La carica dei «bauwatch» e le trecento squadre dei cani da salvataggio

di Luca Bergamin

L’associazione fondata nel 1988 da Ferruccio Pilenga ha formato quattrozampe presenti in sedici centri di salvataggio in Italia. I cani operano da soli o in coppia con il loro padrone

Qualcuno simpaticamente li ha soprannominati Bauwatch. Sono i cani che provvedono, insieme ai bagnini e anche da soli in coppia coi loro padroni, a salvare persone che si vengono improvvisamente a trovare in difficoltà mentre sono immersi in acqua. La loro presenza sui litorali italiani è sempre più diffusa. I terranova, i golden retrivier e i labrador sono le razze che prima di tutte sono attive nel salvataggio sulle spiagge, anche se ultimamente a esse sono stati affiancati persino i Pit Bull. Il merito della crescita di questo movimento canino di salvataggio va ascritto principalmente alla Scuola italiana cani salvataggio (Sics), un’organizzazione di volontariato fondata da Ferruccio Pilenga nel 1988 proprio ai fini dell’addestramento di unità cinofile per il soccorso nautico. Sono attualmente più di trecento i team composti semplicemente dall’animale e dal padrone, col secondo che dedica alcune delle ore libere proprio a monitorare i lidi, garantendo la propria presenza insieme all’animale.

Il cane viene munito di una imbracatura che gli permetterà di traghettare a riva la persona che viene soccorsa, trainandola con la propria forza e resistenza. Tante sono le avventure che hanno visto protagonisti i cani da salvataggio nel nostro Paese: alcune di esse sono state raccontate dallo stesso Pilenga nel libro intitolato Io sono Mas. I cani sono in azione anche nei laghi e nei fiumi. Le cronache locali raccontano spesso di salvataggi avvenuti persino nelle condizioni atmosferiche peggiori e tra correnti assai perigliose. Il legame con la Protezione civile e con le Capitanerie di porto è strettissimo, spesso gli animali sono trasportati con le motovedette e gli acquascooter, oppure calati con gli elicotteri tra le onde più alte. I corsi consentono di imparare le tecniche di salvataggio e di insegnare al cane come comportarsi quando c’è pochissimo tempo a disposizione prima che il mare ingrossi troppo o che il bagnante perda definitivamente conoscenza. Ora sono sedici i centri di salvataggio della Sics attivi in Italia ove è possibile formare cani e padroni. Anche il campione di calcio Francesco Totti fece addestrare in passato i suoi due labrador: tutti i possessori di cani, infatti, possono far sì che i propri cani da compagnia diventino all’occorrenza anche salvatori di persone.

27 giugno 2022 (modifica il 27 giugno 2022 | 17:05)

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, 2022-06-28 03:28:00, L’associazione fondata nel 1988 da Ferruccio Pilenga ha formato quattrozampe presenti in sedici centri di salvataggio in Italia. I cani operano da soli o in coppia con il loro padrone, Luca Bergamin

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