LEconomia per tutti, dal 21 febbraio la collana di Corriere e Gazzetta

in edicola

di Gianmaria Martini, Professore Ordinario di Economia applicata all’Universit di Bergamo20 feb 2023

«L’Economia per tutti», dal 21 febbraio la collana di Corriere e Gazzetta

Da marted 21 febbraio sar in edicola il primo volume della collana L’Economia per tutti con il Corriere della Sera e la Gazzetta dello Sport. in edicola a 1 euro (i successivi volumi costeranno 4,99 euro. Pubblichiamo qui un estratto del primo volume sull’inflazione.

Quali conseguenze avr la crescita generalizzata dei prezzi sugli acquisti delle persone? Possiamo ipotizzarne due: nel primo caso si mantengono gli stessi consumi, modificando i propri risparmi oppure indebitandosi; nel secondo caso si modificano le scelte di consumo, riducendo gli acquisti e mantenendo la spesa costante. Questa modalit porta per a una riduzione della domanda di beni e servizi, che generer in un primo momento una crescita dei prodotti invenduti, e successivamente una diminuzione della produzione da parte delle imprese.

Ma l’aumento del costo della vita non l’unico effetto prodotto. L’inflazione, infatti, modifica anche il valore reale del patrimonio personale e del capitale delle aziende, delle istituzioni eccetera… Si prenda il potere d’acquisto di una moneta da 1 euro. La tabella mostra i coefficienti relativi ai vari decenni che indicano quanti euro occorrevano per acquistare negli anni corrispondenti lo stesso prodotto che si poteva comprare nel 2021 con 1 euro. Il periodo considerato parte dal 1861, quindi dalla costituzione del Regno d’Italia. Per effetto dell’inflazione, a 1 euro nel 2021 corrispondono circa 9.721 euro nell’anno 1861. A partire dall’anno 1990 il valore di corrispondenza sempre rimasto sotto i 2 euro.

La storia

In un altro grafico ecco una rappresentazione nel tempo, riferita sempre al periodo 1861-2021, dei coefficienti di conversione di 1 euro disponibili nel 1861 fino a oggi. Il valore di partenza, anche in questo caso l’anno 1861, corrisponde a 1 euro, che per effetto dell’inflazione diventa solo 0,0001 euro nel 2021, quindi meno di un millesimo di euro. Utilizzando i coefficienti di conversione possibile calcolare direttamente la perdita di valore reale dovuta all’inflazione di qualsiasi valore patrimoniale. Si supponga per esempio che una famiglia nel 1960 abbia acquisito delle monete d’oro o delle obbligazioni del valore nominale (o facciale) di 19.362.700 lire, ossia un patrimonio che nel 1960 era espresso in lire. Convertendo questo valore in euro, dividiamo per 1.936,27 lire, e otteniamo esattamente 10.000 euro. Attraverso i coefficienti di conversione otteniamo che nel 2021 il capitale della famiglia di 722.677,49 lire, che convertito in euro pari a 373,23 euro… ossia esattamente il 3,73% per cento di quanto possedeva nel 1960.

L’inflazione, in 61 anni, ha bruciato circa il 96 per cento del valore nominale riducendolo ogni anno dell’1,57 per cento circa. Per mantenere lo stesso valore del patrimonio, l’oro (si era ipotizzato che il patrimonio fosse costituito da monete d’oro) avrebbe dovuto rivalutarsi almeno dell’1,6 per cento l’anno (garantendo anche in questo caso un piccolo guadagno annuale alla famiglia in questione).Questo esempio consente di evidenziare un elemento fondamentale quando si considera di investire i propri risparmi. Nella scelta del tipo di investimento — azionario, obbligazionario, misto — l’investitore si concentra in prima battuta sul rendimento. Esso viene espresso in una percentuale: per esempio, investo 1.000 euro e ottengo un rendimento, dopo un anno, del 5 per cento. Significa che trascorsi 12 mesi il nuovo capitale dato da 1000 euro pi 50 euro (ossia il 5 per cento di 1.000 euro), quindi 1050 euro. Concretamente, il 5 per cento pu essere il tasso di interesse su un’obbligazione, oppure su un titolo di Stato. Ma, come visto in precedenza, occorre considerare l’impatto dell’inflazione su questi valori monetari. Se si ipotizza che l’inflazione nell’anno che si sta considerando pari al 2 per cento, allora il valore reale del rendimento dato da 1.000 euro (il capitale investito l’anno precedente) pi 1000 euro per 0,05 (il tasso di interesse del 5 per cento calcolato sul capitale investito, pari a 50 euro) meno 1000 euro per 0,02 (la perdita di valore reale del capitale investito per effetto dell’inflazione del 2 per cento, pari a 20 euro). Il capitale reale dopo un anno quindi pari a 1.030 euro, e il rendimento effettivo pari al 3 per cento.

evidente che l’inflazione genera degli effetti diversi su chi acquista un titolo obbligazionario e su chi invece lo emette… L’inflazione, riducendo il valore reale del capitale prestato, genera un guadagno per il debitore… Concretamente, se il governo italiano emettesse Bot a febbraio del 2023 per 10 miliardi di euro, a un tasso di interesse nominale del 2 per cento, e l’inflazione rimanesse per tutto l’anno al 10 per cento, il valore reale del debito si ridurrebbe, come abbiamo visto prima, dell’8 per cento. Il capitale perso, come valore reale, dai risparmiatori rappresenterebbe invece un guadagno per il governo italiano.

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