Israele, Netanyahu bloccato a terra: i piloti daereo scioperano contro la sua riforma della giustizia

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di Davide Frattini

Il premier atteso a Roma in settimana per una visita ufficiale. Pretende con la moglie di volare su un aereo lussuoso, ma non c’ un equipaggio della compagnia di bandiera. E i suoi fedelissimi minacciano ritorsioni

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
GERUSALEMME — Per ora c’ forse l’aereo, di sicuro mancano i piloti. La visita di Benjamin Netanyahu in Italia (atterraggio a Roma previsto nel pomeriggio di gioved prossimo) complicata dalle proteste che vanno avanti da nove settimane contro la riforma (l’opposizione la chiama smantellamento) della giustizia israeliana.

I dissidenti lo raggiungono in cielo o almeno quelli che dovrebbero portarcelo. Il bando presentato dal ministero dei Trasporti attraverso la El Al, la compagnia di bandiera, scadeva oggi e non ha ricevuto risposte: significa che nessuno dei piloti ha aderito alla richiesta di accompagnare il premier israeliano dall’altra parte del Mediterraneo.

Secondo il Canale 12 della televisione, la disobbedienza civile ha origine sia politica (la rivolta contro il governo di estrema destra) sia tecnica. La coppia primoministeriale – a Roma arriver anche la moglie Sara – pretende di volare su un 777 (pi lussuoso e spazioso) ma gli equipaggi che hanno mantenuto il numero di ore necessario a pilotare quel Boeing stato ridotto causa Covid. Soprattutto – commentano fonti al telegiornale – non ha senso usare un velivolo cos grande per un volo che dura poco pi di due ore. Miri Regev, ministra dei Trasporti e fedelissima di Netanyahu, gi minaccia l’El Al di ritorsioni economiche (in futuro apriremo le offerte ad altre compagnie israeliane) e in ogni caso l’unica soluzione, se nessun pilota dovesse accettare, quella di rivolgersi a una societ privata per affittare il mezzo e chi lo faccia decollare.

I comandanti civili sono stati in passato piloti militari e l’aviazione considerata l’lite delle forze armate dai tempi della guerra dei Sei Giorni, vinta soprattutto grazie ai blitz iniziali dei jet. Netanyahu ha fatto della battaglia contro il programma nucleare iraniano la sfida centrale dei suoi quindici anni in totale al potere. Adesso 37 dei 40 ufficiali riservisti dello Squadrone 69 hanno annunciato di non voler pi partecipare all’addestramento o alle missioni, sempre come gesto di ribellione al piano della coalizione: sono l’lite dell’lite, operano gli F-15 pi avanzati, quelli che in questi anni hanno compiuto centinaia di raid contro le posizioni o il trasporto di armamenti iraniani in Siria. Quelli che dovrebbero esseri coinvolti in un’eventuale operazioni contro i centri atomici sviluppati da Teheran, attacco che il primo ministro ripete di giudicare sempre pi vicino.

5 marzo 2023 (modifica il 5 marzo 2023 | 18:12)

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