La Giornata mondiale degli Oceani, un nuovo «Manifesto» per salvarli (e noi con loro)

di Paolo Virtuani

Una nuova ricerca sullo stato di salute dei mari alla vigilia della Giornata mondiale degli Oceani che si celebra mercoledì 8 giugno. Un habitat ancora sconosciuto, in cui vivino due milioni di specie non ancora identificate. Il dramma silenzioso dell’acidificazione, peggiore perfino di quello della plastica. Il 93% degli italiani è «preoccupato».

Quello che avviene nel mare, a migliaia di metri sotto il livello delle onde, non lo vediamo. E quindi non ci preoccupiamo. Anche se il 70% della superficie della Terra è coperto dall’acqua, gli oceani in realtà sono più sconosciuti della superficie di Marte e della Luna. Il rilievo topografico dei fondali marini è ben lontano dall’essere completato: ne conosciamo una percentuale talmente irrisoria da non essere nemmeno sufficiente per avere una visione d’insieme. Gli oceani sono il vero polmone del nostro pianeta, molto più dell’Amazzonia. La maggior parte dell’ossigeno che respiriamo deriva dal fitoplancton che vive nel mare e sono gli oceani ad aver assorbito la gran parte dell’anidride carbonica che abbiamo emesso negli ultimi due secoli. Per esempio non vediamo la più grande minaccia dell’ecosistema marino, che non è la presenza delle microplastiche e nemmeno la pesca eccessiva, ma l’acidificazione dell’acqua. L’acidificazione è una delle manifestazioni che hanno preceduto le cinque grandi estinzioni di massa della storia geologica della Terra.

Oggi nei mari il pH (la misura del grado di acidità) è del 25% minore rispetto a 300 anni fa. L’acqua del mare sta diventando sempre più acida a una velocità mai registrata negli ultimi 300 milioni di anni. Un’altra minaccia che non si vede? Negli ultimi 50 anni le zone anossiche in mare aperto (aree con assenza di ossigeno, dove non possono vivere pesci o alghe ma solo alcuni tipi di batteri) sono aumentate di quattro volte secondo i dati pubblicati su Science. Il 93% degli italiani è giustamente preoccupato per lo stato di salute del mare, secondo una ricerca di Msc Marine Stewardship Council, ong che certifica i prodotti ittici sostenibili e che l’8 giugno insieme con Findus presenta il manifesto Fish for Good per proteggere il presente e il futuro incerto degli oceani. Nel mare sono state classificate oltre 200mila specie viventi: si stima che ce ne siano ancora 1-2 milioni che non abbiamo mai visto e che potrebbero estinguersi prima ancora di essere studiate. La Giornata mondiale degli oceani, che si celebra l’8 giugno per ricordare la data della Conferenza sull’ambiente di Rio del 1992, è l’occasione per ricordare che l’essenziale, come dice Saint-Exupéry nel Piccolo principe, è invisibile ai nostri occhi.

@PVirtus

7 giugno 2022 (modifica il 7 giugno 2022 | 01:00)

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, 2022-06-06 23:00:00, Una nuova ricerca sullo stato di salute dei mari alla vigilia della Giornata mondiale degli Oceani che si celebra mercoledì 8 giugno. Un habitat ancora sconosciuto, in cui vivino due milioni di specie non ancora identificate. Il dramma silenzioso dell’acidificazione, peggiore perfino di quello della plastica. Il 93% degli italiani è «preoccupato». , Paolo Virtuani

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