di Alessandro Bocci, inviato a Wolverhampton
Mancini dopo la sconfitta pesante con l’Argentina ha avviato il nuovo corso provando nove debuttanti: Gnonto il più positivo. Donnarumma e Barella sono i leader che restano dall’Europeo
WOLVERHAMPTON Un’Italia nuova, diversa negli uomini, nello spirito e nella impostazione tattica: più giovane, più coraggiosa e con l’antica voglia di riscattarsi. Ora però bisogna andarci piano con i paragoni. Questa Nazionale non è migliore di quella che ci ha incantato l’anno scorso e ci ha portato, dopo un cammino strepitoso e anche fortunato, sino a alzare la Coppa nel cielo di Wembley. Dall’Inghilterra all’Inghilterra attraverso undici mesi in cui è successo di tutto.
Come spesso ci succede dopo un trionfo, gli azzurri hanno vissuto una spaventosa regressione: sono mancate fame, cattiveria, decisione. Lo stesso Mancini aveva smarrito il tocco e la voglia di osare. Così il Mondiale in Qatar, tra cinque mesi, lo vedremo alla televisione. Ma nel frattempo l’allenatore ha deciso di rimettersi in gioco. Il cammino intrapreso in Nations League non può che acuire i rimpianti, ma anche regalarci la speranza di un nuovo ciclo. Il c.t. ha stravolto l’Italia, cambiando innanzitutto gli uomini. Della squadra che ha vinto il titolo a Wembley, sabato sera a Wolverhampton ce n’erano solo due nell’undici iniziale, Donnarumma e Di Lorenzo. Il rinnovamento è stato totale, un taglio netto con il passato dopo la debacle, sempre a Wembley, nella Finalissima contro l’Argentina del primo giugno.
Quel giorno si è chiuso un ciclo e Mancini ne ha subito aperto un altro. Nove i debuttanti in queste tre partite in cui l’Italia non ha mai perso, pareggiando con Germania e Inghilterra e vincendo con l’Ungheria. Siamo primi nel girone di Nations quando, prima di cominciarla, temevamo l’ultimo posto e la retrocessione in Lega B. Contro i Bianchi di Southgate, nel momento cruciale della partita, Mancini ha messo due ragazzi, l’esordiente Esposito, classe 2000, in mezzo al campo e l’ormai celebrato Gnonto, classe 2003, in attacco. E ha iniziato con il debuttante Gatti che ha subito convinto apparso già pronto.
I nuovi leader sono Donnarumma e Barella, titolari anche nel gruppo meraviglioso che ha vinto l’Europeo, ma stanno assumendo un ruolo centrale Tonali, Cristante e Pellegrini.
Sono cambiati gli uomini, ma è cambiato anche il gioco. La Nazionale capace di conquistare l’Europa a sorpresa giocava soprattutto con il palleggio e il fraseggio corto, il doppio play (Jorginho e Verratti) e un’impostazione molto offensiva con il 4-3-3 di partenza che si trasformava in 3-2-5. Adesso è più solida, compatta, verticale. L’obiettivo di Mancini è attaccare la porta con più velocità e in tempi più brevi per sorprendere i rivali.
Il problema è il gol. L’Italia segna troppo poco: nelle ultime 7 partite per 4 volte è rimasta a digiuno. E il centravanti è la maledizione del c.t.. Non ha mai trovato quello ideale. Immobile, nonostante, il titolo, è finito nel mirino della critica e con lui Belotti. Adesso Mancini sta provando con Scamacca e Raspadori, che l’anno scorso ha fatto la comparsa. Ma i risultati sono deludenti e lo stesso c.t. lo ha ammesso. Bisogna insistere. Serve lavoro. I giocatori sono quelli. C’è chi suggerisce Balotelli, ma l’allenatore, che lo conosce bene e punta soprattutto al Mondiale 2026, sa che Mario ha gettato via le sue occasioni e adesso per lui il tempo è scaduto.
Lo stesso Mancini è cambiato. Dopo l’Europeo sembrava prigioniero di una sorta di riconoscenza verso quegli uomini che lo hanno portato sul tetto d’Europa. Adesso si è rimesso in discussione, ritrovando il piacere di sperimentare e osare, di lanciare ragazzi che non hanno giocato un minuto in serie A come Gatti, Esposito, Zerbin e soprattutto Gnonto. Siamo delusi. Ma in fondo al tunnel buio pesto c’è luce.
12 giugno 2022 (modifica il 12 giugno 2022 | 11:21)
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, 2022-06-12 10:56:00, Mancini dopo la sconfitta pesante con l’Argentina ha avviato il nuovo corso provando nove debuttanti: Gnonto il più positivo. Donnarumma e Barella sono i leader che restano dall’Europeo , Alessandro Bocci, inviato a Wolverhampton