Perché Cina e India non condannano Putin

Caro Aldo,
per sostenere la guerra in Ucraina l’Europa e gli Usa si stanno impoverendo inviandole grandi quantit di aiuti gratuiti e dovendo acquistare sul mercato mondiale prodotti energetici a caro prezzo. Per la stessa ragione invece la Cina sta facendo guadagni colossali acquistando petrolio e gas russo a prezzo scontato e fornendole prodotti, non pi acquistabili dall’Europa, a prezzi piu alti (cos anche l’India). Mi sembra chiaro che chi pi interessato al proseguimento della guerra sia la Cina. Che poi approfitta anche per minacciare, con pochi rischi, il mondo occidentale e anche per ottenere un maggior peso internazionale. La conseguenza che la guerra in Ucraina si potr chiudere solo quando il mondo occidentale lascer unire Taiwan alla Cina. Sbaglio?
Giovanni Decio

Caro Giovanni,
Per certi versi credo sia vero il contrario: il sostegno all’Ucraina da parte dell’Unione europea e pi ancora degli Stati Uniti serve proprio a distogliere la Cina dal suo proposito di attaccare Taiwan. Joe Biden ha lasciato chiaramente intendere che l’America sosterrebbe Taiwan con ancora maggior convinzione di quella con cui sostiene l’Ucraina. L’America ha combattuto la seconda guerra mondiale — oltre ovviamente che con gli sbarchi in Marocco, in Sicilia, in Normandia — principalmente nel Pacifico. Ha da sempre il complesso di non essere intervenuta nella guerra civile cinese, al punto che combatt un conflitto in Corea per frenare Pechino, e Truman dovette esautorare il generale MacArthur che contro nordcoreani e cinesi voleva usare l’atomica. Abbandonare Taiwan equivarrebbe per gli americani al riconoscimento dell’egemonia mondiale di Pechino. Ci detto, significativo che sia il presidente cinese Xi Jinping sia il premier indiano Narendra Modi non abbiano condannato l’aggressione russa. L’atteggiamento dell’India non deve stupire: New Delhi ha un’antica tradizione filosovietica; inoltre ha pessimi rapporti con Pechino, e non intende inimicarsi pure Mosca. Ma l’economia cinese tra quattro e cinque volte pi grande di quella indiana. La Cina condanner la guerra in Ucraina e magari interverr come mediatrice quando avr la percezione che in termini economici, mercantili e politici sar suo interesse farlo. E cio se e quando la contrazione degli scambi e della crescita internazionale finir per danneggiare la Cina stessa.

LE ALTRE LETTERE DI OGGI

Storia

Quando mia madre mi cantava “Mille lire al mese”

Ho guardato marted la prima serata del festival di Sanremo. Premesso che adoro Roberto Benigni, credo che la sua affermazione sulla canzone italiana durante il periodo fascista sia una forzatura o forse una sorta di negazionismo al contrario che dileggia sopratutto i tanti artisti di quel periodo. Mia madre ha vissuto in pieno quegli anni e io ricordo la mia infanzia con la gioia che il suo cantare mi regalava: Reginella, ‘O paese d’ ‘o sole, Core furastiero, poi Mille lire al mese, o quelle finalizzate all’incremento demografico come Signorine, sposatevi, comunque allegre e del tutto simili alle altre canzoni di evasione. Ma potrei citarne altre cento. A partire dalla prima trasmissione ufficiale dell’Unione radiofonica italiana (poi Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche) del 1924, il nuovo mezzo di comunicazione divenne ben presto uno dei principali metodi di trasmissione di musica leggera nel Paese, anche perch la sua diffusione in realt fu sostenuta dal regime anche se il fascismo spesso impose la sua censura. Credo che gettare via il bambino con l’acqua sporca non sia il modo migliore per valorizzare la nostra cultura. Anche perch proprio la canzone in quegli anni stato un grande elemento consolatorio nelle brutture della dittatura e i nostri compositori contribuirono a rafforzare le basi della canzone italiana moderna.
Luisa Marci Monserrato (Cagliari)

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Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.

MARTEDI – IL CURRICULUM

Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino

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MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO

Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai. 

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VENERDI -L’AMORE

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