La censura colpisce anche Ian Fleming: via dai libri di James Bond i termini scorretti

La cultura della cancellazione è nuovamente al centro dell’attenzione e questa volta ha preso di mira niente meno che James Bond, una vera e propria icona mondiale.

Appena ci si è ripresi dall’assalto alle fiabe di Roald Dahl, con la Puffin Books che ha deciso di eliminare qualsiasi termine che potesse offendere la sensibilità dei lettori più giovani, al fine di perseguire l’inclusività, stavolta il mitico Ian Fleming è stato messo nel mirino della “censura”.

The Telegraph ha rivelato che, in occasione del settantesimo anniversario di Casino Royale, il primo libro della saga di 007, la Ian Fleming Publications Ltd, che ne detiene i diritti d’autore, ha istituito una commissione con l’intento di eliminare tutte quelle parole che potrebbero suscitare polemiche per la loro inappropriatezza ai giorni nostri.

Ma non è tutto: le nuove edizioni dei suoi titoli riporteranno una dicitura molto esplicita: “Questo libro è stato scritto in un’epoca in cui erano comuni termini e atteggiamenti che potrebbero essere considerati offensivi dai lettori moderni”.

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