La bici da F1 alla Parigi-Roubaix: regola la pressione delle gomme in corsa. Come funziona e quanto costa

di Marco Bonarrigo

Domenica 17 aprile il team australiano Dsm in gara con la bici tecnologicamente più avanzata di sempre: con i comandi al manubrio si potrà variare la pressione delle gomme a seconda del terreno. Il meccanismo costa 4mila euro e non è privo di controindicazioni. Ecco come funziona

Alla Parigi-Roubaix di domenica 17 aprile — la 119ª della storia — la vecchia e cara bicicletta entrerà in una dimensione tecnologica nuova, affascinante ma per certi versi anche inquietante. Una dimensione in cui al corridore — che per quasi sei ore affronta uno degli sforzi più impegnativi a cui può essere sottoposto il corpo di uno sportivo — sarà richiesto anche di gestire in gara un sistema di regolazioni elettroniche complesse che può decidere l’esito della corsa ma anche distrarlo dal suo compito: evitare incidenti e dare il massimo di se stesso.

Il nuovo step tecnologico nasce dal lavoro di Scope Cycling, azienda olandese iper specializzata nella produzione di ruote e componenti di altissima gamma. Fino al pomeriggio di venerdì 15, di questa novità tecnica che sarà adottata in esclusiva dai corridori del team australiano Dsm (tra loro il tedesco Degenkolb, vincitore nel 2015) non si saprà nulla. Ma grazie a un video diffuso via social possiamo già saperne di più. Le Scott della squadra saranno equipaggiate con un meccanismo (si chiama Scope Atmoz) che permette di gonfiare e sgonfiare le gomme in corsa tramite un doppio manettino sul manubrio, autorizzato l’1 aprile dall’Unione Ciclistica Internazionale a cui (in base alle norme 1.3.004 and 1.3.006 del regolamento tecnico) vanno sottoposte tutte le innovazioni che devono subito essere messe in commercio. Il sistema Scope lo è, al clamoroso prezzo di 3.999 euro che corrisponde grossomodo a quello del telaio della bici che usano i pro. L’Uci precisa che Atmoz non utilizza un compressore motorizzato, vietato dai regolamenti: si tratta verosimilmente di una serie di camere ad aria compressa che danno al corridore un certo slot di gonfiaggi/sgonfiaggi fino a quando la riserva di Co2 si esaurisce.

Per capire la potenziale importanza tecnologica di un sistema simile basta rivedere la Roubaix dello scorso anno vinta da Sonny Colbrelli: la corsa fu caratterizzata da una lunga fuga di Gianni Moscon, ripresa solo nel finale dopo che il trentino aveva perso il controllo della bici più volte, cadendo. La sua Pinarello (forse per un errore dei meccanici) aveva le gomme gonfiate a pressione altissima (pare 7 bar), perfette per i tratti di asfalto ma pericolose sul pavè dove 4/4,5 bar massimi sono ottimali. La bici ideale (che fino a ieri non esisteva) è quella dove la pressione delle gomme può variare a seconda delle superficie e del meteo (con la pioggia va abbassata) senza fermarsi a cambiare bici o gomme, cosa impossibile alla Roubaix dove ogni secondo perso è quasi irrecuperabile.

Il principio è lo stesso del reggisella telescopico con cui Matej Mohoric ha vinto la Milano-Sanremo: sella più alta in pianura per spingere meglio, più bassa in discesa per disegnare le curve con più precisione. Ma la bici del futuro crea qualche dubbio. Sull’impugnatura del manubrio ci sono i freni (a disco) e i comandi del cambio elettronico che vanno azionati con la punta delle dita. Sulla barra vanno le quattro levette di gonfiaggio gomme e regolazione sella (non previste assieme al momento) che servono ad alzare e abbassare i parametri. Il computer di bordo — oltre a decine di parametri di marcia — riporterà anche i valori di pressione per permettere al corridore di regolarli. Lui potrà ricevere anche dai direttori sportivi grazie alla radiolina sulla schiena e al fatto che il sistema comunica con il «muretto» (l’ammiraglia che segue la corsa) tramite la rete 4G.

Gli scettici non mancano: in F1 ci sono i box e i meccanici, qui è tutto nelle mani del corridore che in teoria dovrebbe concentrarsi su fatica, strada e scelte tattiche. Prima di un tratto di pavè, nella bolgia pazzesca e con le piaghe alle mani degli ultimi chilometri, bisogna prendere la posizione migliore, accelerare fino a 50 all’ora, evitare di cadere. C’è tempo anche per regolare la pressione degli pneumatici senza rischiare di tamponare o essere tamponati?

15 aprile 2022 (modifica il 15 aprile 2022 | 10:17)

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, 2022-04-15 14:42:00, Domenica 17 aprile il team australiano Dsm in gara con la bici tecnologicamente più avanzata di sempre: con i comandi al manubrio si potrà variare la pressione delle gomme a seconda del terreno. Il meccanismo costa 4mila euro e non è privo di controindicazioni. Ecco come funziona , Marco Bonarrigo

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