In Sicilia oltre 100 scuole a rischio chiusura, ma Pierro (direttore USR) rassicura: Nessun plesso chiuderà

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Secondo quanto segnala il Giornale di Sicilia, entro un anno la Sicilia rischia di perdere 109 scuole a causa degli accorpamenti, che potrebbero essere determinati dalla legge di bilancio.

Nonostante ciò, l’Ufficio Scolastico Regionale afferma che al momento non è stato deciso nulla e che non ci sono ancora decreti attuativi in merito, pertanto è troppo presto per lanciare allarmi sul dimensionamento scolastico.

Adriano Rizza, il segretario della Fic Cgil Sicilia, sostiene che non ci sia più tempo da perdere e che la Sicilia, insieme alla Campania, sarà una delle regioni più danneggiate con una riduzione di 109 scuole per l’anno scolastico 2024/25. Il dimensionamento scolastico richiede che gli istituti abbiano un minimo di 900 studenti per rimanere in vita, il che significa che tutte le scuole con meno di 900 studenti dovranno essere accorpate ad altre. Secondo Rizza, l’obiettivo è quello di risparmiare risorse a scapito degli studenti e delle loro famiglie, riducendo il numero di dirigenti e di personale amministrativo.

Tuttavia, la diminuzione degli studenti potrebbe avere ripercussioni sull’organizzazione degli organici dei dirigenti e dei docenti, e alcune regioni hanno fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro il provvedimento. La Sicilia potrebbe anche avere difficoltà a far tornare nella propria regione di residenza i dirigenti scolastici immessi in ruolo in altre regioni a causa degli accorpamenti. L’Ufficio Scolastico Regionale ha assicurato che per quest’anno ci sarà spazio per far entrare dirigenti da altre regioni e per scorrere la graduatoria.

In un’intervista al direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Giuseppe Pierro, si cerca di fare chiarezza sulla situazione delle scuole in Sicilia.

Il direttore afferma che al momento non è possibile fare previsioni sulla situazione, poiché non sono ancora stati stabiliti i decreti attuativi e gli accorpamenti saranno graduali nel corso di tre o quattro anni. Inoltre, la Regione concederà molte deroghe per le specificità dell’Isola, ad esempio le scuole situate in aree montane o sulle isole minori.

Il direttore rassicura che nessun plesso scolastico chiuderà e che le eventuali fusioni riguarderanno solo il dirigente scolastico che potrebbe dirigere più di un istituto. Il direttore afferma inoltre che si sta lavorando per riportare in Sicilia un certo numero di dirigenti, anche se saranno sempre meno di quelli che vorrebbero ritornare. Gli uffici stanno facendo le verifiche sui pensionamenti per avere la cifra esatta dei posti disponibili, e ci sarà spazio per scorrere la graduatoria e far entrare dirigenti da altre regioni.

La situazione attuale, infatti, è simile a quella dello scorso anno scolastico, mentre per il futuro non c’è ancora nessuna certezza. Il direttore conclude affermando che si sta affrontando il tema con la Regione attraverso un tavolo congiunto, che punta alla razionalizzazione e all’evitare che una scuola abbia succursali in comuni troppo lontani l’uno dall’altro.

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