L’amore e l’inganno  in rete. Il dramma del doppio suicidio

DOMENICA 13 NOVEMBRE 2022

risponde Aldo Cazzullo

Caro Aldo,
Roberto Zaccaria che per un anno ha preso in giro fingendosi donna un ragazzo di 24 anni che poi si è suicidato, si è tolto la vita anche lui. Stava continuando a prendere in giro altre persone, se non era per Le Iene e per la pubblicità negativa avrebbe continuato come niente! La tv non dovrebbe fare giustizia, ma in mancanza di quella vera, che cosa si dovrebbe fare? Penso ai poveri genitori del ragazzo…
Miriam Colonna

A me fanno infinita tristezza, due vittime di una società distratta e mediocre, due vittime della solitudine…
Tiziana Mangione

Non riesco a capire nessuno dei due; e poi, ci si può innamorare davvero di una ragazza senza averla mai vista? L’amore oggi che cosa è diventato?
Rosario Franzi

Cari lettori,
La storia del duplice suicidio è, a mio avviso, la storia dell’anno. Riassumendo: due uomini, un giovane di 24 anni e un anziano di 64, chattano per mesi e mesi. Il giovane è convinto di parlare con una ragazza; ma sta parlando con il sessantaquattrenne. I due flirtano, e il ragazzo si innamora (non si esclude che si sia innamorato anche il suo corrispondente). La prima domanda viene spontanea: come ci si può innamorare di una persona che non hai mai conosciuto? Di cui non hai mai visto il volto, di cui non conosci l’odore, cui non hai mai stretto la mano? Dev’essere una bizzarria dell’era digitale. Ma poi torna in mente Cyrano. Rossana si innamora dell’uomo che le scrive le lettere. Pensa che sia il bel Cristiano. Soltanto alla fine della vita, quando è troppo tardi, scopre che l’uomo che ama è in realtà il brutto Cyrano. Cyrano da tempo sa che ormai Rossana ama l’autore delle lettere, cioè lui; ma non ne approfitta, perché Cristiano è morto in battaglia, probabilmente ha cercato la morte perché sa che Rossana ormai non ama più lui, bensì Cyrano; quindi si sente in colpa. Le lettere le ha scritte Cyrano; ma sono macchiate del sangue di Cristiano. Sarebbe consolatorio dire che amore e morte, scambi di identità, innamoramenti immaginari si sono semplicemente trasferiti dalla carta al web. Ma questa vicenda di inganni non prevede né il lieto fine, né la consolazione letteraria. E il ragazzo di 24 anni è morto per mano propria, senza mai conoscere l’amore vero, senza mai aver avuto davvero una fidanzata; nel giorno in cui Dj Ringo racconta al Corriere della Sera che per anni ha avuto una ragazza diversa ogni sera.

LE ALTRE LETTERE DI OGGI

Storia

«Il 1848 fu la primavera dei popoli, anche nel Sud»

Caro Aldo, fa bene a ricordare che nel 1848 si ribellò ogni parte d’Italia. Anzi tutta l’Europa insorge e le rivolte — con i popoli che reclamano democrazia, libertà e condizioni migliori di vita e di lavoro — segnano la nascita dell’era moderna e la primavera dei popoli… Il Cilento, definito dalla polizia la «terra dei tristi» e dei ribelli, i cui abitanti sono particolarmente sensibili alla libertà e alla lotta antiborbonica, insorge appena qualche giorno dopo la sollevazione di Palermo. Per Petruccelli della Gattina: «Il Cilento è una protesta continua e vivente». Per la posizione geografica nel regno l’insurrezione del Cilento preoccupa la corte borbonica e il 29 gennaio il re di Napoli concede la Costituzione. Il maggiore Quandel riconosce: «Il Cilento decide della tranquillità e dell’agitazione nella provincia tanto è la magica impressione del nome dei cilentani». Quando Ferdinando II la rinnega il deputato Costabile Carducci chiede ai cilentani di difenderla, ma il 4 luglio 1848 ad Acquafredda, frazione di Maratea, il sanguinario e fanatico sacerdote borbonico Vincenzo Peluso lo fa uccidere a tradimento a colpi di accetta. I giudici che volevano processare gli assassini di un deputato furono perseguitati dal regime borbonico e costretti all’esilio. Iniziato nel 1848 il processo si concluse nel 1883 senza… nessun colpevole! Nel 1861 l’uccisore di Carducci riceveva una pensione. Lo documenta Matteo Mazziotti in due volumi del 1909, che ho ripubblicato recentemente.
Giuseppe Galzerano

INVIATECI LE VOSTRE LETTERE

Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.

MARTEDI – IL CURRICULUM

Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino

Invia il CV

MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO

Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai. 

Invia l’offerta

GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA

Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica

Segnala il caso

VENERDI -L’AMORE

Chiediamo di raccontarci una storia d’amore, o di mandare attraverso il Corriere una lettera alla persona che amate. Non la posta del cuore; una finestra aperta sulla vita. 

Racconta la storia

SABATO -L’ADDIO

Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno. 

Invia la lettera

DOMENICA – LA STORIA

Ospitiamo il racconto di un lettore. Una storia vera o di fantasia. 

