VENERDÌ 18 NOVEMBRE 2022
risponde Aldo Cazzullo
Caro Aldo,
i Mondiali di calcio in Qatar ormai imminenti, potrebbero essere ricordati come il più grande flop sportivo degli ultimi anni. Visti i costi insostenibili pare che i tifosi delle varie nazioni prendano seriamente in considerazione di vedere le partite da «casa». Che ne pensa?
Luca Testera Pardi
Non capisco ora il motivo di tante lamentele per i Mondiali in Qatar. Inutile ricordarsi adesso di diritti umani, di clima avverso e di altre cose. C’era tutto questo anche quando la decisione è stata presa, ma si sa che il dio denaro offusca i migliori giudici. Chi vuole lo segue e chi non vuole troverà altro da fare. O mi sbaglio?
Roberto Comi
Cari lettori,
Tanti di voi hanno espresso perplessità e poco entusiasmo per i Mondiali in Qatar. Condivido molte critiche: l’assegnazione poco limpida, il costo umano e ambientale dei lavori, l’oscurantismo di alcune uscite del governo qatarino. Sono questioni enormi, su cui torneremo. Nonostante questo, vedrete che sul piano televisivo i Mondiali saranno un successo. Anche in Italia, e anche se non c’è l’Italia. L’opinione pubblica mondiale è angosciata. Pandemia. Prezzi e clima impazziti. Guerra. Minaccia nucleare. La politica non solo divide; polarizza. Guardate cos’è accaduto in Brasile e negli Stati Uniti, divisi a metà tra una destra orribile e una sinistra lacerata tra la vecchia (e datata) guardia dei Lula e dei Biden e giovani radicali che la porterebbero alla sconfitta. Insomma il mondo ha disperato bisogno di una boccata d’ossigeno. Di parlare d’altro, almeno per 90 minuti. I Mondiali fuori stagione sono perfetti. Faranno audience, grazie anche al fuso non ostile per noi europei, e ne avrebbero fatta ancora di più se si fossero disputati tra Natale e l’Epifania, quando la gente, scartati i regali e smaltito il cappone, non sa cosa fare. E poi — sul piano sportivo — saranno grandi Mondiali. Il Brasile è favorito d’obbligo: non vince da troppo tempo e non patirà sbalzi climatici. La Francia ha un attacco formidabile, Mbappé Benzema Griezmann, ma ha perso Pogba e Kanté a centrocampo. La Spagna ha una squadra giovane, la Germania va temuta sempre. Messi e Ronaldo sono al passo d’addio. L’Africa preme. La sorpresa è sempre possibile. Insomma i motivi di fascino sono molti. Il problema è che i giovanissimi, abituati ai ritmi frammentari dei social e dei videogame, faticano ad appassionarsi a uno sport le cui partite durano un’ora e mezza più recuperi, ed è sempre più legato alla tattica, al possesso palla, al fuorigioco, che prima o poi andrà allentato per allungare le squadre e favorire attaccanti, gol, spettacolo.
LE ALTRE LETTERE DI OGGI
Storia
«Finalmente riportiamo a casa sette nostri internati»
Caro Aldo, domani, 19 novembre, al cimitero di Casale Monferrato avverrà qualcosa di unico in Italia. Per la prima volta verranno rimpatriati, contemporaneamente, dai Cimiteri Militari d’Onore di Amburgo e Francoforte sette internati militari italiani morti nei lager nazisti tra il 1943 e il 1945. Tutti e sette sono stati ragazzi originari del Monferrato casalese. Sei di loro verranno seppelliti in una struttura appositamente creata all’interno del camposanto e alla quale abbiamo dato il nome di Famedio. Si tratta di una struttura unica in Italia. Diventerà un luogo della Resistenza e della Memoria, dei sei militari che abbiamo riportato a casa, così come dei 35 militari del nostro territorio ancora seppelliti in Germania. Una pagina ancora sconosciuta della Seconda guerra mondiale a cui lei opportunamente dà voce. Ci sono voluti sei anni di lavoro per finalizzare questo importante risultato, che mi auguro diventi caposcuola in Italia. Un obiettivo che mi onoro di aver finalizzato grazie all’Anrp, all’Anpi, all’Ana, alle associazioni combattentistiche e del Comitato Unitario Antifascista di Casale Monferrato. Grazie soprattutto al Comune di Casale, che ha concesso il terreno all’interno del cimitero, al Collegio dei geometri di Casale, che ha progettato il Famedio, alla Amc di Casale e ai tanti volontari e benefattori che hanno reso possibile questo importante tassello della nostra Repubblica e della nostra Costituzione.
