di Alessandro Sala
Situazione critica per 40 di loro, a un gradino dall’estinzione. A rischio il Falco Pescatore, la Trota Mediterranea, lo Squalo volpe e diversi pesci e volatili
In Italia ci sono 40 specie di vertebrati in pericolo critico e sono 65 quelle attenzionate con una valutazione di pericolo generico. Lo rivela l’aggiornamento della lista rossa dello Iucn, l’Unione internazionale per la conservazione della natura, relativa al nostro Paese. La precedente rilevazione risale al 2013. In questa decade di intervallo la situazione si aggravata in particolare per alcuni animali: la Savetta, il Carpione del Garda, il Temolo adriatico, il Geotritone del Serrabus, il Mignattino comune e l’Orecchione sardo. Non solo: accedono al gruppo del pericolo critico lo Squalo volpe, la Trota mediterranea, il Falco Pescatore, il Voltolino e lo Schiribilla.
Molti di questi nomi potrebbero non dire molto alla maggior parte delle persone. Ma quello che conta che ogni volta che un animale avanza verso la possibile scomparsa, un campanello di allarme che risuona. sempre importante capire le cause che portano alla riduzione delle popolazioni e alla scomparsa di alcune di esse, ma alla base sappiamo che le attivit umane hanno quasi sempre un ruolo, soprattutto in un territorio come quello italiano caratterizzato da una forte pressione antropica in uno spazio non particolarmente esteso. La presenza umana, in sostanza, finisce con il ridurre gli habitat naturali o con il comprometterli. Alla distruzione degli ambienti vanno aggiunte le attivit industriali e agricole di tipo intensivo che compromettono la qualit dell’aria e in alcuni casi dei suoli e dei corsi d’acqua, oltre a contribuire al cambiamento climatico che tuttavia un tema globale. La caccia indiscriminata e il bracconaggio completano il quadro, compromettendo le migrazioni e i normali cicli di riproduzione. Non solo: la cementificazione dei territori, anche la realizzazione di strade che attraversano boschi e campagne, interrompe la continuit degli ambienti creando forti limitazioni agli habitat. Insomma, gli elementi da considerare sono molti.
L’Italia considerata uno degli Stati a maggiore presenza di biodiversit. Gli ambienti italiani ospitano una fauna molto diversificata tra le pi ricche dei Paesi europei — sottolinea la sezione italiana della Iucn —. Complessivamente circa il 10% della fauna italiana endemica, vale a dire presente esclusivamente nel nostro Paese. Un patrimonio, insomma, da tutelare e valorizzare e che, come detto, messo fortemente a rischio dalla modernit.
La Iucn monitora lo stato della biodiversit a livello internazionale e da circa mezzo secolo la sua Red list lo strumento che consente di capire il livello di rischio delle diverse specie, sulla base di una classificazione che le divide a seconda di quanto vicina sia la possibilit di estinzione. La scala di valutazione va dall’estinzione conclamata alla preoccupazione lieve, passando appunto per alcuni livelli che comprendono anche il critically endangered e l’endangered, ovvero il pericolo critico e il pericolo generico di cui si accennava all’inizio, che sono le due categorie che devono indurre ad attivare politiche attive di conservazione. Ma anche al livello vulnerabile o quasi minacciata una specie dovrebbe essere salvaguardata prima che entri nella fase di declino.
I focus nazionali consentono poi di fotografare la situazione nelle varie aree geografiche, per consentire alle autorit locali — che sono quelle con il maggiore potere decisionale e di intervento — di mettere in cantiere programmi e iniziative di tutela e di salvaguardia. La sensibilit verso i temi della conservazione della natura molto diversa da nazione a nazione, ma il supporto statistico e informativo del database Iucn consente quantomeno di avere sempre il quadro della situazione sotto controllo. La revisione delle liste avviene in un arco temporale di dieci anni. Il lavoro di ricerca e di studio affidato ad una rete di esperti a cui spetta la compilazione e l’aggiornamento degli elenchi. Nella valutazione del 2013 furono considerate 672 specie di vertebrati terrestri o d’acqua dolce presenti in Italia; con l’aggiornamento del 2022 il loro numero arrivato a quota 700.
8 dicembre 2022 (modifica il 8 dicembre 2022 | 15:40)
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, 2022-12-08 14:41:00, Situazione critica per 40 di loro, a un gradino dall’estinzione. A rischio il Falco Pescatore, la Trota Mediterranea, lo Squalo volpe e diversi pesci e volatili , Alessandro Sala