Invia il racconto

LA FOTO DEL LETTORE

Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.

Inviateci le vostre foto su Instagram all’account @corriere

, 2022-11-12 23:02:00,

DOMENICA 13 NOVEMBRE 2022

risponde Aldo Cazzullo

Caro Aldo,
Roberto Zaccaria che per un anno ha preso in giro fingendosi donna un ragazzo di 24 anni che poi si è suicidato, si è tolto la vita anche lui. Stava continuando a prendere in giro altre persone, se non era per Le Iene e per la pubblicità negativa avrebbe continuato come niente! La tv non dovrebbe fare giustizia, ma in mancanza di quella vera, che cosa si dovrebbe fare? Penso ai poveri genitori del ragazzo…
Miriam Colonna

A me fanno infinita tristezza, due vittime di una società distratta e mediocre, due vittime della solitudine…
Tiziana Mangione

Non riesco a capire nessuno dei due; e poi, ci si può innamorare davvero di una ragazza senza averla mai vista? L’amore oggi che cosa è diventato?
Rosario Franzi

Cari lettori,
La storia del duplice suicidio è, a mio avviso, la storia dell’anno. Riassumendo: due uomini, un giovane di 24 anni e un anziano di 64, chattano per mesi e mesi. Il giovane è convinto di parlare con una ragazza; ma sta parlando con il sessantaquattrenne. I due flirtano, e il ragazzo si innamora (non si esclude che si sia innamorato anche il suo corrispondente). La prima domanda viene spontanea: come ci si può innamorare di una persona che non hai mai conosciuto? Di cui non hai mai visto il volto, di cui non conosci l’odore, cui non hai mai stretto la mano? Dev’essere una bizzarria dell’era digitale. Ma poi torna in mente Cyrano. Rossana si innamora dell’uomo che le scrive le lettere. Pensa che sia il bel Cristiano. Soltanto alla fine della vita, quando è troppo tardi, scopre che l’uomo che ama è in realtà il brutto Cyrano. Cyrano da tempo sa che ormai Rossana ama l’autore delle lettere, cioè lui; ma non ne approfitta, perché Cristiano è morto in battaglia, probabilmente ha cercato la morte perché sa che Rossana ormai non ama più lui, bensì Cyrano; quindi si sente in colpa. Le lettere le ha scritte Cyrano; ma sono macchiate del sangue di Cristiano. Sarebbe consolatorio dire che amore e morte, scambi di identità, innamoramenti immaginari si sono semplicemente trasferiti dalla carta al web. Ma questa vicenda di inganni non prevede né il lieto fine, né la consolazione letteraria. E il ragazzo di 24 anni è morto per mano propria, senza mai conoscere l’amore vero, senza mai aver avuto davvero una fidanzata; nel giorno in cui Dj Ringo racconta al Corriere della Sera che per anni ha avuto una ragazza diversa ogni sera.

LE ALTRE LETTERE DI OGGI

Storia

«Il 1848 fu la primavera dei popoli, anche nel Sud»

Caro Aldo, fa bene a ricordare che nel 1848 si ribellò ogni parte d’Italia. Anzi tutta l’Europa insorge e le rivolte — con i popoli che reclamano democrazia, libertà e condizioni migliori di vita e di lavoro — segnano la nascita dell’era moderna e la primavera dei popoli… Il Cilento, definito dalla polizia la «terra dei tristi» e dei ribelli, i cui abitanti sono particolarmente sensibili alla libertà e alla lotta antiborbonica, insorge appena qualche giorno dopo la sollevazione di Palermo. Per Petruccelli della Gattina: «Il Cilento è una protesta continua e vivente». Per la posizione geografica nel regno l’insurrezione del Cilento preoccupa la corte borbonica e il 29 gennaio il re di Napoli concede la Costituzione. Il maggiore Quandel riconosce: «Il Cilento decide della tranquillità e dell’agitazione nella provincia tanto è la magica impressione del nome dei cilentani». Quando Ferdinando II la rinnega il deputato Costabile Carducci chiede ai cilentani di difenderla, ma il 4 luglio 1848 ad Acquafredda, frazione di Maratea, il sanguinario e fanatico sacerdote borbonico Vincenzo Peluso lo fa uccidere a tradimento a colpi di accetta. I giudici che volevano processare gli assassini di un deputato furono perseguitati dal regime borbonico e costretti all’esilio. Iniziato nel 1848 il processo si concluse nel 1883 senza… nessun colpevole! Nel 1861 l’uccisore di Carducci riceveva una pensione. Lo documenta Matteo Mazziotti in due volumi del 1909, che ho ripubblicato recentemente.
Giuseppe Galzerano

INVIATECI LE VOSTRE LETTERE

Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.

MARTEDI – IL CURRICULUM

Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino

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MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO

Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai. 

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GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA

Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica

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VENERDI -L’AMORE

Chiediamo di raccontarci una storia d’amore, o di mandare attraverso il Corriere una lettera alla persona che amate. Non la posta del cuore; una finestra aperta sulla vita. 

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SABATO -L’ADDIO

Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno. 

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DOMENICA – LA STORIA

Ospitiamo il racconto di un lettore. Una storia vera o di fantasia. 

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Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.

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, Aldo Cazzullo

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