Italia ultima per merito? Cosa dice il «Meritometro» e quali parametri misura

L’evento a milano

di Alessandro Bergonzi26 ott 2022

Tra forma e sostanza la definizione di merito fa discutere, in particolare dopo la scelta del nuovo governo di creare un ministero del merito affiancato a quello dell’istruzione. «La parola merito rischia di essere uno schiaffo in faccia a chi parte da una condizione di disuguaglianza», ha tuonato il segretario della Cgil Maurizio Landini, attaccando la scelta di Giorgia Meloni che si è detta «stranita dalla contestazione». Tra favorevoli e contrari, lo strumento per mettere tutti d’accordo c’è e si chiama «Meritometro»: il primo indicatore quantitativo, interamente elaborato in Italia, di sintesi e misurazione dello stato del merito in un Paese, con possibilità di raffronto a livello europeo e aggiornamento periodico dei dati.

L’Italia ultima nel Meritometro

L’indicatore scientifico, è stato elaborato dal Forum della Meritocrazia –

la prima associazione nazionale nata nel 2011 per promuovere e diffondere la cultura del Merito nel Paese, – che annovera tra i main partner 4Manager-Federmanager e CFMT-Manageritalia – in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano, e misura il livello meritocratico di 12 Paesi d’Europa sulla base di sette pilastri: libertà, regole, trasparenza, qualità del sistema educativo, attrattività dei talenti, pari opportunità e mobilità sociale. E allora leggendo la classifica del merito, si scopre subito che l’Italia vince la maglia nera: con un punteggio di 25,48 su 100, si conferma anche quest’anno ultima nel ranking europeo, sia nel punteggio complessivo, sia nei singoli pilastri, come dal 2015 (primo anno di rilevazione) in poi.

«Meritorg» valuta le aziende

Inoltre, per dare concretezza alla valutazione del merito ed estenderla al mondo dell’impresa, l’associazione e l’università hanno creato «Meritorg», il primo strumento validato da due survey nazionali, basato su dati oggettivi, che consente di misurare e certificare il merito nelle organizzazioni e in azienda, evidenziandone il valore per gli stakeholder. Il Meritorg si fonda su cinque pilastri: Pari opportunità, Qualità e sviluppo capitale umano, Capacità di attrarre i talenti, Performance e carriera, Regole e trasparenza; e già sei aziende, tra cui Sanofi e Allianz lo hanno sperimentato. Il risultato, dati alla mano, è una certificazione dell’impegno dell’organizzazione nella promozione delle pari opportunità e nello sviluppo del capitale umano, nell’attrarre e ritenere i migliori talenti, nel dotarsi di modalità di incentivazione e carriera adeguate, nell’esplicitare e rispettare procedure e regole aziendali. E allora leggendo la classifica del merito, si scopre subito che l’Italia vince la maglia nera: con un punteggio di 25.48 su 100, si conferma anche quest’anno ultima nel ranking europeo, sia nel punteggio complessivo, sia nei singoli pilastri, come dal 2015 (primo anno di rilevazione) in poi.

La Giornata nazionale del Merito

I dati completi del Meritometro 2022 verranno presentati in anteprima il 27 ottobre 2022 durante la Giornata nazionale del Merito, l’incontro annuale per fare il punto della situazione e stimolare il dibattito sul merito nelle università e nel mercato del lavoro, privato e pubblico. Giunto quest’anno alla sua sesta edizione, con la collaborazione di Assolombarda, l’evento è organizzato e promosso dal Forum della Meritocrazia. Il focus dell’evento sarà sul ruolo fondamentale delle imprese nel promuovere la buona governance. Si parlerà infatti della ‘G’ dei criteri ESG, un aspetto che riguarda da vicino la meritocrazia.

«Ciascuna persona è un mix unico di talenti»

«Perché la meritocrazia è trasparenza, pari opportunità, equità, inclusione», sottolinea la presidente del Forum della Meritocrazia, Maria Cristina Origlia che guarda oltre le polemiche. «Ciascuna persona è un mix unico di talenti, – spiega – ognuno ha il suo e una società equa e giusta deve essere in grado di creare le condizioni per cui ogni genere di talento trovi il modo di esprimersi nel campo a lui più confacente». Oltre la forma, la presidente punta alla sostanza. «Per offrire ai talenti le opportunità che meritano, occorrono investimenti pubblici da parte dello Stato e accordi interni e condivisi nelle aziende, che garantiscano valutazioni oggettive per premiare i dipendenti più virtuosi».

Una situazione preoccupante

Di certo, guardando la mappa del merito, in Europa tra post pandemia e tensioni geopolitiche il quadro non è confortante: 4 Paesi su 12 hanno risultati «in peggioramento». Inoltre, rispetto alle rilevazioni precedenti, si confermano sia la supremazia del modello scandinavo sia un’Europa a più velocità. Le performance peggiori riguardano i pilastri delle pari opportunità e della qualità dei sistemi educativi.In un contesto difficile, la situazione più complessa è proprio quella dell’Italia, staccata di oltre 9 punti dalla Polonia penultima in classifica e di ben 43 dalla Finlandia che si classifica prima nel Meritometro, con i gap maggiori che si registrano nella qualità del sistema educativo e nella trasparenza.

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, 2022-10-26 16:27:00, Lo strumento elaborato dal Forum della Meritocrazia in collaborazione con l’Università Cattolica rivela che l’Italia ha 43 punti in meno della Finlandia prima in classifica, Alessandro Bergonzi

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