Intelligenza Artificiale, 5 studenti su 10 si dichiarano preoccupati per le conseguenze. Movimento Etico Digitale: Integrare leducazione sullIA nel curriculum scolastico

Movimento Etico Digitale – Oltre il 60% degli studenti italiani tra gli 11 e i 18 anni vede il web come uno spazio familiare, apprezzandone le opportunità di espressione, condivisione e ispirazione. Sebbene il 73% ritenga di comprendere il concetto di “cittadinanza digitale”, solo il 20,5% ha effettivamente ricevuto una formazione adeguata su tale argomento. Questi dati emergono dalla recente indagine condotta dall’Osservatorio scientifico del “Movimento Etico Digitale”, che ha proposto l’istituzione di una Giornata Europea sulla Cittadinanza Digitale.

Il nostro obiettivo“, dichiara Davide Dal Maso, fondatore del Movimento Etico Digitale, “è promuovere un approccio al web consapevole e proattivo attraverso una serie di iniziative culminanti nella Giornata Europea sulla Cittadinanza Digitale. Stiamo lavorando affinché questo evento venga formalmente riconosciuto dalle Istituzioni, a livello nazionale ed europeo, approvandolo in via definitiva nella giornata del 22 ottobre.”
Un evento gratuito su questo tema, organizzato dalla no-profit, sarà la live su Twitch del 20 ottobre 2023 che vedrà la partecipazione di 4.000 studenti italiani, di una giornalista moderatrice e di 5 talenti del mondo digitale.

L’indagine

1. Credi che l’Intelligenza Artificiale possa migliorare la nostra vita quotidiana?
Tra i ragazzi intervistati c’è un’opinione piuttosto positiva rispetto all’Intelligenza Artificiale (IA) e al suo potenziale impatto sulla vita quotidiana. Il 32% è fermamente convinto che l’IA possa apportare notevoli miglioramenti alla nostra vita, mentre un ulteriore 41% ritiene che porterà almeno alcune migliorie. Tuttavia, c’è una parte di questi giovani, il 15%, che non considera l’IA come un fattore di miglioramento. Interessante notare che il 12% non ha una posizione definita sull’argomento, forse a causa di una mancanza di informazione o di una comprensione ancora superficiale della materia.

Questi dati mostrano che la maggior parte dei giovani è ottimista riguardo al futuro dell’Intelligenza Artificiale, ma c’è anche una necessità di educare e informare meglio su questo argomento. La generazione emergente sarà quella che modellerà l’evoluzione dell’IA e la comprensione che ne avrà su tale sistema sarà cruciale per determinare in che modo questa tecnologia verrà integrata nella società.” afferma Gregorio Ceccone – pedagogista del digitale e referente per l’Osservatorio Scientifico.

2. Hai delle preoccupazioni riguardanti l’Intelligenza Artificiale?
Sebbene la maggior parte degli studenti riconosca il potenziale dell’Intelligenza Artificiale nel migliorare la nostra vita quotidiana, emergono preoccupazioni significative. Oltre il 51% esprime preoccupazione per l’uso improprio dell’Intelligenza Artificiale e delle potenziali conseguenze ad essa associate, il 52% per la perdita di posti di lavoro e il 40% per la sicurezza dei dati personali. Queste paure, spesso infondate e alimentate da una percezione inadeguata, sottolineano l’urgente necessità di integrare l’educazione sull’IA nel curriculum scolastico. Ampliando le ore dedicate all’educazione civica digitale e inserendo temi legati all’IA, potremmo preparare la prossima generazione a navigare in un futuro sempre più digitale.

3. Come giudichi la tua esperienza online, sia in solitaria che con altri utenti, navigando tra social media, gaming, streaming ed altre attività?
Nella valutazione dell’esperienza online tra social media, gaming e streaming, il 64,4% degli utenti la ritiene positiva o molto positiva. Il 33,3% ha un’opinione neutra, mentre solo il 2,3% la considera negativa o molto negativa.
Questi dati sottolineano l’importanza di un approccio proattivo all’educazione digitale. Mentre la maggior parte degli studenti vede ancora positivamente il mondo online, non possiamo ignorare la leggera diminuzione della soddisfazione. Dobbiamo lavorare insieme, come comunità educativa, per garantire che i nostri giovani siano equipaggiati non solo con le competenze tecniche, ma anche con la resilienza emotiva per navigare in un ambiente digitale in continua evoluzione” spiega il pedagogista Gregorio Ceccone.

4. Cos’è che ti piace di più della rete?
La rete, con le sue infinite possibilità, ha aperto un universo di intrattenimento e creatività, con l’82% degli studenti che si immergono con entusiasmo in questa dimensione. Questo non solo riflette la passione dei giovani per l’esplorazione e l’espressione, ma anche la loro capacità di trovare ispirazione e innovazione dal mondo online. D’altro canto, il 71% sottolinea l’importanza della comunicazione e delle relazioni, dimostrando che, nonostante la natura virtuale del mondo digitale, i legami umani e le connessioni autentiche rimangono al centro dell’esperienza online.

5. Vorresti una Giornata Europea in cui parlare del mondo digitale con ragazze e ragazzi di tutta Europa ?
Sì 82,5% – No 17,5%

6. Quali argomenti vorresti approfondire durante l’ora di educazione civica digitale?
Ecologia e cambiamenti climatici: 52,8%, lotta al razzismo: 45%, pericoli in rete e dell’intelligenza artificiale: 41%, uguaglianza di genere: 44%, povertà nel mondo: 30,8%, guerre nel mondo: 15%.

Con una crescente passione per temi come l’ecologia e i cambiamenti climatici (52,8%), la lotta al razzismo (45%) e l’uguaglianza di genere (44%), i giovani mostrano un profondo senso di responsabilità e consapevolezza sociale.

7. Qualcuno ti ha mai insegnato ad essere un/a cittadino/a digitale?
No 79,5%
Sì 20,5%

Nel 2022, il 75,3% degli studenti ha dichiarato di non aver mai ricevuto formazione sulla cittadinanza digitale. Quest’anno, la percentuale è salita al 79,5%.
Questo calo nella formazione erogata sul tema è preoccupante e sottolinea l’importanza di investire in tale direzione. La crescente dipendenza dalle tecnologie digitali nella vita quotidiana rende necessaria una solida comprensione delle stesse. L’assenza di formazione può esporre gli studenti a rischi online, come la disinformazione o il cyberbullismo. È fondamentale che le Istituzioni educative riconoscano questa lacuna e agiscano di conseguenza, implementando programmi educativi adeguati.

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