Primarie? Andranno in tanti ma la musica non centra

Caro Aldo,
mi ha colpito l’articolo sulle primarie Pd che evidenzia il coinvolgimento e la partecipazione di tantissimi esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo. Chi sostiene Bonaccini, chi la Schlein, chi ne portavoce e chi ne canta le lodi. Insomma un grande entusiasmo ed eccitazione non so quanto condivisi tra la gente comune. Pensando invece allo schieramento di centrodestra, non mi vengono in mente tanti nomi di attori, cantanti o artisti schierati apertamente su questo fronte. Sbaglio?
Giorgio Perroncito, Torino

Caro Giorgio,
S, credo che lei sbagli. In Italia il 25 settembre c’ stata una storica vittoria della destra, con una netta egemonia di un partito che ha lo stesso simbolo del Movimento sociale, e non c’ stata neppure in minima parte la reazione che era seguita alle vittorie di Berlusconi. E questo vale anche per il mondo della cultura e dello spettacolo. Meno di un mese dopo il 27 marzo 1994, Milano fu invasa dal pi grande corteo del 25 Aprile mai visto, cui partecip anche Bossi sotto la pioggia. Dopo il 2001 esplosero i girotondi con cui Nanni Moretti riemp piazza San Giovanni; ma prima ancora lo stesso G-8 di Genova fu, espunti i black-bloc, una resa dei conti tra l’Italia antiberlusconiana e la destra vincitrice, con Fini in questura. E poi mobilitazioni, appelli, concerti. Dopo la vittoria del 2008 ci furono le piazze di Se non ora quando. Stavolta non si visto nulla del genere. Non si visto neppure il dibattito delle primarie 2007, quando De Gregori a sorpresa si dissoci da Veltroni, sostenuto invece da molti altri artisti. Stavolta non ho letto prese di posizione, tranne una gustosa intervista di Marco Marozzi del Corriere di Bologna a Francesco Guccini, che sostiene Bonaccini, mentre sua moglie Raffaella voter Schlein (nel 2004 scrissi qualcosa del genere contrapponendo Guccini, che votava Cofferati, a Lucio Dalla, che sosteneva Guazzaloca: nelle urne vinsero Cofferati-Guccini). Vuole saperlo, gentile signor Perroncito? Alla grande maggioranza degli artisti non importa nulla, non dico di Bonaccini e Schlein, ma di destra e sinistra. Agli artisti importa di se stessi, della propria arte, della propria promozione. Poi, in una certa fase storica — ad esempio gli Anni ’70 —, in un certo ambiente — ad esempio la Reggio partigiana cara a Ligabue e a Zucchero —, si possono creare appartenenze e sensibilit. Ma questa storia per cui la musica schierata a sinistra e Amadeus il suo profeta fa davvero sorridere. Se poi vuole una previsione per domenica, secondo me alle primarie andr pi gente del previsto. E tra Bonaccini — che resta il favorito — e la Schlein sfida vera, visto che i due rappresentano al di l della gentilezza formale due diverse idee del Pd e della societ. Purch poi non finiscano come Bersani e Renzi, che dal Pd se ne sono andati per farsi ognuno il proprio partitino, finora senza grande fortuna.

LE ALTRE LETTERE DI OGGI

Storia

Subito la legge bipartisan contro l’odio in Rete

Caro Cazzullo, ho letto il suo editoriale sul Corriere di ieri (Il digitale e le regole antiche contro offese e anonimato). Sono d’accordo. Come testimoniato dai continui fatti di cronaca il fenomeno dell’odio in Rete sta assumendo negli anni contorni tali da meritare una puntuale attenzione da parte del legislatore, anche sotto il profilo penale. E come lei ha scritto, nella scorsa legislatura come Pd avevamo presentato in Senato alcuni disegni di legge in materia. La fine anticipata della legislatura ha impedito di potercene occupare e proprio per questo in questa legislatura ho ripresentato un testo che riprende ed estende quello gi presentato da Valeria Fedeli. L’obiettivo quello di affiancare, in un quadro di approccio integrato, all’intervento normativo meccanismi di prevenzione e rimozione dei contenuti offensivi pubblicati sui loro portali, di precisare le responsabilit dei gestori informatici e, soprattutto, di fissare regole che permettano di individuare l’identit di chi in Rete. questo, secondo me, il passo in pi che dobbiamo fare. Legare la presenza sui social ad una reale identit pu essere una ulteriore garanzia a tutela di una migliore democrazia digitale. Garantisco che mi impegner per precisare in questa direzione il mio disegno di legge, certo di incontrare anche in colleghe e colleghi di altre forze politiche la sensibilit per poter giungere all’approvazione di norme condivise.
Senatore Dario Parrini Vicepresidente Commissione Affari Costituzionali

INVIATECI LE VOSTRE LETTERE

Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.

MARTEDI – IL CURRICULUM

Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino

Invia il CV

MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO

Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai. 

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GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA

Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica

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VENERDI -L’AMORE

Chiediamo di raccontarci una storia d’amore, o di mandare attraverso il Corriere una lettera alla persona che amate. Non la posta del cuore; una finestra aperta sulla vita. 

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SABATO -L’ADDIO

Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno. 

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