I suicidi tra i docenti non sono un fenomeno nuovo, ma finora poco discusso. Dati dal Regno Unito e dalla Francia evidenziavano già nel 2005 e 2009 il rischio elevato di suicidio in questa professione.
Tuttavia, è solo dopo i recenti episodi in Francia e Corea del Sud che la categoria si è attivata, spingendo le istituzioni a prendere misure concrete.
Su Lab Parlamento, lungo articolo a cura di Vittorio Lodolo D’Oria. In Italia, purtroppo, non esistono dati nazionali stratificati per professione, ma si possono fare alcune osservazioni attraverso la cronaca. Dal 2014 al 2023 sono stati registrati 100 suicidi tra docenti, con una media di 10 all’anno. Un picco è stato osservato nel 2017, senza spiegazioni evidenti.
Metodo di Ricerca
Come si legge sul sito Lab Parlamento, la ricerca si è concentrata sul periodo 2014-2023 e ha utilizzato le parole chiave: 1) suicidio; 2) insegnante; 3) anno di ricerca. Gli eventi sono stati catalogati per regione, genere, età, stato lavorativo e livello di insegnamento. Nonostante l’83% dei docenti siano donne, la suddivisione per genere vede 42 uomini e 58 donne. L’età media è di 51 anni, ma scende a 48 se si considerano solo i docenti ancora in attività. Per quanto riguarda il livello d’insegnamento, la distribuzione è la seguente: 12 casi nell’Infanzia, 29 nella Primaria, 25 nel Superiore di I grado e 34 nel Superiore di II grado.
Cosa fare
Le proposte per individuare, affrontare e prevenire le malattie professionali esistono. Il vero interrogativo è: queste proposte troveranno ascolto? Il tema della salute mentale dei docenti è un campanello d’allarme che non può essere ignorato. La palla ora è nel campo del Ministero: sarà il momento di agire?
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