La Guida del Sole 24 Ore alla «nuova» scuola trascurata dai partiti

In edicola il 22 settembre

In vendita a 1 euro più il prezzo del quotidiano una pubblicazione interamente dedicata alle sfide per l’istruzione, tra obiettivi del Pnrr e riforme mancate

di Eugenio Bruno

2′ di lettura

Ancora cinque giorni e l’Italia entrerà in silenzio pre-voto in vista delle politiche di domenica 25. Per il mondo della scuola cambierà poco perché – a parte una fiammata iniziale provocata dalla proposta del Pd di aumentare gli stipendi degli insegnanti – sui temi dell’istruzione il silenzio è calato sin dall’inizio della campagna elettorale. Come se non uscissimo da tre anni scolastici funestati dal Covid con tutto ciò che hanno comportato in termini di perdita degli apprendimenti di base per gli studenti italiani. Come se non avessimo assistito all’ennesimo rientro in classe con almeno 150-200mila supplenti. Come se negli ultimi 12 mesi non si fossero registrati 45 crolli nelle scuole censiti da Cittadinanzattiva. Come se non ci fossero i 17 miliardi del Pnrr da blindare e portare a casa. E, più in generale, come se non fossimo, contemporaneamente, primi in Europa per numero di Neet e terzi per disoccupazione giovanile.

La Guida del Sole 24 Ore

Da qui l’idea di portare in edicola, a pochi giorni dalla ripresa delle lezioni in tutta Italia, una guida di 80 pagine interamente dedicata ai temi dell’education. Ci sembrava il modo più giusto per accendere i riflettori sulla scuola «nuova» che il Piano di ripresa e resilienza disegna e che si trova a fare i conti con l’incertezza legata all’imminente scadenza elettorale. Mai come ora, infatti, la scuola appare davanti a un bivio. Tra le incrostazioni del passato che fatichiamo a superare e le opportunità del futuro, a cominciare dal Pnrr, che rischiamo di vanificare se iniziamo a giocare con tempi, modi e milestones dell’attuazione. Non possiamo permettercelo. Perché, nonostante abbiamo perso 200mila alunni negli ultimi due anni e ne perderemo 1,4 milioni nel giro di dieci anni, abbiamo oltre sette milioni di futuri cittadini che aspettano di sapere in quale contesto studieranno, cresceranno, si formeranno.

Il valore delle parole

Raccontare nel dettaglio che cosa hanno in mente per loro (e per il milione e passa di lavoratori del settore) i partiti che si candidano a governare a partire dalla settimana prossima ci sembrava il modo più giusto per vincere quel silenzio ingiusto e ingiustificato citato poc’anzi. In democrazia è meglio, molto meglio, il rumore delle parole e delle proposte. Condivise o divisive che siano.

, 2022-09-19 08:07:00, In vendita a 1 euro più il prezzo del quotidiano una pubblicazione interamente dedicata alle sfide per l’istruzione, tra obiettivi del Pnrr e riforme mancate, di Eugenio Bruno

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