di Michele Cappello – Redazione Di Marzio
I bianconeri si preparano a cambiare pelle: Allegri studia il modulo perfetto per sfruttare al meglio l’attaccante
Maurizio Arrivabene lo aveva detto qualche mese fa, anche piuttosto chiaramente: al centro del progetto della Juventus c’è Dusan Vlahovic . E non potrebbe essere altrimenti. L’attaccante serbo, arrivato a gennaio dalla Fiorentina, alla Continassa è considerato presente e futuro del club, simbolo di ciò che la Juve deve tornare a essere: forte, ambiziosa, agguerrita. L’investimento fatto per assicurarsi il giocatore è solo una delle motivazioni che porterà la Juve a far gravitare tutto attorno al suo nuovo numero 9.
Le idee dell’attaccante erano chiare fin dal primo giorno: «Ho scelto il 7 solo perché era il numero più vicino al 9». E, puntualmente, alla prima occasione Dusan si è preso quella maglia tanto ambita, la sua maglia. Adesso è davvero tutto pronto per iniziare il grande progetto che Arrivabene e tutta la dirigenza hanno immaginato sin dal suo arrivo. La prima mossa sarà quella di metterlo più a suo agio in campo. Perché quando hai un campione di quel calibro, la formazione è sempre Vlahovic più altri 10. Allegri lo sa bene, lui che di campioni ne ha allenati tanti e di soluzioni tattiche ne ha adottate diverse. L’intenzione, nemmeno troppo velata, è quindi quella di passare definitivamente al 4-3-3 per consentire a Dusan di tornare padrone dell’area di rigore con due ali al servizio.
Già, perché Vlahovic per rendere al meglio ha bisogno anche di ottimi assistman. Parola d’ordine: qualità. E la Juventus non è rimasta a guardare. Chi meglio di Angel Di Maria per mettere di fronte al portiere l’attaccante serbo? El Fideo è uno dei migliori assistman dell’ultimo decennio di calcio internazionale e anche a 34 anni ha la qualità e la visione necessaria per servire Dusan. Alla sua sinistra, invece, troverà un vecchio amico e compagno ai tempi della Fiorentina, Federico Chiesa. Il nuovo numero 7 della Juventus scalpita, pronto a riprendersi il ruolo di co-protagonista dopo il brutto infortunio al ginocchio.
Le prime mosse, insomma sono già state completate, sia in entrata sia in uscita. L’addio di Paulo Dybala, per quanto doloroso, va nella direzione di un rinnovamento completo e deciso del reparto offensivo, così come il ritorno di Paul Pogba darà idee e qualità a un centrocampo che spesso si è rivelato poco incisivo. Il francese con Allegri ha disputato forse le stagioni migliori della sua carriera: dopo anni da mediano nel Manchester, tornerà mezzala di sinistra in un centrocampo a 3, dove potrà incidere maggiormente in fase offensiva.
E ora? Restano da chiarire alcune situazioni, tra cui quella di Matthijs De Ligt. La permanenza a Torino dell’olandese è in dubbio: in caso di cessione, Allegri avrebbe bisogno almeno di un nuovo innesto in difesa. Poi resta da valutare il futuro di giocatori come Rabiot e Ramsey, il cui contratto scadrà nel 2023, e Arthur, che mai ha dato l’impressione di trovarsi davvero a suo agio nel centrocampo bianconero. Sarà una Juve tutta nuova quella che si presenterà ai blocchi di partenza della prossima serie A. Se non nei nomi, sicuramente nelle idee e nella struttura. Per tornare a fare paura almeno in Italia, guidati da un nuovo protagonista: Dusan Vlahovic.
2 luglio 2022 (modifica il 2 luglio 2022 | 15:44)
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