Intervista a Salvini: «Il sostegno al governo? Giornata spartiacque, non accetto le forzature di Pd e M5S»

di Marco CremonesiParla Matteo Salvini, segretario della Lega: «Siamo stati fin qui molto responsabili, ma sono intollerabili le scelte su cannabis e ius scholae. Sul vertice del centrodestra mi interessano contenuti e risultati. Troviamoci anche a casa mia ma sto in un bilocale» Segretario, lei ha convocato i deputati perché la Lega «non sembra più disposta a collaborare con Pd e 5Stelle». Che cosa succede? «Succede che da papà, non da capo della Lega, trovo intollerabile un’accelerazione del Parlamento per liberalizzare la droga. Sono stato a San Patrignano, alla Comunità Incontro di Amelia, alla Comunità Nuovi orizzonti e a Rogoredo, dove le droghe uccidono, annientano, distruggono. Dopo due anni di chiusure e di Dad, fra i ragazzi è drammaticamente aumentato l’uso di stupefacenti». Il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari ha detto che «così non si va avanti». «Questa iniziativa di Pd e 5 Stelle, unita alla cittadinanza facile per gli immigrati, è un grave attacco al governo e crea una spaccatura drammatica fra le forze che sostengono Draghi. Mentre alla Camera la sinistra ha deciso di imboccare questa strada pericolosissima, in commissione al Senato noi abbiamo approvato l’equo compenso atteso dagli ordini professionali. C’è una bella differenza, non le pare?». Lei ha parlato di «giornata spartiacque». Sta pensando davvero di ritirare il sostegno al governo Draghi? «È l’ultima cosa che vorremmo, per questo osserviamo con preoccupazione le continue provocazioni di Pd e 5 Stelle. Invece di lavorare in Parlamento sull’aumento di stipendi di pensioni, legalizzano droghe e regalano cittadinanze facili. Aggiungo che la profonda crisi dei grillini ha coinvolto anche il premier e rischia di aumentare le fibrillazioni. Questo governo non è nato per spalancare le porte ai 27 mila clandestini sbarcati fino a ora. Attendiamo da tempo il patto fiscale per 20 milioni di italiani ostaggio di Equitalia e a gennaio non potremmo tollerare il ritorno alla legge Fornero». Guerra, Covid che perdura, siccità… È possibile far cadere un governo di emergenza nazionale per la canapa e per la cittadinanza di chi è andato a scuola in Italia? «Legalizzare le droghe sarebbe una follia: non riduce la criminalità, anzi rafforza le organizzazioni criminali che potranno agire alla luce del sole, ha effetti pesanti sulla salute dei giovani favorendo l’ingresso dei ragazzi nel mondo della droga, sono inoltre note le conseguenze negative sulla salute di un uso abituale: riduzione del quoziente intellettivo, deficit di attenzione, ridotta capacità di reazione, psicosi. La droga è morte, non esistono droghe buone, adesso dovremmo addirittura permettere la coltivazione della droga a casa e diminuire le pene?». E lo Ius scholae? Può essere motivo di crisi di governo? «I dati Istat dimostrano una devianza molto elevata fra i giovani immigrati, notevolmente superiore rispetto ai coetanei italiani come dimostrano i recenti fatti di cronaca, per esempio a Desenzano. Le percentuali di devianza e le differenze rispetto agli italiani si riducono invece notevolmente dopo i 45 anni. Ciò significa che è necessario un vero percorso di integrazione. La cittadinanza va meritata non regalata. In caso contrario si rischia di aumentare la disgregazione sociale». I suoi sostenitori capirebbero una scelta come far mancare il sostegno al premier Draghi? Lei stesso non rischia di passare per leader «sfascia governi»? «Lei li incontra gli italiani in fabbrica, a fare la spesa, in edicola, in coda in Posta o in attesa al Pronto soccorso? Io si, tanti, ogni giorno. Guardi che sono i parlamentari, i sindaci, i cittadini, le associazioni e gli imprenditori in difficoltà economica che chiedono un cambiamento. Gli italiani vogliono risposte su lavoro, costi dell’energia, inflazione che erode pensioni e salari, abbattimento del carico fiscale, liberazione dai lacci burocratici, lotta alle varie gang criminali che imperversano sempre più nelle nostre città. Bloccare il Parlamento per votare ius scholae e droga libera è contro gli interessi del Paese. Siamo stati fin qui molto responsabili: dalla guerra alla pandemia alla riforma fiscale, pur facendo valere le nostre posizioni. La dialettica è il sale della democrazia. Non possiamo però accettare una forzatura che rischia di danneggiare l’Italia e gli italiani». Giorgia Meloni ha detto che il summit del centrodestra lo si può fare anche a casa sua. O è forse meglio la Villa San Martino di Arcore? «A me interessano i contenuti e i risultati, dopo la pandemia e con una guerra in corso perdere tempo in litigi e divisioni partitiche non ha senso. Troviamoci, anche domani, a casa mia a Milano. Purtroppo la vedo difficile perché sto in un bilocale». Perché è così difficile intendersi tra alleati? «Abbiamo tante posizioni comuni, tutti dobbiamo intraprendere la strada dell’umiltà, del dialogo, della responsabilità». Lunedì prossimo ci sarà l’analisi del voto della Lega. Lei che considerazioni porterà in quella sede? «Se un cittadino su due non ha votato, abbiamo sbagliato tutti. Noi abbiamo eletto più sindaci di quanti ne avessimo venti giorni fa, ma abbiamo anche perso in città importanti. Abbiamo vinto dove governava la sinistra, da Belluno a Palermo, da Lucca a Lissone, ma tanti nostri elettori sono rimasti a casa, è innegabile. In troppe città il centrodestra è andato diviso disorientando gli elettori: Verona e Parma insegnano». Non brucia la perdita di Verona, dove il primo turno dava il centrodestra — sia pure diviso — saldamente in testa? «Queste elezioni hanno ribadito che si vince solo aprendo e allargando». Lei ha detto a più riprese che non è il momento di occuparsi di legge elettorale. Eppure, la spinta verso il proporzionale aumenta e si diffonde. È ancora della stessa idea? «La legge elettorale non è la priorità degli italiani ma solo di politicanti in cerca di conquistare spazi personali e poltrone». Letizia Moratti continua a ripetere di essere «a disposizione» del centrodestra. Se lo aspettava? Non rischia di essere un’altra mina sulla strada della coalizione? «Conosciamo il valore di Letizia Moratti che si prenderà molte altre soddisfazioni facendo parte della nostra squadra. Attilio Fontana che ha ben governato ha espresso l’intenzione di ricandidarsi e su questa intenzione vi è unità nel centrodestra». Come mai avete votato l’emendamento di FdI sui balneari? Non è in contraddizione con la legge sulla concorrenza che anche voi avete approvato? «No. Abbiamo ribadito la contrarietà rispetto all’applicazione della direttiva servizi Bolkestein sui beni demaniali: l’Europa deve intervenire in questo senso. L’intervento governativo è servito a tutelare le imprese che, per effetto della sentenza del Consiglio di Stato dell’ottobre 2021, avrebbero rischiato di essere considerate abusive». 30 giugno 2022 (modifica il 30 giugno 2022 | 07:59) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-06-30 05:59:00, Parla Matteo Salvini, segretario della Lega: «Siamo stati fin qui molto responsabili, ma sono intollerabili le scelte su cannabis e ius scholae. Sul vertice del centrodestra mi interessano contenuti e risultati. Troviamoci anche a casa mia ma sto in un bilocale», Marco Cremonesi

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