La testimonianza del tenente russo disertore: Ho visto torturare, alcol a fiumi. Ora il mio destino è la morte

Konstantin Yefremov scappato da Melitopol a fine maggio, dopo tre mesi di guerra. Oggi in una localit segreta: Soldati sempre ubriachi, violenze atroci

Testa rasata, occhi di ghiaccio, accende la sigaretta con quella che sta per spegnere. Ne fuma una dietro l’altra Konstantin Yefremov, 33 anni, nei cinquanta minuti in cui ci parla via video. Ufficiale a capo di un’unit di sminamento della 42a divisione fucilieri dell’esercito russo, dice di sentirsi in trappola: Il mio destino la morte. Per il mio Paese sono un traditore. Aiutato dal gruppo di attivisti Gulagu.net, scappato dalla Russia e si trova in una localit segreta. Il suo racconto di torture, saccheggiamenti e amici uccisi, stride con il canto degli uccelli in sottofondo.

Per quanto ha combattuto in Ucraina?
Da fine febbraio a maggio.

Dove si trovava?
Ero in Crimea, il 27 febbraio mi hanno mandato con la mia squadra di venti persone a Bilmak, vicino a Melitopol. Facevamo la guardia a un quartier generale.

Immaginavate che sarebbe iniziata la guerra?
No, l’abbiamo capito il 24 febbraio. Pensavamo fossero le solite minacce di Putin. Bombardavano e marchiavano i mezzi con la lettera Z. Ho chiesto di lasciare l’esercito.

Ma poi rimasto.
Non ho avuto altra scelta. Sono andato dal mio comandante per comunicargli che volevo partire. Mi ha chiamato traditore. Ho consegnato la pistola e ho provato a lasciare Melitopol, volevo tornare in Russia e dimettermi ufficialmente. Mi hanno fatto sapere che ero ricercato dalla polizia militare e che mi avrebbero arrestato.

Era l’unico contro la guerra dei suoi?
No, lo eravamo quasi tutti. La maggior parte di noi si arruolato perch povero. Vengo da un villaggio del Caucaso, nel 2013 sono entrato nell’esercito per aiutare mia madre. Nessuno dei miei voleva uccidere gli ucraini, abbiamo amici e parenti che vengono da l.

Come si fa a combattere contro un popolo amico?
devastante. Sappiamo che stanno solo difendendo le loro case, noi le invadiamo.

I dati dicono che a febbraio sono morti 824 soldati russi al giorno, il numero pi alto dall’inizio della guerra. Lei ha perso qualcuno in battaglia?
S, sette persone della mia squadra durante un’esplosione. Erano amici.

Ha mai ucciso?
No.

Ha mai torturato?
No, ma ho visto torturare. Ho assistito a quelle di tre uomini, tra cui un cecchino. Il comandante ha preso una mazza di legno e gliela picchiava sulle dita, sulle ginocchia, gli ha rotto il naso e i denti. Quando beveva faceva anche peggio.

Cio?
Ha sparato alle mani e ai piedi di un prigioniero.

Dopo il massacro di Bucha si detto che i soldati russi erano sempre ubriachi.
Non solo i ragazzini impreparati, i graduati sono perennemente ubriachi. Scorre alcol a fiumi, una situazione fuori controllo.

Quindi vero che ci sono molte persone non addestrate alla guerra?
S, la maggior parte sono soldati che non sanno combattere. Ci sono tassisti, panettieri, gente comune.

Ha mai visto saccheggi?
Decine di volte. I militari entrano nelle case e rubano di tutto: oggetti di valore, televisori, tappeti, cibo. Alcuni addirittura le macchine.

Che cosa impossibile immaginare da qui?
La violenza immaginabile, difficile capire chi crede alla propaganda di Putin: il diavolo.

Come scappato?
A fine maggio mi trovavo in una zona di campagna e con altri sette compagni abbiamo deciso di andarcene. Avevamo degli amici tra i comandanti che non ci hanno denunciati. Una volta in Cecenia ho scritto una lettera di dimissioni, mi hanno chiamato disertore e sono stato licenziato. Con la mobilitazione parziale di settembre non ero comunque al sicuro: volevano che tornassi a combattere. Mi sono nascosto finch un’associazione mi ha aiutato a espatriare. Per queste parole rischio la morte.

Dove si trova ora?
In un Paese delle Americhe. Ho chiesto asilo agli Stati Uniti, ma nessuna risposta.

Come sta?
Sono fisicamente stanco di avere paura. La notte sogno i miei amici uccisi.

Che cosa pensa di Zelensky?
Questa guerra la storia di un comico che diventa un presidente e di un presidente diventato un comico.

Come vede il futuro?
Non so quando, ma l’Ucraina vincer. Chiedo scusa al popolo ucraino, so che si libereranno del nemico e allo stesso tempo libereranno noi dal dittatore.

19 febbraio 2023 (modifica il 19 febbraio 2023 | 12:29)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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