Andrea Desana Presidente dell’Associazione Li riporteremo a casa in Monferrato
-
SAN SIRO
«Va solo rimodernato, conserva la storia anche di noi tifosi»
Franco Annunziata
-
TALENTI ITALIANI
«Apprezzati nel mondo, ma investiamo poco nella ricerca»
Giovanni Di Guardo , Roma;
-
IN METRO
«Quei giovani gentili che mi offrono il posto»
Claudio Verusio
INVIATECI LE VOSTRE LETTERE
Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.
MARTEDI – IL CURRICULUM
Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino
MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO
Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai.
GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA
Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica
VENERDI -L’AMORE
Chiediamo di raccontarci una storia d’amore, o di mandare attraverso il Corriere una lettera alla persona che amate. Non la posta del cuore; una finestra aperta sulla vita.
SABATO -L’ADDIO
Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno.
DOMENICA – LA STORIA
Ospitiamo il racconto di un lettore. Una storia vera o di fantasia.
LA FOTO DEL LETTORE
Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.
Inviateci le vostre foto su Instagram all’account @corriere
, 2022-11-17 23:39:00,
VENERDÌ 18 NOVEMBRE 2022
risponde Aldo Cazzullo
Caro Aldo,
i Mondiali di calcio in Qatar ormai imminenti, potrebbero essere ricordati come il più grande flop sportivo degli ultimi anni. Visti i costi insostenibili pare che i tifosi delle varie nazioni prendano seriamente in considerazione di vedere le partite da «casa». Che ne pensa?
Luca Testera Pardi
Non capisco ora il motivo di tante lamentele per i Mondiali in Qatar. Inutile ricordarsi adesso di diritti umani, di clima avverso e di altre cose. C’era tutto questo anche quando la decisione è stata presa, ma si sa che il dio denaro offusca i migliori giudici. Chi vuole lo segue e chi non vuole troverà altro da fare. O mi sbaglio?
Roberto Comi
Cari lettori,
Tanti di voi hanno espresso perplessità e poco entusiasmo per i Mondiali in Qatar. Condivido molte critiche: l’assegnazione poco limpida, il costo umano e ambientale dei lavori, l’oscurantismo di alcune uscite del governo qatarino. Sono questioni enormi, su cui torneremo. Nonostante questo, vedrete che sul piano televisivo i Mondiali saranno un successo. Anche in Italia, e anche se non c’è l’Italia. L’opinione pubblica mondiale è angosciata. Pandemia. Prezzi e clima impazziti. Guerra. Minaccia nucleare. La politica non solo divide; polarizza. Guardate cos’è accaduto in Brasile e negli Stati Uniti, divisi a metà tra una destra orribile e una sinistra lacerata tra la vecchia (e datata) guardia dei Lula e dei Biden e giovani radicali che la porterebbero alla sconfitta. Insomma il mondo ha disperato bisogno di una boccata d’ossigeno. Di parlare d’altro, almeno per 90 minuti. I Mondiali fuori stagione sono perfetti. Faranno audience, grazie anche al fuso non ostile per noi europei, e ne avrebbero fatta ancora di più se si fossero disputati tra Natale e l’Epifania, quando la gente, scartati i regali e smaltito il cappone, non sa cosa fare. E poi — sul piano sportivo — saranno grandi Mondiali. Il Brasile è favorito d’obbligo: non vince da troppo tempo e non patirà sbalzi climatici. La Francia ha un attacco formidabile, Mbappé Benzema Griezmann, ma ha perso Pogba e Kanté a centrocampo. La Spagna ha una squadra giovane, la Germania va temuta sempre. Messi e Ronaldo sono al passo d’addio. L’Africa preme. La sorpresa è sempre possibile. Insomma i motivi di fascino sono molti. Il problema è che i giovanissimi, abituati ai ritmi frammentari dei social e dei videogame, faticano ad appassionarsi a uno sport le cui partite durano un’ora e mezza più recuperi, ed è sempre più legato alla tattica, al possesso palla, al fuorigioco, che prima o poi andrà allentato per allungare le squadre e favorire attaccanti, gol, spettacolo.
