Kappa, in 85 mila al festival techno. Maurizio Vitale: «Sogno Parco Dora come il Coachella»

di Federica Vivarelli

L’ideatore e organizzatore della manifestazione: ora sediamoci e cerchiamo di capire cosa fare di questo spazio. Immagino qui non solo la musica elettronica ma anche la lirica, o il Torino Film Festival»

Da una parte c’è chi si lamenta dei «troppi ragazzi stranieri in giro», come denuncia insieme ad altri Luca, sulla pagina Instagram del Corriere Torino. Dall’altra ci sono 85 mila persone arrivate da 105 nazioni, 5 mila in più rispetto alle stime. È il «Kappa Futur Festival», finito domenica sera dopo tre giorni di musica elettronica, sottogenere della musica techno. «Mi aspetto tutti i leoni da tastiera pronti a lamentarsi appena qualcuno fa qualcosa — sottolinea Maurizio Vitale, ideatore e organizzatore della manifestazione —. Tutti pensano a giovani che vengono qui a drogarsi o a bere, quando invece bisognerebbe incoraggiare manifestazioni di questo genere. Non lamentarsi dopo perché la città è in preda alle bande. Qui si può trasgredire in un contesto controllato». Da venerdì a domenica, dalle 12 a mezzanotte. Sono le 19 e mancano cinque ore per raggiungere le trentasei ore di musica promesse. Il bilancio al momento registra «qualche malessere dovuto al caldo, ma null’altro. I nuclei di pronto intervento della Protezione civile già presenti sono intervenuti subito» segnalano dall’organizzazione.

La preoccupazione iniziale era più per il meteo: le bombe d’acqua hanno eccezionalmente salvato la manifestazione. Altri concerti di giovedì sera a Torino sono alle prese con beghe legali: ad esempio Rkhomi è iniziato con trenta minuti di ritardo, il violento acquazzone si è abbattuto dopo quarantacinque minuti. Chi era tra il pubblico sta chiedendo indietro i soldi del biglietto ma non ci sarebbero al momento i presupposti per un rimborso.

Ancora è presto per fare bilanci per il Kappa, gestione della location parco Dora compresa. L’investimento iniziale è stato di cinque milioni di euro: «La ricaduta supera però del 65 per cento i risultati del 2019 che è stata l’ultima edizione» continuano dall’organizzazione. Da mettere in conto che «l’utilizzo del parco Dora non è tanto scontata — racconta Vitale —, qui manca tutto: i servizi igienici, l’acqua la corrente. Lasceremo i defibrillatori alla Circoscrizione e i wc chimici qui per tre mesi. Ma finita la manifestazione dovremmo sederci e chiederci cosa ne vogliamo fare di questo parco. Le mie radici sono qui, ho vissuto qui e credo molto in questo posto».

Maurizio Vitale Junior è infatti il gestore del Kappa Futur Festival, figlio di Maurizio Vitale: scomparso trentacinque anni fa era il fondatore delle Robe di Kappa, con la vecchia sede in via Foggia. «È ora di pensare a cosa fare del parco Dora. La mia idea è che se il pubblico non ce la fa dovrebbe intervenire un sistema privato che sappia sempre dialogare con il pubblico — continua Vitale —. Immagino qui non solo la musica elettronica ma anche la lirica, o il Torino Film Festival. Perché dovremmo aspettare il Futur Festival per vedere qualcosa qui dentro?». Fino alla provocazione: «Mi immagino questo posto come il festival americano Coachella. Cosa abbiamo di diverso noi? — scherza il patron —. La buona musica ce l’abbiamo, la location unica anche. Abbiamo anche messo la carne di fassona negli hamburger. Anzi, costiamo anche seicento euro a biglietto di meno (tanto costano i ticket del Coachella), così rispondo anche a chi dice che il costo medio di sessanta euro sia troppo».

Sui social si vede già il lavoro di trasformazione del parco Dora in Coachella: non mancano modelle e modelli in giro per il parco, sui social spuntano scatti di ragazzi in minigonna, ragazze in reggiseno. Il Kappa è «una della eccellenze torinesi in tema di grandi eventi — conclude il sindaco Lo Russo presente sabato sera —. Porta a Torino tantissimi giovani da tutta Italia e da tutto il mondo per la promozione del nostro territorio».

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4 luglio 2022 (modifica il 4 luglio 2022 | 12:43)

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