Schlein? Bene alle Europee, più dura alle Politiche

GIOVED 2 MARZO 2023

risponde Aldo Cazzullo

Caro Aldo,
sono un elettore moderato di destra e sono contento della vittoria della nuova segretaria Pd. Ogni volta che la sento parlare non sono d’accordo su niente. Era ora. Fino ad adesso il Pd non era cos lontano dal mio pensiero. giusto tornare a una sana democratica contrapposizione destrasinistra. Che ne pensa?
Alex Moroni

Ancora incredula e delusa dall’elezione della deputata Schlein, ho strappato la tessera del Pd. Ma sul serio gli operai cio le masse hanno votato Schlein?
Margherita Smeraldi

Che dire in merito alla dichiarazione dello street artist Tu Boy risuscita la sinistra! con il suo murale? Un’espressione nostalgica, il pugno chiuso, che non sar certamente l’espressione di Elly Schlein, con buona pace degli ex comunisti trinariciuti.
Aldo Mari, Imbersago

Cari lettori,
La sorpresa Elly Schlein ha suscitato molte reazioni. Guardare il presente con gli occhi del passato non ci aiuta a capire. Il Pd non mai stato un partito operaio. Gi nel 1994 gli allora Progressisti candidarono Sergio Chiamparino, futuro sindaco di Torino e presidente del Piemonte, e persero il collegio di Mirafiori contro il candidato di Forza Italia Alessandro Meluzzi, poi autoproclamatosi primate, eparca e metropolita della Chiesa ortodossa autocefala con il nome di Alessandro I e il titolo di Sua Beatitudine. La maggioranza degli operai, compresi quelli iscritti alla Cgil, oggi votano Salvini o Meloni. Il Pd un partito di ceto medio e borghesia metropolitana, che ha imposto il proprio candidato su quello sostenuto dagli artigiani emiliani, dalle coop rosse, e in genere dalla maggioranza degli iscritti. Elly Schlein non ha nulla a che vedere con il comunismo. Si formata nel clima internazionale della sinistra radicale, quella di Occupy Wall Street, slogan divenuto in Italia Occupy Pd. Molte delle cose che quel mondo sostiene, a cominciare dall’urgenza di lottare contro il cambio climatico, porre un freno alla crescita delle disuguaglianze, far pagare le tasse alle multinazionali, ai padroni della Rete, ai miliardari al sicuro nei paradisi fiscali, sono giuste. Ma quel mondo porta con s anche una carica ideologica, fatta di politicamente corretto, di cultura della cancellazione del passato, di linguaggio perbenista: tutte cose che fanno venire l’orticaria all’italiano medio. Anche per questo Elly Schlein sembra oggi adatta a rianimare il Pd, a riportare alle urne i delusi della sinistra, a mobilitare i giovani, insomma a costruire una buona affermazione alle Europee del prossimo anno, quando si voter con il proporzionale puro e conter molto il voto d’opinione; ma sembra meno adatta a costruire una coalizione in grado di battere il centrodestra. La sinistra pu avere una chance solo se recupera da una parte i ceti popolari e dall’altra un pezzo dell’elettorato moderato che aveva guardato con interesse prima a Prodi poi a Renzi, salvo abbandonare entrambi.

LE ALTRE LETTERE DI OGGI

L’ingiustizia

Noi balneari siamo davvero un problema per l’Italia?

Vengo da una famiglia di balneatori. Mio nonno nativo di Lecce dopo aver fatto il soldato in Abruzzo, dopo la guerra senza una lira si inventa un lavoro passeggiando sotto il sole nel 1953 con un secchio pieno di ghiaccio a vendere le gassose per i pochi bagnanti romani che passavano l’estate nel nostro paese. Non esistevano stabilimenti, feste, cucine stellate e ombrelloni. Da l a poco riusc a prendere una delle prime concessioni mettendo una baracca di legno sulla spiaggia per fare da magazzino. Sono passati molti anni, non siamo diventati ricchi, lavoriamo da febbraio ad ottobre per preparare, pulire e accogliere i turisti che con gli anni sono diventati quasi amici. Non mi sono mai sentito parte di una lobby, mio nonno e mio padre mi hanno insegnato il lavoro e a sporcarmi le mani con i rifiuti spiaggiati e con la vernice per ripulire i casotti. Faccio un lavoro bellissimo e faticoso. Questa mia idea cambia quando il 26 febbraio apro il Corriere e vedo la questione dei balneari nella seconda e terza pagina che ci addita come uno dei problemi italiani insieme al superbonus. Perch non ascoltate le famiglie che hanno come unica fonte di reddito quella del turismo balneare, e non hanno neanche sfruttato il superbonus perch i soldi non sono mai abbastanza? Non credo e non mi sento un problema cos grande, leggo il giornale e vedo guerre, ospedali pieni, liste d’attesa infinite, scuole disastrate, persone abbandonate in acqua ma il problema siamo noi. Chiedo soltanto il coraggio di fare delle scelte e darci il giusto tempo per trovare una seconda strada lavorativa e non vivere nell’incertezza ed essere visto come male assoluto.
Antonio Ciriolo

INVIATECI LE VOSTRE LETTERE

Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.

MARTEDI – IL CURRICULUM

Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino

Invia il CV

MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO

Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai. 

Invia l’offerta

GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA

Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica

Segnala il caso

VENERDI -L’AMORE

Chiediamo di raccontarci una storia d’amore, o di mandare attraverso il Corriere una lettera alla persona che amate. Non la posta del cuore; una finestra aperta sulla vita. 

Racconta la storia

SABATO -L’ADDIO

Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno. 

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DOMENICA – LA STORIA

Ospitiamo il racconto di un lettore. Una storia vera o di fantasia. 

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LA FOTO DEL LETTORE

Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.

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