattamento un po’ troppo insolito anche per Manon Lescaut

La commedia (o opera) dell’assurdo è andata in scena venerdì sera al Teatro Carlo Felice di Genova dove Álvarez — debutto professionale nel 1995 nella Sonnambula (si spera non per le esalazioni da monossido) — a poco più di un quarto d’ora dall’inizio, si è fermato di botto, si è rivolto al pubblico («troppo fumo, non posso cantare così, sorry!») e se ne è andato. Un adattamento un po’ troppo insolito anche per Manon Lescaut, pur abituata a riletture anche ardite. Così è calato il sipario nella sorpresa generale con qualche applauso per incoraggiare il tenore. Niente da fare, lui irremovibile questa volta non ha ceduto al fascino di Manon, ha fatto la valigia e se ne è andato, non con il fumosissimo treno ma con i suoi velocissimi piedi. Il tempo di riprendersi dalla meraviglia e una mezzora dopo lo spettacolo è ripartito dall’inizio con un nuovo tenore, Riccardo Massi. E Massi dopo un avvio un po’ teso (il pubblico lo ha immediatamente applaudito) «è andato in crescendo non facendo rimpiangere il collega» (così riporta sempre chi ha assistito alla doppia prova).

«L’eroe è un mascalzone e l’eroina una puttana»

Il fumo «denunciato» da Marcelo Álvarez era quello del treno che il regista Davide Livermore ha sostituito alla carrozza a cavalli prevista da Puccini, in una lettura alquanto originale dell’opera, ispirata dall’idea di spostare il luogo della morte di Manon dall’inesistente deserto della Louisiana alla reale Ellis Island. Sul podio Donato Renzetti a dirigere la storia che Montesquieu nel 1734 aveva riassunto con icastica efficacia: «L’eroe è un mascalzone e l’eroina una puttana».

Prossimo appuntamento il 1° aprile (sarà mica uno scherzo?)

Va detto subito che un flebile fumo in effetti c’era — ha riportato l’Ansa —, ma nessuno dei tanti altri interpreti in scena (solisti e coro) ha dato l’impressione di soffrirne. Il sovrintendente del Carlo Felice, Claudio Orazi, non l’ha presa benissimo e c’è da capirlo anche perché di quel fumo già si sapeva. «La défaillance del tenore è intervenuta all’inizio dello spettacolo, ben prima dei limitati effetti scenici che peraltro erano stati ampiamente provati, tutti gli artisti avevano piena contezza della modestissima dimensione del fumo. E nulla era stato opposto. Stupisce il comportamento dì un tenore di esperienza internazionale il quale avrebbe potuto semplicemente dichiarare con sincerità dì non sentirsi bene e congedarsi con dignità dalla scena». Insomma, una scusa per nascondere lo scarso stato di forma, tanto che già nell’arietta iniziale (Tra voi belle bionde e brune ) a molti spettatori (sovrintendente e direttore artistico compresi) era sembrato che si trovasse in evidente difficoltà («cose che possono capitare, non è la prima volta che accade e non sarà l’ultima, non c’è niente di male anche per una delle voci più belle al mondo», aggiunge Orazi). Ora la prossima recita di Marcelo Álvarez è prevista il 1° aprile che però è sempre una data che tira brutti scherzi.

26 marzo 2022 (modifica il 26 marzo 2022 | 14:31)

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