Intesa Sanpaolo esce dalla pay-tech Nexi: avviata la vendita del suo 5,1%

Intesa Sanpaolo esce dopo tre anni dal big dei pagamenti digitali Nexi. La banca ha avviato la vendita del suo 5,1% – pari a 67 milioni di azioni – con un accelerated bookbuilding riservato a investitori qualificati italiani e istituzionali esteri curato dalla sua divisione Imi, BofA Securities e Jp Morgan come joint bookrunner. Al prezzo di chiusura dei titoli Nexi di lunedì 14 novembre – 9,76 euro – se l’intera vendita venisse perfezionata Ca’ de Sass incasserebbe 653.920.000 euro. La somma è in linea con quanto sborsato dalla banca per entrare in Nexi nel 2019. Va tenuto a mente però che l’accelerated bookbuilding è una pratica che prevede lo sconto sul pacchetto, ciononostante Nexi si è apprezzata a Piazza Affari la scorsa settimana e per Intesa rappresenta un buon momento per vendere. «La vendita in oggetto non ha riflessi sulla partnership strategica di lunga durata con Nexi, recentemente estesa al di fuori del perimetro nazionale», informa in una nota il gruppo guidato da Carlo Messina. L’accordo del 2019 prevedeva la cessione del ramo delle attività di acquiring (il business che connette l’esercente al sistema di pagamenti digitali, 380 mila punti vendita) da parte di Intesa Sanpaolo a una controllata di Nexi per un miliardo di euro.

I numeri

Intesa Sanpaolo a sua volta aveva venduto a Nexi le azioni ricevute a fronte del conferimento e aveva poi comprato i titoli di quest’ultima per 653 milioni di euro, pari al 9,9% del capitale. Quella percentuale è andata poi diluendosi anche in virtù dell’integrazione con Sia. Intesa lascia così il parterre di soci importanti della paytech guidata da Paolo Bertoluzzo: Poste, Cassa Depositi e Prestiti, Gic, H&F. Nexi ha chiuso il terzo trimestre dell’anno con ricavi a 858,9 milioni, in aumento del 7,1% rispetto allo stesso periodo del 2021, portando il dato dei primi nove mesi a 2,38 miliardi (+8,2%). L’ebitda ammonta a 463,1 milioni nel trimestre (+12%) e a 1,161 miliardi nei nove mesi (+16,5%), con un ebitda margin in crescita di circa 4 punti percentuali. Intesa ha chiuso invece i primi 9 mesi del 2022 con profitti netti a quota 4,37 miliardi di euro (+9% rispetto a 4,01 miliardi dei primi nove mesi del 2021) escludendo 1,3 miliardi di rettifiche per Russia e Ucraina

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, 2022-11-14 19:02:00, La quota – che si è diluita dall’originario 9,9% – vale 67 milioni di azioni. Restano in piedi gli accordi commerciali , Andrea Rinaldi

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