di Paolo Carnevale
All’aeroporto vicino a Milano si conclude il «Jova Beach Party», mega-tour italiano di Jovanotti. Una festa collettiva con tanti ospiti tra grandi successi e sorprese
«S aliamo sul palco attacchiamo gli strumenti, accendiamo la consolle e non ci fermiamo più fino a che ci staccano la corrente». E così ha iniziato a fare alle 14. Quando, Jovanotti è salito sul palco ed è iniziato il «Jova beach party» al campo volo di Bresso. La scaletta? Non è fissa, però, ci sono brani che non possono mancare: «Il più grande spettacolo dopo il big bang», «Ragazzo fortunato», «L’ombelico del mondo», «Una tribù che balla» e «I love you baby».
Con Jovanotti, maestro di cerimonia, accompagnato dalle band e dal fedele Saturnino, ci sono molti ospiti: si parte dallo Sbam Stage con il dj Fresco, e gli Ackeejuice Rockers, per passare poi sul Kontiki e sul Main Stage. Il cantautore sarà poi sul palco con Baloji, musicista, poeta e regista congolese, così come il rapper Epoque, con Shantel, cantante e disc jockey tedesco, e con il suo amico Benny Benassi. E poi, Ckrono e J.P Bimeni, discendente della famiglia reale del Burundi, fuggito per trovare successo in Inghilterra. Ci sono, inoltre, anche l’emergente Nicol, Rkomi e Tananai. La «non formula» è la stessa delle spiagge: tutto può succedere.
Lorenzo Cherubini sulla sua pagina Facebook aveva promesso: «Porteremo il nostro veliero sulla terraferma di Milano. Sarà la più grande festa del sistema solare. Tutto è pronto per il gran finale. Saremo un mare». L’aeroporto Giampiero Clerici di Bresso oggi è diventato l’ombelico del mondo, come tre anni fa lo fu Linate. «Quell’esperienza era stata entusiasmante — dice Maurizio Salvadori, presidente e Ad di Trident Music, l’agenzia che organizza il megaevento — quindi l’idea di trovare un altro aeroporto a Milano ci piaceva. La nostra filosofia è quella di non tornare nello stesso posto, ed ecco spiegata la scelta di Bresso. Il fatto di aver registrato già 55 mila persone in questa data milanese premia questa scelta. Così come è importante sottolineare il totale delle presenze totali alla 21esima data, che è di 550 mila persone». Chiamarlo concerto è decisamente riduttivo. Un po’ live, un po’ festa, ma forse meglio bagno catartico di musica e folla danzante.
Jovanotti, sempre su Facebook, lo definisce «un laboratorio a cielo aperto, una città mobile, un luna park poetico, energetico, una festa dionisiaca e solare, un capodanno in piena estate, una visione del mondo aperta», oppure, come sottolinea il manager di Jovanotti, Marco Sorrentino «un festival di un giorno nel quale si fondono le musiche di tutto il mondo. Con 150 artisti in totale da più di 35 Paesi. «La scelta è stata quella di non invitare nomi noti al grande pubblico — continua —, ma di grande qualità, che Lorenzo presenta sul palco, suonandoci insieme. Non ci sono headliner come negli altri festival musicali. È un’esperienza unica per chi vi partecipa. Un esperimento in linea con i grandi happening americani. Un bagno energetico, perché con lui bisogna avere sempre il cervello collegato 24 ore su 24, 360 giorni l’anno. Del resto, a 68 anni, se non lavorassi con Lorenzo, avrei già smesso».
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10 settembre 2022 (modifica il 10 settembre 2022 | 14:35)
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, 2022-09-10 12:35:00, All’aeroporto vicino a Milano si conclude il «Jova Beach Party», mega-tour italiano di Jovanotti. Una festa collettiva con tanti ospiti tra grandi successi e sorprese, Paolo Carnevale