Il tesoro nascosto  dello zar Putin e la «cellula per la cleptocrazia»   di Londra per scovarlo

di Luigi Ippolito

Il governo di Londra ha messo in piedi una speciale «cellula per la cleptocrazia» che ha il compito di individuare le ricchezze nascoste in Gran Bretagna dal presidente russo

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA — È caccia al tesoro segreto di Putin: il governo di Londra ha messo in piedi una speciale «cellula per la cleptocrazia» col compito di individuare le ricchezze nascoste in Gran Bretagna dal dittatore russo, che si stima possano ammontare a milioni di sterline.

L’unità investigativa, che fa parte della Agenzia Nazionale per il Crimine, lavorerà fianco a fianco con i servizi segreti di Sua Maestà per capire se il leader del Cremlino sia il vero proprietario, come si sospetta, di tanta parte degli averi intestati agli oligarchi russi. «C’è gente che ora ci sta lavorando sopra – ha detto una fonte al Telegraph -. Questo è ciò di cui si occuperà la squadra per la cleptocrazia: l’unità dovrà rintracciare i soldi di Putin e dei suoi accoliti».

All’inizio della guerra in Ucraina Boris Johnson aveva annunciato la creazione di «una cellula per combattere la cleptocrazia» che prendesse di mira «i beni frutto di corruzione nascosti nel Regno Unito». Il leader russo è sotto sanzioni a Londra, il che vuol dire che tutti gli averi eventualmente identificati verrebbero immediatamente congelati. Ma l’opposizione laburista chiede di andare oltre: l’ex viceministro per l’Europa, Chris Bryant, ha detto in Parlamento che il governo «dovrebbe cominciare a confiscare le proprietà invece di congelarle soltanto». E ha aggiunto: «Non dovremmo fare di più per intercettare le finanze personali di Putin, buona parte della quali si trova – mi dicono – in Gran Bretagna?».

Ufficialmente, il presidente russo è solo un umile servitore dello Stato che vive con uno stipendio pari a circa 85 mila euro l’anno: ma c’è chi sostiene che sia in realtà l’uomo più ricco del mondo, con un patrimonio di 200 miliardi. Non si spiega altrimenti, per esempio, la costruzione della favolosa dacia sul Mar Nero, la cui esistenza è stata svelata l’anno scorso dal dissidente Alexey Navalny: una reggia costata oltre un miliardo, dotata di un eliporto, un campo da hockey sotterraneo, un anfiteatro e sorvegliata strettamente dagli uomini dei servizi di sicurezza.

Nominalmente il palazzo, realizzato dall’architetto italiano Lanfranco Cirillo, è di proprietà dell’oligarca Arkadij Rotenberg, ma questi sarebbe solo il prestanome di Putin. Lo stesso dunque potrebbe dirsi di molte proprietà a Londra. La giornalista inglese Catherine Belton, nel suo libro «Gli uomini di Putin», aveva accusato Roman Abramovich di aver comprato la squadra di calcio del Chelsea su ordine diretto del presidente russo: l’oligarca ha fatto causa e ha vinto, ma resta il sospetto che in tanti casi i magnati moscoviti siano solo i «tenutari» di possedimenti i cui beneficiari ultimi sono i padroni del Cremlino.

In passato molto si è detto della misteriosa Gunvor, la società petrolifera basata a Cipro messa su da Gennady Timchenko, l’oligarca strettamente legato a Putin, col quale condivide la passione per l’hockey: la Gunvor è stata menzionata come la «cassaforte» di Putin, ma provare qualcosa si è sempre dimostrato difficilissimo. Adesso sarà il compito della «cellula per la cleptocrazia» di Londra.

16 marzo 2022 (modifica il 16 marzo 2022 | 13:46)

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, 2022-03-16 14:24:00, Il governo di Londra ha messo in piedi una speciale «cellula per la cleptocrazia» che ha il compito di individuare le ricchezze nascoste in Gran Bretagna dal presidente russo, Luigi Ippolito

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Pietro Guerra

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