La decisione della preside fa discutere: il Natale va celebrato in chiesa, non a scuola. Lo stato è laico. Divampa la polemica

In Abruzzo, una dirigente scolastica di un istituto comprensivo si trova al centro di un vivace dibattito sulla laicità dello Stato e il rispetto per tutte le confessioni religiose.

La dirigente scolastica, come segnala la stampa locale, ha introdotto un approccio innovativo per garantire la massima inclusività degli alunni, ripensando l’organizzazione delle tradizionali recite natalizie.

Già la decisione di non includere gli studenti nelle celebrazioni religiose del 4 novembre aveva scatenato aspre reazioni, ora la decisione di mantenere la celebrazione del Natale nelle chiese per i fedeli cattolici, lasciando la scuola al di fuori di questa sfera.

La nuova politica della dirigente scolastica rischia di creare divisioni nella comunità scolastica, con alcuni genitori che non accolgono favorevolmente il cambio di direzione sulle recite natalizie. La questione, evidenziando il delicato equilibrio tra integrazione e tradizione, sarà al centro del prossimo collegio docenti, dove si prevede che la dirigente potrebbe riconsiderare la sua posizione in risposta alle pressioni di genitori, insegnanti e amministratori locali.

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