di Federica Seneghini
Da settimane il nostro quotidiano spiega il conflitto attraverso videorubriche, spiegoni, reel e stories su Instagram in modo semplice ma accurato
«È in periodi così drammatici, quando sono in gioco le nostre vite e la nostra libertà, che il valore dell’informazione diventa fondamentale». Le parole del direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana sono alla base di questo speciale che ha l’obiettivo di raccontare la guerra in Ucraina senza dare nulla per scontato. Un racconto per i ragazzi, le scuole e le famiglie. Abbiamo provato a fornirvi approfondimenti e strumenti di informazione – dai video ai podcast agli “spiegoni” di Instagram – dedicati a voi giovani, ai vostri insegnanti e ai vostri genitori.
Se volete, potete scriverci i vostri commenti nei Direct di Instagram di @Corriere
Quasi un milione e quattrocentomila follower. Un milione e quattrocentomila persone che seguono il Corriere confermando la leadership del nostro giornale su questo social. Un milione di ragazzi e ragazze che ogni giorno riconosce l’importanza del quotidiano di via Solferino. Si somma agli oltre 2,3 milioni di follower che il nostro giornale ha su Twitter e agli oltre 3 milioni di fan su Facebook. Che quotidianamente si informano (anche) sulla guerra tra Ucraina e Russia attraverso i nostri canali social. Dove pubblichiamo video, approfondimenti, stories, reel, card che permettono a tutti, con un linguaggio semplice ma sempre accurato, di essere aggiornati sul conflitto.
Con una squadra di redattori piccola ma preparata abbiamo raggiunto questo traguardo in poco tempo, con la serietà e l’autorevolezza che contraddistingue il nostro giornale da oltre 100 anni. Portando anche su Instagram l’informazione di qualità e sempre verificata che i nostri lettori hanno imparato a conoscere su tutte le nostre piattaforme. Notizie e breaking news, videorubriche e «spiegoni».
I contenuti speciali dedicata alla guerra
E poi: dirette e interventi video con i nostri inviati in Ucraina Marta Serafini (da Leopoli e da Odessa), Andrea Nicastro (da Mariupol e da Zaporizhzhia), Lorenzo Cremonesi (da Kiev), Marco Imarisio (da Mosca). E con la nostra corrispondente da Bruxelles Francesca Basso. Settimana dopo settimana anche le videorubriche si sono moltiplicate: quella del direttore Luciano Fontana che ha dato ai lettori commenti sempre puntuali sullo sviluppo del conflitto e gli interventi live di Barbara Stefanelli. Aldo Cazzullo ha spiegato bene quando nella storia soldati stranieri sono arrivati in soccorso di altri Paese per la serie «Patrioti per un’altra patria». Ferruccio de Bortoli ha fatto il punto economico con la rubrica «L’economia e la guerra». Federico Rampini ha raccontato ai lettori ambizioni e obiettivi delle potenze coinvolte in «L’Ucraina e il mondo». Il generale Vincenzo Camporini è stato affidato un punto sulle armi impiegate sul campo. Andrea Marinelli, delle redazione Esteri, ha curato il racconto quotidiano del conflitto nelle Stories.
Un pubblico giovane
Sono solo alcuni dei contenuti più apprezzati. I numeri, in continua crescita, confermano che la strada intrapresa è quella buona: su Instagram del Corriere, ogni post pubblicato produce in media più di 10 mila interazioni (like, commenti o condivisioni), con una media di 190mila interazioni al giorno. Con la guerra questi dati si sono moltiplicati. Arrivando a raggiungere cifre molto più alte per un pubblico prevalentemente femminile (62% di donne, 38% di uomini) e molto giovane (il 30% ha tra i 25 e i 34 anni, il 20 % tra i 18 e i 24) rispetto a quello che ogni giorno legge il giornale digitale o lo compra in edicola.
27 marzo 2022 (modifica il 27 marzo 2022 | 15:29)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, 2022-03-27 22:46:00, Da settimane il nostro quotidiano spiega il conflitto attraverso videorubriche, spiegoni, reel e stories su Instagram in modo semplice ma accurato, Federica Seneghini