Di Alessandra Nasini
La prima giornata del Seminario “La cultura classica nella scuola, tra passato e futuro” si è aperta lo scorso ottobre con i saluti della neodirigente del Liceo Cassini, Prof.ssa M. Feola, che ha invitato a considerare i classici come una bussola per la crescita dei giovani. Esso è stato realizzato con il patrocinio di Università degli Studi di Genova e dell’Accademia Ligure di Scienze e Lettere.
Il Provveditore di Genova, A. Clavarino, ha poi evidenziato “l’importanza di una riflessione a più voci sulla cultura classica, che dal passato ci proietta al futuro nel nome di un’unica cultura che siamo chiamati a costruire”. Ha infine sottolineato l’importanza della collaborazione fra scuola e Università, uno dei fini del Comitato regionale dei Garanti per le lingue classiche, attivo in USR Liguria dal 2011 e promotore del certamen e delle certificazioni rivolte agli studenti, vera palestra di cultura e di umanità.
Il Prorettore Vicario di UNIGE, Prof.ssa N. Dacrema, ha ricordato il grande numero di termini nelle lingue moderne che derivano dal latino e dal greco, ad esempio nella filosofia: esse sono dunque lingue tutt’altro che morte! Ha poi aggiunto che la cultura umanistica è decisiva anche per sviluppare in modo naturale le soft skill, fondamentali in tutti i contesti di vita e professionali.
Un apporto significativo al Seminario è stato offerto della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, presente grazie all’intervento della Dott.ssa F. Bullio, che ha ricordato che “la cultura classica è il patrimonio fondante del nostro Paese, nonostante i periodici e soprattutto recenti processi storici a cui essa viene sottoposta.”
Ha preso poi la parola il dirigente del Liceo Colombo, L. Barberis, auspicando che i licei “non si chiudano in un proprio cosmo, ma al contrario si aprano al futuro”; non a caso una buona percentuale di studenti del liceo classico conclude con successo anche Facoltà scientifiche ed economiche.
Il pomeriggio è proseguito con un interessante dialogo tra il dirigente tecnico di USR Liguria, R. Peccenini, con Giuseppe Tognon, già Viceministro dell’Universita’ e della Ricerca Scientifica, nonché Professore Ordinario di Storia dell’Educazione alla Lumsa di Roma.
Il Prof. Tognon ha inquadrato la riforma gentiliana della scuola all’interno della storia italiana del Novecento, ricordando che essa ha condensato i molti anni precedenti di riflessioni per il miglioramento della scuola. La riforma di Gentile “spalmò” il latino in molti altri percorsi scolastici, perché la considerava la disciplina che meglio esprimeva e rappresentava l’italianità. Interessante notare come tutti i programmi della riforma incoraggiarono la lettura e la fiducia nel Corpo docente.
Tognon ha ricordato che oggi esistono molti indirizzi liceali rispetto al passato e l’elemento che li accomuna é lo studio della storia dell‘uomo; ha concluso affermando che il latino ed il greco rappresentano un mondo vastissimo, non riducibile solo agli esercizi logici e grammaticali di traduzione scolastica.
A seguire, si è svolta la prima parte della Conferenza sulla lingua e la cultura classica per i giovani d’oggi, moderata dalla Prof.ssa di UNIGE S. Rocca, che ha evidenziato la vitalità del mondo classico, che non è “un insieme di macerie” come potrebbe superficialmente sembrare.
Nel suo intervento, il Prof. A. Balbo dell’UNITO ha fornito alcuni spunti per l’utilizzo della didattica multimediale per l’insegnamento del latino e del greco, asserendo che non esiste letteratura latina senza lo studio della lingua latina. Ha poi raccontato che interessanti progetti, come Global latin*, dimostrano in tutto il mondo che il latino è stato per secoli una risorsa per il rapporto tra l’Occidente ed il resto del mondo, ad esempio nelle missioni culturali dei Gesuiti in Oriente (ricordiamo Padre Ricci). In conclusione della Conferenza, l’intervento del Prof. F. Gasti dell’Università di Pavia ha offerto una brillante riflessione sull’importanza della semantica e dell’etimologia nello studio del greco.
