«La babysitter? Impassibile  Io sconvolta da quella frase alla colf: ‘il bimbo è libero’ Ho chiamato subito il 118»

di Alessandro Fulloni

Simonetta Bergianti è la donna che ha allertato i soccorsi a Soliera, Modena: «L’ho visto a terra, non respirava, mi sono sentita morire. È stata bravissima la signora delle pulizie: lo ha preso in braccio, lo ha scosso. Lui ha vomitato, respirando subito meglio»

Dal nostro inviato
SOLIERA «La babysitter? L’ho vista alla finestra e poi in casa, al primo piano. Impassibile, non si è mossa, impalata così… Mi ha fatto impressione. E poi quelle parole che ha detto alla signora delle pulizie che invece ha fatto l’impossibile per salvarlo: “Ora il bambino è libero”. Una parola ripetuta altre due volte: “libero, libero…”». Simonetta Bergianti è la donna che ha chiamato il 118, attivando il soccorso che ha permesso di portare tempestivamente in ospedale il bambino di 13 mesi caduto da una finestra al secondo piano di una villetta a Soliera, nella Bassa Modenese. A spingerlo giù, martedì, sarebbe stata la babysitter, la 32enne Monica Santi, una laurea in Economia e commercio, residente con i genitori nella vicina Carpi, arrestata dai carabinieri per tentato omicidio.

Ieri pomeriggio Simonetta era ancora in via Arginello, dove tutto è successo e dove vive la famiglia del piccolo che è ricoverato al Maggiore di Bologna. È in prognosi riservata, ha fratture varie ma i medici sono fiduciosi. Parlando con il Corriere della Sera e la Rai, la donna ha raccontato «quei 15 o 20 minuti parsi un’eternità». Erano le 10 e 20 «e sono scesa di casa perché la vicina che rientrava in bici, dal retro delle villette a schiera ha visto il bimbo esanime nel cortile. Incredula, non sapeva cosa fare… ha visto la mia auto parcheggiata in strada e ha citofonato ai miei genitori. Io ero da loro, ero passata a trovarli. “Corri giù”, ha gridato… Allora sono uscita dalla cucina, il piccolo era sul lastricato. Mi sono sentita morire, il corpicino steso a terra. Poverino, faticava già a respirare, aveva le labbra nere…».

La donna, visibilmente scossa, piange — «ho pregato tutta la notte per lui» — eppure l’altra mattina ha trovato, in quello scenario terribile, lucidità e freddezza per allertare i soccorsi, «magari farfugliando qualcosa, ma chiara nel dirgli di sbrigarsi». Il resto ha tentato di farlo la signora delle pulizie «prendendo in braccio e scuotendo il piccolo che per fortuna ha vomitato, respirando meglio». A un certo punto c’è stato da avvertire i genitori, al lavoro, «e così ho preso il cellulare della colf salendo in casa». Al primo piano Simonetta ha visto la babysitter «immobile, non un cenno, niente di niente». Poco prima era stata proprio la signora delle pulizie «a dirmi che la Santi era al secondo piano, dove è caduto il piccolo. Poi era scesa di sotto e le aveva detto: “Ora lui è libero…”. Non so cosa intendesse. Non so darmi una risposta, forse non se la darà mai nemmeno lei».

E dopo? «Ho pianto e basta. Fare del male a un esserino così…». L’arresto della babysitter è scattato al termine dell’interrogatorio davanti ai carabinieri del comando provinciale di Modena diretto da Paolo Bigi, e al pm Pasquale Mazzei che coordina l’inchiesta: decisiva la testimonianza della stessa colf, un’italiana sui 40 anni che vive a Soliera. «Sotto choc, la babysitter non è stata in grado di spiegare nulla» racconta la sua avvocata Francesca Neri. Domani ci sarà l’udienza di convalida. In carcere, prosegue la legale, Monica Santi ha chiesto «come stava il bambino e se stesse ancora in ospedale».

2 giugno 2022 (modifica il 2 giugno 2022 | 14:03)

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, 2022-06-02 12:13:00, Simonetta Bergianti è la donna che ha allertato i soccorsi a Soliera, Modena: «L’ho visto a terra, non respirava, mi sono sentita morire. È stata bravissima la signora delle pulizie: lo ha preso in braccio, lo ha scosso. Lui ha vomitato, respirando subito meglio», Alessandro Fulloni

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