LE ALTRE LETTERE DI OGGI
Storia
«Finalmente riportiamo a casa sette nostri internati»
Caro Aldo, domani, 19 novembre, al cimitero di Casale Monferrato avverrà qualcosa di unico in Italia. Per la prima volta verranno rimpatriati, contemporaneamente, dai Cimiteri Militari d’Onore di Amburgo e Francoforte sette internati militari italiani morti nei lager nazisti tra il 1943 e il 1945. Tutti e sette sono stati ragazzi originari del Monferrato casalese. Sei di loro verranno seppelliti in una struttura appositamente creata all’interno del camposanto e alla quale abbiamo dato il nome di Famedio. Si tratta di una struttura unica in Italia. Diventerà un luogo della Resistenza e della Memoria, dei sei militari che abbiamo riportato a casa, così come dei 35 militari del nostro territorio ancora seppelliti in Germania. Una pagina ancora sconosciuta della Seconda guerra mondiale a cui lei opportunamente dà voce. Ci sono voluti sei anni di lavoro per finalizzare questo importante risultato, che mi auguro diventi caposcuola in Italia. Un obiettivo che mi onoro di aver finalizzato grazie all’Anrp, all’Anpi, all’Ana, alle associazioni combattentistiche e del Comitato Unitario Antifascista di Casale Monferrato. Grazie soprattutto al Comune di Casale, che ha concesso il terreno all’interno del cimitero, al Collegio dei geometri di Casale, che ha progettato il Famedio, alla Amc di Casale e ai tanti volontari e benefattori che hanno reso possibile questo importante tassello della nostra Repubblica e della nostra Costituzione.
Andrea Desana Presidente dell’Associazione Li riporteremo a casa in Monferrato
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SAN SIRO
«Va solo rimodernato, conserva la storia anche di noi tifosi»
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«Apprezzati nel mondo, ma investiamo poco nella ricerca»
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«Quei giovani gentili che mi offrono il posto»
Claudio Verusio
INVIATECI LE VOSTRE LETTERE
Vi proponiamo di mettere in comune esperienze e riflessioni. Condividere uno spazio in cui discutere senza che sia necessario alzare la voce per essere ascoltati. Continuare ad approfondire le grandi questioni del nostro tempo, e contaminarle con la vita. Raccontare come la storia e la cronaca incidano sulla nostra quotidianità. Ditelo al Corriere.
MARTEDI – IL CURRICULUM
Pubblichiamo la lettera con cui un giovane o un lavoratore già formato presenta le proprie competenze: le lingue straniere, l’innovazione tecnologica, il gusto del lavoro ben fatto, i mestieri d’arte; parlare cinese, inventare un’app, possedere una tecnica, suonare o aggiustare il violino
MERCOLEDI – L’OFFERTA DI LAVORO
Diamo spazio a un’azienda, di qualsiasi campo, che fatica a trovare personale: interpreti, start-upper, saldatori, liutai.
GIOVEDI – L’INGIUSTIZIA
Chiediamo di raccontare un’ingiustizia subita: un caso di malasanità, un problema in banca; ma anche un ristorante in cui si è mangiato male, o un ufficio pubblico in cui si è stati trattati peggio. Sarà garantito ovviamente il diritto di replica
VENERDI -L’AMORE
Chiediamo di raccontarci una storia d’amore, o di mandare attraverso il Corriere una lettera alla persona che amate. Non la posta del cuore; una finestra aperta sulla vita.
SABATO -L’ADDIO
Vi proponiamo di fissare la memoria di una persona che per voi è stata fondamentale. Una figlia potrà raccontare un padre, un marito la moglie, un allievo il maestro. Ogni sabato scegliamo così il profilo di un italiano che ci ha lasciati. Ma li leggiamo tutti, e tutti ci arricchiranno.
DOMENICA – LA STORIA
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Ogni giorno scegliamo un’immagine che vi ha fatto arrabbiare o vi ha emozionati. La testimonianza del degrado delle nostre città, o della loro bellezza.
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, Aldo Cazzullo