La Camera cerca studenti stagisti: al lavoro per sei mesi (gratis). La protesta: Non è prevista nemmeno il buono pasto

Uno stage alla Camera dei deputati per dieci studenti universitari particolarmente meritevoli. Suona come una grande opportunità, ma c’è un intoppo: non è previsto alcun rimborso spese, neanche un ticket pranzo. 

La vicenda è stata portata alla luce da La Repubblica degli Stagisti, un sito noto per la sua lotta contro lo sfruttamento mascherato da opportunità per i giovani. La convenzione per questi stage, firmata nel marzo 2021 tra la Camera e la Fondazione Crui, mira a “affinarne il processo di apprendimento e di formazione e di agevolarne le scelte professionali” degli studenti.

Attualmente, non vi è un obbligo di offrire un rimborso spese per gli stage curriculari. Tuttavia, molte aziende e istituzioni mostrano sensibilità, offrendo contributi mensili attorno ai 500-600 euro. Eppure, proprio alla Camera, in passato, sono stati avanzati disegni di legge per affrontare questa tematica.

Il decreto ministeriale 142/1998, che regolamenta gli stage, secondo Eleonora Voltolina della Repubblica degli Stagisti, “è obsoleto e non tutela adeguatamente gli stagisti”. Si stima che ogni anno ci siano oltre 200.000 tirocini curricolari, tra studenti universitari, master e corsi professionalizzanti.

Il vero nodo della questione riguarda l’etica: “Vedere enti pubblici sfruttare queste scappatoie legali è sconfortante”, osserva Voltolina a La Repubblica. Gli stage gratuiti finiscono per escludere chi non dispone di un sostegno economico familiare, rendendo il percorso professionale un lusso per pochi.

Con soli 2.400 euro totali per ciascuno stage semestrale, si potrebbe garantire una cifra simbolica di 400 euro al mese per stagista. Sono 24.000 euro per dieci studenti, una somma trascurabile per il bilancio della Camera. Eppure, la questione rimane aperta: perché la Camera non può o non vuole investire in questi futuri professionisti?