La seconda giornata si è aperta con l’intervento del Prof. R. Tosi, che ha posto i riflettori sull’importanza di coniugare più strettamente l’insegnamento linguistico e quello della cultura. Prendendo il caso del greco, sarebbe importante spiegare con maggiore chiarezza certe caratteristiche che lo differenziano dal latino e dalle lingue neolatine, come ad esempio l’aspetto: la centralità del tempo aoristo è sintomatica per una cultura cui non interessano tanto i rapporti temporali quanto altri criteri, come ad es. la misurabilità. In questa ottica, se l’insegnamento letterario dovrebbe essere il più possibile fondato sui testi (cosa che già molto spesso si fa) anche quello grammaticale dovrebbe basarsi su concrete esemplificazioni in modo da fare acquisire ai ragazzi una sempre maggiore sensibilità linguistica.
Il Prof. G. Milanese, professore ordinario di Lingua e letteratura latina dell’Università Cattolica, ritiene che oggi lo studio del latino ha senso se lo si fa gustare agli studenti attraverso i suoi autori, che permettono inoltre di comprendere le radici dell’Europa. Secondo il Professore, un tuffo nel mondo classico è oggi quanto mai vitale per compensare la continua sincronia e contemporaneità a cui ci hanno abituato gli smartphone.
A seguire, il Prof. Alberto Diaspro,Direttore di Nanofisica all’IIT, professore ordinario dell’Università di Genova e Accademico dell’Accademia Ligure di Scienze e Lettere ha moderato la tavola rotonda “La formazione classica nel mondo delle professioni. Testimonianze dal panorama internazionale”, durante la quale brillanti ex studenti liceali hanno raccontato la piacevolezza e l’utilità dei loro studi liceali, anche in relazione ai loro diversi traguardi professionali (scenografa, medico, interprete, ingegnere aerospaziale, musicista).
L’ambizione della seconda giornata di studi è stata anche quella di far dialogare tutti i liceali della Liguria attraverso la forma molto efficace del Debate.
“Il liceo classico non prepara meglio del liceo scientifico ad affrontare studi universitari in materie scientifiche”: questo è il testo della mozione dibattuta al termine del convegno da due agguerrite squadre di liceali.
La mozione è tratta dalle considerazioni finali enunciate dal prof. Andrea Ichino, “Pubblico Ministero” del Processo al Liceo Classico organizzato dal MIUR, con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’UniTo, la Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo e Il Mulino, il 14/11/2014.
Le 2 squadre (2 Licei della Regione) dovevano quindi sostenere o confutare questa affermazione.
La squadra Pro, che difendeva la mozione, ha basata la sua linea argomentativa sull’equivalenza tra il Liceo Classico ed il Liceo Scientifico per quanto riguarda le competenze in uscita, pur con diversi curricoli, basando la sua argomentazione sui Profili in Uscita previsti dalle Indicazioni Nazionali per i Licei (DpR 15 marzo 2010, n. 89); all’interno di questa linea argomentativa è stata ribadita l’equivalenza anche delle soft skills e del pensiero critico acquisiti nel corso del quinquennio, sia per gli studenti del Classico, sia per quelli dello Scientifico.
La squadra Contro ha confutato questa argomentazione, presentando a sua volta una linea argomentativa basata soprattutto sulle migliori performance di studenti universitari provenienti dal Liceo Classico nelle discipline STEM, sia nei voti di laurea, sia in quelli delle singole discipline, basandosi su statistiche di Alma Mater e/o di varie Università, e citando esempi di Università straniere con eccellenze nel campo STEM, in cui le competenze provenienti da studi di humanities sono valorizzate.
Il Debate si è svolto secondo il modello World School Debate (WSD), quindi ogni squadra proponeva gli interventi costruttivi di 3 speaker, cui seguiva l’arringa finale, o replica.
In conclusione, il Seminario attraverso le voci degli studenti e degli autorevoli relatori ha analizzato lo stato di salute attuale degli studi classici nei curricoli liceali e le prospettive di sviluppo possibili.
Possiamo trarre un’ottimistica conclusione dei due giorni di Studi citando la frase del Prof. Alberto Diaspro: “La bellezza è ciò che unisce il mondo classico alle scienze, si tratta di quella bellezza che ci fa conquistare giorno dopo giorno autonomia conoscitiva: non è poco, è libertà”.
* A tale progetto è stato dedicato il Convegno a Siena il 5-6 settembre 2022 “Global latin II. Latin as a vector of Cultural Exchange beyond Europe”, organizzato da: Centro Studi Comparati I Deug-Su, DFCLAM Università di Siena, Università di Pisa, Università di Torino.
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